| 12 Luglio 2024

Canton Vallese in e-MTB, un superbo bike park naturale

VERBIER (Svizzera) – L’esplorazione di questo angolo di Svizzera in bici parte dalla Val de Bagnes subito oltre il San Bernardo, per la precisione il villaggio di Le Châble del Cantone Vallese. Quest’area è conosciuta soprattutto per le attività invernali del comprensorio delle 4Vallées, la più ampia area sciistica della svizzera, e vede la sua porta di accesso nel paese di Verbier che ci sovrasta.

Le guide che ci accompagnano per questo tour ci spiegano che la stagione è iniziata ufficialmente da poco, con la manifestazione Franco-Svizzera del Pass’Portes du Soleil, quindi non tutti gli impianti di risalita sono ancora attivi e comunque l’estate che stenta ad arrivare ci precluderà i sentieri più in quota per colpa della neve ancora presente (comunque sopra i 2.500 metri). Ci torneranno sicuramente utili le e-bike rispetto al periodo estivo, dove i 9 impianti di risalita dell’area rendono fruibile la maggior parte degli 800 chilometri di trail a tutti i tipi di rider o hiker.

Verbier, locallità del Canton Vallese in Svizzera, è noto d’inverno per la grande varietà di piste. Ma d’estate ecco le bici…
Verbier, locallità del Canton Vallese in Svizzera, è noto d’inverno per la grande varietà di piste. Ma d’estate ecco le bici…

Nel piazzale che separa la funivia da una stazione ferroviaria ben collegata si vedono comunque già molte bici da enduro e diverse stazioni di ricarica per le loro controparti elettrificate. Queste le ritroveremo in moltissimi luoghi anche in alta quota e praticamente in ogni rifugio, primo segno di un servizio ricettivo sempre attento alle esigenze di ogni tipo di biker.

Primo giorno: Verbier

Saliamo con l’impianto a Verbier e noleggiamo in uno dei tanti negozi del paese le e-bike per questi primi due giorni. Tramite un altro impianto e una breve ma impegnativa salita arriviamo alla partenza di un bel bike park ai piedi del Mont Gelè (3.023 metri). Una rapida discesa flow per rompere il giaccio ci fa perdere velocemente quota, immersi in una vallata che nonostante la presenza di molti percorsi non è stata stravolta dalla mano dell’uomo e dove si scorgono i primi animali selvaggi e qualche marmotta ad accompagnarci.

Si arriva quindi a una splendida ciclopedonale a 2.000 metri che è praticamente una terrazza sull’intera vallata ricolma di panchine e piccole opere d’arte. Dieci minuti di bicicletta che tolgono il respiro dalla bellezza degli scorci, perfetta anche per una sgambata con la gravel o per una passeggiata con la famiglia. Continuiamo poi su un sentiero in quota che ora si fa più stretto, ma sempre senza difficolta tecniche e che ci porta a svalicare per uscire dalla vallata di Verbier dopo un’ultima foto da cartolina.

Sulle tracce del Grand Raid

Questa parte del percorso ci porta in direzione La Tzoumatz e ci permette di ripercorrere dei tratti della storica e spettacolare marathon Grand Raid. Si svolge il 23-24 agosto con moltissime formule adatte ad ogni tipo di rider, compresa una per e-bike e una particolare corsa in squadra a tre partecipanti. Inoltre è una buona occasione per respirare i sentieri che faranno da base per i campionati mondiali di MTB del 2025 che si svolgeranno proprio nel Vallese

Salumi, birra e formaggi

Lasciata questa zona, con i suoi toboga preparati dalle mille curve in appoggio, prendiamo un altro scorrevole stradone in quota. Tutto il tracciato è un trampolino che ci apre la vista sulla valle del Rodano, la percorriamo dall’altezza di Sion fin quasi a Martigny. Alle nostre spalle ogni tanto fa capolino anche Cras Montana, dove si è svolta da poco la coppa del mondo col più difficile percorso XCO di sempre.

Iniziamo una salita mai impervia ma costante che ci permette di attraversare un bosco incontaminato e degli splendidi pratoni che fanno da pascolo alle mucche. Arriviamo quindi a un intimo rifugio dove assaggiare alcuni tipici prodotti locali. Salumi e soprattutto formaggi del posto non mancano mai dovunque ci si fermi a mangiare e anche nella scelta della birra la produzione artigianale svizzera non si fa cogliere impreparata.

A tutta nel bike park

Rientrati a Le Chable sempre immersi nel verde, riprendiamo l’ovovia per risalire a Verbier e passare il resto del pomeriggio nel suo bikepark. Le nostre guide, il disponibile Fabrice Tirefort e il fortissimo Gianluca Luccini, ci danno del filo da torcere a stargli dietro mentre ci mostrano le linee per scendere su questi percorsi spettacolari con sempre sullo sfondo panorami mozzafiato. Tracciati che, a prescindere dal livello di difficolta, rimangono sempre molto naturali: le feature artificiali vengono costruite nel rispetto del territorio, senza detrarre nulla al divertimento.

Il primo giorno in sella finisce rientrando in albergo, uno dei tanti hotel bike-friendly della zona. Sistemiamo le bici nel sotterraneo, in una bella rastrelliera pneumatica con le prese dedicate per ricaricare le ebike e qualche attrezzo per la piccola manutenzione.

Cena a chilometro zero

La sera a cena è un’altra occasione per assaporare la cucina vallese: ingredienti genuini e quasi sempre a km 0. Una cucina che rispetto agli standard italiani pecca un po’ solo per varietà di preparazioni, con una scelta non troppo varia anche se genuina.

Una menzione meritano ad esempio il rosti di patate, suggerito nella sua variazione con l’uovo o salciccia, gli abbondanti taglieri di salumi locali accompagnati dal pane di segale. Oppure l’onnipresente Raclette o il tipico dolce alle albicocche, prodotto simbolo delle vallate della regione, da cui nasce anche il liquore della zona con cui accompagnarlo, l’abricotine.

Nel mezzo di un bike park mimetizzato da sentiero alpino
Nel mezzo di un bike park mimetizzato da sentiero alpino

Secondo giorno: Bruson

Il giorno dopo purtroppo abbiamo solo la mattina per far muovere le ruote, ci dirigiamo subito in direzione Bruson – considerata la patria della Raclette e dove il 21 e 22 settembre si svolge una enorme festa per questo formaggio tipico.

Da qui si va ancora in alto, con motori e batterie che si impegnano per colmare il dislivello fra gli 800 metri di Le Chable e i 1.900 metri da cui attaccare l’unico sentiero del giorno. Normalmente è consigliato prendere l’impianto di risalita per arrivare almeno fino a quota 1.600, ma durante il nostro soggiorno non è ancora attivo se non nel fine settimana.

Sentieri tirati a lucido

Questo infinito single track – di quasi 8 chilometri e 1.000 metri di dislivello – parte con una prima sezione stretta fra pascoli, ruscelli, attraversamenti su ponti e qualche sentiero esposto. Poi si trasforma in un percorso a tratti flow a tratti da enduro. Tutto perfettamente curato e ripulito nonostante sia un percorso fra i meno battuti e ci trovassimo ancora in bassa stagione.

Questo perché tutti i tracciati di queste zone sono regolarmente manutenuti sia dalla popolazione che da apposite squadre affiliate all’Ente del Turismo Vallese. Tutti i sentieri risultano sempre liberi da vegetazione, col fondo ben battuto, non ci sono mai cattive sorprese (al massimo qualche strappo impegnativo che mette alla prova la propria condizione fisica se non si ha l’aiutino elettrico)

Le combat des reines

Rientriamo per l’ultima volta su Le Chable attraverso un percorso fluviale che ci fa passare anche davanti ad una delle arene dei combattimenti fra mucche tipici di queste vallate. Ci hanno spiegato infatti le mucche autoctone della razza Hèrens ingaggiano con regolarità dei combattimenti per definire le gerarchie interne alle mandrie e fra mandrie stesse.

Una consuetudine che è diventata tradizione fra i villaggi vallesani i quali organizzano un vero campionato dei “combat des reines” (lotta fra regine). I capi vengono portati in specifiche arene e se vogliono affrontarsi vengono lasciate libere di farlo finché una delle due non recede dallo scontro. Si trovano in tutte le baite e nei rifugi cosi come per le strade raffigurazioni di questi capi dal manto nero intenti nello scontro cosi come campanacci ornamentali con le indicazioni delle vittorie.

La prima tappa è conclusa, adesso sul Canton Vallese sappiamo qualcosa di più. Seguiteci, sarà presto il momento della seconda…
La prima tappa è conclusa. Seguiteci, sarà presto il momento della seconda…

Bus e treno più bici

La giornata si chiude con un veloce e tardivo pranzo, si lasciano le bici elettriche e poi un trasferimento verso la valle di Champéry con i mezzi pubblici locali, altro tipico esempio ad avvalorare lo stereotipo della precisione svizzera. Il treno e gli impianti di risalita infatti sostituisco in moltissimi casi autobus e anche il mezzo privato. La capillarità e precisione di questi mezzi permettono di arrivare facilmente tra le località turistiche e da queste ai centri principali, rendendo molto facile la fruizione di paesi e sentieri cosi come gli spostamenti fra un comprensorio e l’altro, anche con la propria bicicletta.

La giornata cosi come questa parte di racconto finiscono col recupero delle bici all mountain per l’indomani. Ci aspetta infatti una delle più grandi manifestazioni di MTB del mondo nel comprensorio più grande d’Europa. Si tratta del Pass’Portes du Soleil, giunto quest’anno alla sua 20ima edizione, ma questo merita un articolo dedicato.

vallese.ch

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