Investire sui giovani è ciò che porta le generazioni dei grandi ad avere fiducia per un futuro migliore. Quando si parla di due ruote non è un aspetto scontato. Giant sotto questo punto di vista, dopo aver compiuto 50 anni, ha deciso di avere un idea chiara in merito. Ha così realizzato modelli dedicati e investito sul ciclismo giovanile agonistico e non solo. Il tutto traendo dall’esperienza delle bici da adulto e riportandola a cascata su quelle junior. Scopriamo i modelli e cosa c’è dietro questo concetto di futuro tramite le parole di Fabio Arcardini, Giant Marketing Coordinator.
Investire sul movimento
Le bici da bambino sono viste spesso come un gioco fine a se stesso. Non c’è nulla di male in questa filosofia, ma Giant ha deciso di valorizzare ancora di più questo settore. L’obiettivo del brand è infatti quello di creare un movimento che parta oggi e diventi poi un solido ritorno sul futuro.
«Nel 2022 siamo partiti con il cinquantesimo anniversario di Giant – spiega Fabio Arcardini – che non voleva essere un festeggiamento dei passati cinquant’anni, ma era proprio un investimento sui prossimi cinquanta, con l’obiettivo di puntare sulle nuove generazioni. Siamo partiti con lo sviluppo di modelli dedicati ai più giovani, ma soprattutto con quello che è un pensiero dal punto di vista dei team. Andare a supportare le squadre che si occupano delle categorie giovanili per crescere i ragazzini in quell’ambiente, con dei prodotti validi che partono dalle bici da 20-24-26 pollici.
«In Italia, come progetti specifici, abbiamo un team di ragazzini attorno ai 12-13 anni che corrono su strada con le Giant TCR. Dal mese prossimo presenteremo il team di enduro e di DH sempre riguardante i giovani. Quindi se si parla di un investimento sul futuro, siamo già partiti».
I modelli
La gamma di Giant vanta modelli offroad che accompagnano il bimbo dall’apprendimento fino ovviamente alle bici da adulto. Una completezza di modelli che basano ogni caratteristica sulla affidabilità e sulla qualità costruttiva.
«Partiamo con i modelli Pre – dice Arcardini – pensati per il primo approccio con le due ruote. Sono senza pedali e servono per dare al bimbo o bimba le prime esperienze di equilibrio. Seguono i modelli 20” per portare in sella in un età compresa tra i 5 e i 9 anni. Qui troviamo i modelli Tallon ed STP. Tra i 7 e i 12 anni proponiamo le 24”, bici con geometrie più ampie che iniziano ad assomigliare alle sorelle maggiori. Anche in questo caso i modelli sono sempre Tallon e STP. Dai 10 ai 16 anni ecco che abbiamo le 26”. Bici che iniziano a strizzare l’occhio alla performance, come può esserne l’esempio la biammortizzata Trance. Un modello con componenti davvero qualitative. Per esempio Lorenzo Mascherini ha corso con questa in DH fin da giovane e oggi si trova a pedalare ad altissimi livelli.
«Chiude le nostra gamma la Talon E+, la bici jr elettrica che come batteria sfrutta il range extended delle nostre bici adulto. A conferma di un vero e proprio ecosistema Giant, qualora un genitore avesse una delle nostre e-bike. A completare il discorso bici jr c’è Liv che segue l’idea di Giant, ovviamente supportando le bimbe in bicicletta con dei prodotti specifici per loro. Un aspetto per niente scontato che valorizza il ciclismo femminile fin da più piccoli».
Esperienza
Essendo Giant un marchio importante anche nel settore performance, la consapevolezza della qualità e dell’investimento sui nuovi modelli è un approccio consolidato. Se la parola “investimento” detta legge, allora anche lo sviluppo di nuovi modelli è un mantra che non può mancare.
«Quello che facciamo – conclude – è portare l’esperienza del grande marchio sul modello per il bambino. L’anno prossimo uscirà un prodotto ancora segreto, ma studiato al 100% per i più piccoli. Dai pesi alle risposte degli ammortizzatori, alla geometria. Il nostro obiettivo è far sì che Giant sia un riferimento per le famiglie. Basti pensare ad un padre che pedala su un nostro modello e ha il figlio che lo segue su una Giant da bimbo con caratteristiche di affidabilità e giocosità. Perché è questo che ci differenzia dagli altri marchi.
«Magari a prima vista sembra una bici da bimbo semplice, poi però quando vai a vedere l’attacco manubrio e il manubrio, ci si accorge che è lo stesso di una bici da adulto. A livello di materiale costruttivo, la pedivella è una pedivella vera, non è in plastica. I mozzi sono performanti e hanno il perno passante, non hanno il quick release. Sono tutti dettagli che rendono la bici davvero sicura. Poi c’è tutto il lato del post vendita, che è il supporto diretto che la nostra rete di negozi e rivenditori offre su tutto il territorio».