Una ne fa e cento ne pensa. Il famoso detto si attaglia alla perfezione alla figura di Emiliano Cantagallo. L’organizzazione della 24 Ore di Roma, solista dello Zoncolan, anima pulsante di Sara Safe Factor e proprietario di un nuovissimo bike hotel in Carnia, va avanti in maniera sempre più spedita. Nelle ultime settimane l’imprenditore romano si è messo all’opera per lanciare un nuovo progetto nelle Langhe-Monferrato-Roero, il comprensorio piemontese dove si sta dando una forte spinta al cicloturismo.

Formazione per guide gravel
Il lavoro di Cantagallo ha preso spunto da un invito arrivatogli dal locale Ente del Turismo per un corso rivolto a una serie di guide ufficiali (il territorio vanta una radicata tradizione legata in particolare alle scuole di Mtb per la formazione di guide specializzate) per una sorta di Master Class dell’Acsi, dove Cantagallo, formatore nazionale da 4 anni per guide cicloturistiche, era a capo dello staff insegnante.
«Quando sono stato chiamato ho accolto l’idea con entusiasmo. Ero già stato da quelle parti, ma non per ragioni ciclistiche quanto per apprezzarne le sue bontà, dalle varie qualità di vino al tartufo bianco d’Alba. Questa esperienza mi ha spinto a guardarlo con occhi diversi e mi sono trovato di fronte a uno straordinario paradiso naturale che merita di essere conosciuto, pedalato, apprezzato, amato come oggi io lo amo, al pari del “mio” Friuli».

Che cosa hai trovato in Piemonte?
Esattamente quello che mi aspettavo e sul quale avevo idee chiare. Un territorio che si sposa in maniera perfetta con il concetto stesso di cicloturismo. Tanto che mi sono chiesto perché non abbia ancora avuto il successo che merita e la risposta è venuta insieme alla stessa iniziativa: c’è bisogno di dargli una connotazione precisa e noi lo abbiamo fatto attraverso questo corso per guide di gravel. Sì, la nuova bicicletta è l’ideale per apprezzarne appieno le sue virtù. Pensiamo a quanto il gravel ha contribuito all’affermazione di un territorio come le strade bianche del Chianti. Beh, Langhe, Monferrato e Roero non hanno proprio nulla da invidiare, possono anzi essere una scoperta per appassionati di tutto il mondo. E’ davvero un territorio “gravel friendly”.
Com’era strutturato il corso?
Innanzitutto ci siamo rivolti a una quindicina di guide specializzate, con ampia esperienza nel settore cicloturistico e di guida di gruppi. Con loro abbiamo svolto attività per tre weekend consecutivi: al mattino del sabato come della domenica abbiamo svolto 5 ore di lezioni teoriche, per poi mettere in pratica al pomeriggio quel che si era appreso nelle ore precedenti. Avevamo bisogno di personale esperto da indirizzare verso questa nuova bici e attraverso di essa mettere in luce le peculiarità del territorio.
Perché la gravel?
Noi siamo convinti che proprio questa bici incarni lo spirito, le caratteristiche precipue della zona. E’ un mercato, quello delle gravel, in continua espansione, che attrae sempre più gente e noi dobbiamo spingere fortemente l’acceleratore per coinvolgere la gente e farla venire qui, perché la gravel è la bici ideale per apprezzare il territorio. Ondulato ma non montuoso e questa è una caratteristica da sfruttare. Certo, qui la mountain bike ha avuto sempre grande diffusione, ma io credo che la gravel sia la più indicata proprio come in Friuli ho puntato la mia attività specificamente sulla bici da strada.
Che cosa ti ha colpito di questa esperienza?
Noi dobbiamo mettere a frutto quelle che sono le peculiarità che Langhe, Monferrato e Roero hanno. Quindi, in primis il territorio ma non solo, pensiamo anche alle sue sconfinate ricchezze enogastronomiche, ai tanti luoghi culturali che questa parte del Piemonte custodisce nelle sue varie cittadine. Ora è venuto il momento di effettuare una grande opera di promozione, in sinergia con l’Ente del Turismo. In Friuli il mio impegno ha contribuito a farne un territorio privilegiato per le bici fino a eleggerlo a Patrimonio Mondiale della Bici da Strada. Qui possiamo dargli un taglio parallelo. Io sono convinto che il termine cicloturismo abbracci oggi uno spazio troppo ampio: per colpire il mercato bisogna essere più specifici e attraverso questa iniziativa possiamo esserlo.
Il corso si è concluso?
Si conclude proprio in questo weekend e con me ci sarà un ospite d’eccezione come Giancarlo Fisichella, che porteremo in giro per le Langhe per far comprendere anche a un campione come lui, che ha girato tutto il mondo e che, da stella delle quattro ruote è diventato un profondo conoscitore del mondo ciclistico, le infinite possibilità di questo paradiso naturale.