La crema specifica per il soprasella, da applicare sul fondello e sulle parti intime è un argomento sempre attuale per i ciclisti di tutte le categorie. Come si usa e quali sono i canoni per riconoscere una crema di qualità?
Abbiamo posto questi ed altri quesiti a Marco Librizzi, International Sales Manager di Chamois Butt’r. Butt’r è un’azienda (Made in USA) leader nel settore, produce direttamente ed il focus primario è quello legato alle creme anti frizione, creme protettive.


La crema per il soprasella protegge ed è un deterrente
«Usare la crema, applicata tra fondello e cute è un’azione molto importante – argomenta Librizzi – aiuta a prevenire i problemi che possono assumere connotazioni anche gravi. Usare una buona crema è complice di una pedalata più confortevole. Partiamo dal presupposto che oltre il 50% dei ciclisti, categorie di utenza diverse, ha problemi di irritazioni. L’utilizzo di una crema soprasella aiuta a prevenire – continua Librizzi – ma limita al tempo stesso l’insorgenza di problemi più gravi che talvolta obbligano ad uno stop totale all’attività in sella».


Il prezzo è importante, ma non è tutto
«Il fattore che andrebbe considerato, quando si parla di prezzo di listino – prosegue Librizzi – è più che altro il rapporto tra la qualità ed il valore in euro. Affidarsi ad un prodotto, un marchio, un’azienda che produce direttamente e ha come obiettivo lo sviluppo di creme specifiche, a mio parere conta molto. Una crema anti-sfregamento/soprasella prodotta da un brand che fa quello come mestiere, difficilmente deluderà.
«Al pari di questo ci sono anche altri fattori. Ad esempio acquistare una crema in farmacia, va bene, ma è fondamentale considerare la specificità della crema stessa. Deve essere anti frizione e adatta ad essere applicata sui fondelli. Se per uomo e per la donna, perché ci sono esigenze diverse.


La qualità è diversa da una crema ad un’altra
«Una crema dovrebbe essere applicata, sempre, quando la pedalata supera i 60 minuti. Quando fa molto caldo – prosegue Librizzi – e si esce in bici con clima umido, quando si pedala indoor, sempre nell’off-road e nel gravel. Il calore è un nemico e limitare/azzerare le frizioni, gli sfregamenti che generano calore, non fa altro che aumentare comfort e benessere.
«In aggiunta – argomenta Librizzi – ci può essere anche una valutazione breve della qualità di una crema, senza entrare nel dettaglio della composizione. Quanto dura l’azione una crema una volta applicata, non dovrebbe macchiare i vestiti, facile da lavare. In Chamois Butt’r abbiamo sviluppato creme che arrivano alle 4/5 ore, quindi coprono il 95% delle esigenze, per poi entrare nello specifico dell’endurance, con un prodotto che arriva fino alle 12 ore. Infine, al contrario di quello che molti pensano, una crema soprasella di buona qualità dura per anni. Non ha una vera data di scadenza, ma è pur vero che, una volta aperta la confezione, tende a seccare, perdendo una parte delle sue proprietà».


Il benessere inizia sempre dall’igiene
«Non è possibile parlare di salute, benessere, prevenzione e comfort, quando alla base manca l’igiene, a maggior ragione nella zona del soprasella. La cura della persona – racconta Librizzi – aiuta a prevenire infezioni, irritazioni, tenendo sempre ben presente che le zone intime sono un ambiente fertile dove la crema può agire al massimo delle potenzialità. La salopette del ciclista dovrebbe essere lavata dopo ogni uscita, ovviamente chi pratica bici anche per molte ore a settimana dove essere comodo quando è seduto in sella».







