| 21 Gennaio 2024

Ruote per la bici da strada, facciamo la scelta giusta

Entrare nel mondo del ciclismo su strada non è semplice, ci sono tanti prodotti, bici, accessori. Districarsi tra tutto quello che viene offerto e venduto risulta complicato, serve una guida. Insieme a Enrico Pengo, meccanico per anni nel mondo del ciclismo professionistico e della nazionale, vi parliamo di come si scelgono le ruote da strada. Pengo ora ha un’officina vicino a casa sua, a Camisano Vicentino, e di informazioni ne raccoglie ogni giorno. Il focus non deve essere l’estremizzazione e la ricerca ossessiva della prestazione. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra qualità, tecnica e comodità.

Il materiale

Abbiamo così pensato a qualche domanda per aiutarvi a cercare le prime ruote da strada e la prima cosa che ci è venuta in mente è capire quale sia il materiale migliore: carbonio o alluminio?

«Una ruota in carbonio – ci spiega Enrico Pengo – è sicuramente più prestazionale di una in alluminio. L’assorbimento degli impatti con l’asfalto, la rigidità sono decisamente migliori. Nel tempo questo materiale, il carbonio, è diventato anche meno costoso e questo ha inciso parecchio nel mercato. L’alluminio non è sparito, soprattutto nelle bici di primo livello. E’ vero che le ruote sono una componentistica importante, ma non ha senso spendere tutto il budget in quella direzione. BIsogna anche capire che bici si acquista e agire in proporzione».

Un cerchio troppo alto rende difficile la guida per chi è alle prime armi
Un cerchio troppo alto rende difficile la guida per chi è alle prime armi
Per quanto riguarda l’altezza del profilo?

La media ora è sui 40 millimetri, ma si può anche scendere e acquistare ruote con profili da 35 o 37 millimetri. Il mio consiglio, soprattutto per chi è alle prime armi, è quello di non prendere profili troppo alti. Un cicloturista ha la possibilità di divertirsi anche con ruote dal profilo contenuto

Andare sopra questa misura cosa comporterebbe?

Si alza l’impegno nel guidare il mezzo, e serve una certa sensibilità. In discesa la bici si fa tanto rigida e meno maneggevole. Poi c’è da considerare il fattore vento, che incide tanto in profili da 50 o 60 millimetri. Quando ci si trova a bordo strada con vento laterale meglio essere sicuri di avere padronanza del mezzo

Come si riconosce una ruota di alta qualità?

Prima, quando c’erano i freni ad archetto, quelli tradizionali, era più semplice. Ora che si è passati ai freni a disco questa cosa è meno evidente. Anche con un carbonio di media qualità non c’è alcun problema di tenuta o di rigidità. 

Un cerchio intermedio è ugualmente prestazionale e si guadagna in sicurezza
Un cerchio intermedio è ugualmente prestazionale e si guadagna in sicurezza
Per i freni a disco ci sono consigli particolari?

Quello che mi sento di consigliare è di scegliere delle misure standard: 160 millimetri all’anteriore e 140 millimetri al posteriore. Questo perché il disco posteriore si usa meno, solo per regolare la frenata. Con un 160 millimetri anche dietro si rischia di non riscaldare bene il disco e di non frenare in maniera ottimale. 

La larghezza del canale, cioè della parte del cerchio in cui si alloggiano camera d’aria e pneumatico?

Di media meglio rimanere sui 21 o 23 millimetri. Con il passare del tempo si è aumentata la sezione dei copertoni. La dimensione standard di un battistrada è di 28 millimetri. Si è visto che con questa sezione la frenata risulta più stabile perché un canale  largo più regge meglio la forza impressa dal ciclista. 

Per quanto riguarda dischi e pastiglie?

Ci sono tante tipologia di dischi e altrettante di pastiglie. Meglio rimanere negli standard consigliati dall’azienda, questo sicuramente. La cosa importante, anche in casi di emergenza, è usare prodotti di qualità, se non la stessa addirittura superiore.

Quando la bici è nuova, meglio dare tempo alle pastiglie di adattarsi al disco e viceversa
quando la bici è nuova, meglio dare tempo alle pastiglie di adattarsi al disco e viceversa
C’è altro?

Sì. Una cosa importante che ho visto in questi anni di esperienza, soprattutto tra cicloturisti e amatori. Per dischi e pastiglie bisogna fare un rodaggio. Il disco nuovo è pulito e deve amalgamarsi con la pastiglia dei freni. Se si fanno subito discese lunghe e impegnative il rischio è di cristallizzare il disco e avere una pessima frenata per tutta la vita del prodotto. Meglio, a mio modo di vedere, fare una o due uscite, per un totale di 150 chilometri, con strade pianeggianti. Si frena con delicatezza e intanto il disco e le pastiglie lavorano e prendono forma. Così poi si ha una qualità migliore della frenata. 

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