| 20 Giugno 2025

Cantagallo, un’Orbea, il Giro-E. Un concentrato di emozioni

Tra i protagonisti dell’ultimo Giro-E c’è stato anche Emiliano Cantagallo, con la sua squadra legata a Sara Assicurazioni. Non è la sua prima volta, anzi: è la quinta edizione che affronta, ma ogni volta l’emozione è diversa, cambia quasi quanto cambia il percorso, le tappe, gli angoli del nostro Paese che la manifestazione parallela al Giro d’Italia dedicata alle bici a pedalata assistita va a toccare.

L’arrivo di Cantagallo nella sua Roma, a conclusione di ben 18 tappe del Giro-E
L’arrivo di Cantagallo nella sua Roma, a conclusione di ben 18 tappe del Giro-E

Ormai sono passate settimane e le giornate di Cantagallo sono piene fra il nuovo hotel sullo Zoncolan (a proposito, scalato per la centoquarantesima volta…) e l’avvicinamento alla 24 Ore di Roma, ma le emozioni sono ben vivide nella memoria e hanno anche un carattere tecnico, legato alla sua bici Orbea.

«Strepitosa, spettacolare. Perché la Gain monta un motore sotto una bici da strada vera e propria. Stiamo parlando di una bici che è taglia S, pesando poco più di 11 chili. Ti permette di apprezzare appieno l’assistenza dell’elettricità usando una bici muscolare a tutti gli effetti. Attraverso di essa mi sono potuto allenare in una certa maniera. In molte delle 18 tappe affrontavo molti tratti pedalando quando i miei compagni iniziavano a usare l’ausilio elettrico, ma anch’io poi ne ho potuto apprezzare i benefici, soprattutto per il fatto di poter andare alla velocità desiderata».

Cantagallo premiato per la conquista della classifica finale: è la seconda volta per Sara Assicurazioni
Cantagallo premiato per la conquista della classifica finale: è la seconda volta per Sara Assicurazioni
Chi partecipava con te?

Cambiavamo sempre la composizione del team. Dipendenti delle varie filiali oppure funzionari o ospiti invitati. Io ero la presenza fissa, li accompagnavo in giro affrontando l’ultimo tratto, quello finale della tappa del Giro vero. Un’esperienza fantastica, passando in mezzo ai tifosi, regalando a tutti i nostri partecipanti un’esperienza fantastica. Io sfruttavo la prima parte di tappa per allenarmi tenendo spento il motore e questo mi ha fatto davvero apprezzare la bici, andando dietro a chi sfruttava i suoi ausili. Era anche divertente vedere il cambio di livello di assistenza in base al colore, verde, gialla, viola. Un po’ come il sequenziale nel cambio di una macchina da corsa, con il tasto sinistro che significa andare verso l’alto, col tasto destro andare verso il basso e questo è facile da spiegare anche ai principianti che provavano questa magia.

Delle 18 tappe, quali sono stati gli scenari che ti sono piaciuti di più?

Sicuramente la tappa che arrivava a Piazza del Campo a Siena, dove c’era una parte di strada bianca, quindi era davvero affascinante passare attraverso questo scenario. Poi mi è rimasto nel cuore il Colle delle Finestre, il suo finale spettacolare in quello che è diventato uno stadio naturale, con la gente accalcata che era quasi impossibile passare. Senza dimenticare il Mortirolo che ho affrontato con molta curiosità, io che sono legato affettivamente allo Zoncolan e posso dire che fra i due il paragone non esiste proprio, lo Zoncolan è molto più duro…

Il passaggio al Colle delle Finestre, un’emozione unica vissuta ancora una volta insieme ai suoi ragazzi
Il passaggio al Colle delle Finestre, un’emozione unica vissuta ancora una volta insieme ai suoi ragazzi
Rispetto alla prima edizione, che novità e differenze hai trovato?

Intanto rispetto ad allora ci sono molte più aziende coinvolte. Il Giro-E è diventato veramente un’esperienza importante, sono grandi aziende che investono su questo evento perché ci vedono sbocchi cicloturistici. Perché con una bici a pedalata assistita tutti possono, tutti diventano potenziali clienti, il cicloturismo ha limiti espansionistici non quantificabili. Questo ancora l’Italia è un po’ restia a capirlo. Perché la bici elettrica? Ad esempio mi permette di pedalare con mia moglie sulle Alpi carniche, lei che non è appassionata e quindi allenata come me può condividere l’esperienza anche sullo Zoncolan, possiamo divertirci insieme. Quindi rendere più fruibile il turismo delle strade meravigliose che abbiamo in Italia.

La tua presenza al Giro-E aveva anche altre finalità?

Sì e ci tengo a sottolineare il lavoro che abbiamo fatto come Sara Assicurazioni con i rappresentanti della Polizia Stradale in tema di sicurezza. Ogni mattina dopo le team presentation abbiamo realizzato una campagna che si chiamava “Bici scuola”, dove i bambini facevano delle cose bellissime legate alle bici e alla sicurezza sulle strade, con premiazioni per classe. Noi con Sara spiegavamo tutto quello che facevamo durante l’anno proprio per sensibilizzare i ragazzi al rispetto del codice della strada.

In ogni tappa Sara Assicurazioni e Polizia Stradale hanno portato avanti il progetto Bici Scuola
In ogni tappa Sara Assicurazioni e Polizia Stradale hanno portato avanti il progetto Bici Scuola
Sinceramente, quando guardavi negli occhi i tuoi compagni d’avventura che cambiavano di tappa in tappa, che cosa vedevi?

E’ meraviglioso portare le persone e guardare negli occhi la meraviglia che stanno vivendo. E questo prescindeva dagli scenari, in Puglia come sul Mortirolo, a Napoli come sulle Strade Bianche. Vedevo la gioia delle persone che stavano vivendo, qualcosa di fantastico. Mi porto dietro tutti i loro sorrisi, il loro divertimento, perché quello è un divertimento vero e proprio, la gioia di quando passavano attraverso le loro strade e sentivano i tifosi che incitavano indistintamente, neanche fossero dei personaggi famosi. E’ il bello del Giro-E…

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