| 18 Settembre 2024

La soletta: un mondo nascosto in pochi millimetri

In una prima parte, in compagnia di Alessandro Colò e della sua esperienza come biomeccanico, abbiamo parlato di come scegliere le pedivelle, i pedali e le scarpe. Nel sottolineare l’importanza di trovare il giusto paio si era soffermato sulle solette. Difficilmente quelle standard inserite all’interno della scarpa stessa sono adatte alle esigenze di ognuno di noi. All’interno dei laboratori dello studio Body Frame, a La Spezia, c’è spazio anche per un tecnico ortopedico, Francesco Fosella. Proprio a lui ci rivolgiamo per capire come le solette influenzano l’attività in bici e quali sono le esigenze da considerare.

«Nella mia carriera – racconta Fosella – sono partito come tecnico ortopedico e ho lavorato in diverse realtà. Tra le quali risulta un calzaturificio, dove ho imparato a realizzare da zero una scarpa e ho affrontato tutte le caratteristiche annesse. La soletta è una di queste e come potrete immaginare ogni calzatura comporta diverse situazioni ed esigenze».

Il calco del piede viene fatto attraverso una schiuma fenolica
Il calco del piede viene fatto attraverso una schiuma fenolica

Il ciclismo

Pedalare, come aveva sottolineato Colò, è un’attività che può essere affrontata in diversi modi. E’ sempre meglio però farlo attraverso delle scarpe con i famosi agganci sui pedali, per avere un sostegno migliore e un buon equilibrio della struttura ossea. 

«Il plantare – prosegue Fosella – è importante tanto quanto la scarpa. Quelle da ciclismo sono calzature rigide di per sé, la performance aumenta con il crescere della rigidità. Il plantare inserito nelle scarpe da ciclismo è molto sottile e occupa uno spazio esiguo. In pochi millimetri bisogna trovare il giusto equilibrio tra la rigidità della suola e la comodità del piede. Ci sono tuttavia tante situazioni differenti a seconda dell’utilizzo che si fa della bicicletta. Chi pedala per passione e per divertimento sceglierà delle scarpe meno rigide e più comode, viceversa i professionisti ma questo è un altro campo».

La soletta viene termoformata sul calco positivo con questo macchinario
La soletta viene termoformata sul calco positivo con questo macchinario

Comfort

Il piede all’interno della scarpa deve quindi stare comodo e offrire comunque il giusto supporto per la pedalata. Nei ciclisti sono presenti, tante volte, dei dolori alla pianta del piede, dovuti all’utilizzo di solette errate. O al loro mancato utilizzo. 

«Chi va in bici – continua il tecnico ortopedico – soffre spesso di indolenzimento del piede, una situazione dovuta alla posizione scomoda in cui si trova. La scarpa rigida e il punto di appoggio limitato (la tacchetta poggia su pochi centimetri, ndr) portano il sangue a non circolare bene. Non c’è un ritorno venoso così importante e si hanno problemi di formicolio, in generale. Poi il ciclista pedala per passione e anche con quale dolore continua, ma non è piacevole ad ogni uscita avere dolori».

«Per questo arrivano le solette fatte “su misura” – dice – perché portano dei notevoli benefici all’utente. In primo luogo c’è da scegliere il materiale e noi usiamo spesso il polipropilene, che è una plastica. Si tratta di un materiale che mantiene una discreta flessione e quindi aumenta la comodità della scarpa una volta indossata». 

Il processo di costruzione

Per arrivare a ottenere una soletta ricalcata sulle proprie esigenze bisogna fare degli step, tutti ugualmente importanti. Si parte, come visto, dalla scelta del materiale che può essere polipropilene o carbonio. Quest’ultimo però è consigliato solamente a chi utilizza la bici con la ricerca della performance, quindi atleti professionisti.

«Il primo passo – spiega Fosella – è prendere il calco del piede con una schiuma fenolica o un calco gessato. Poi si cola il gesso liquido nel calco e si ottiene un modello in “positivo” ovvero in rilievo. Con un attrezzo apposito si modella la soletta portando le modifiche dove opportuno. Ad esempio, se dovrò dare maggiore spinta sull’arco plantare rinforzerò quella parte. Infine si prende il pezzo di polipropilene e si rifinisce il tutto, va detto che noi non lavoriamo su solette intere ma su tre quarti, fino ai metatarsi.

«Questo vuol dire che viene aggiunta una parte a completamento della soletta, detta battola che segue il profilo della soletta originale, al fine di entrare perfettamente nella scarpa. Se l’avampiede ha delle esigenze particolari, come una correzione di scarico su un metatarso, questa battola si può modificare e sistemare.

«E’ importante dire – conclude – che la soletta è studiata e progettata appositamente per la scarpa del cliente. Quindi ad ogni nuova calzatura è bene modificare o rifare per intero il processo perché non è detto che la soletta sia trasferibile tra diversi modelli. E’ bene ricontrollare o modificare».

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