| 14 Novembre 2024

Novembre in Sardegna: fatiche e scenari che restano nel cuore

Novembre 2024, la bicicletta vista non come agonismo e competizione, ma come strumento per assaporare la storia, i piatti della tradizione, le spiagge e gli scorci di mare di una terra definita un micro-continente assestante per la sua ricchezza in biodiversità: la Sardegna. Ci siamo spinti in bikepacking, affrontando un viaggio di 313 km nel sud della Sardegna alla scoperta delle sue isole: Sant’Antioco e San Pietro.

Un’esperienza a 360 gradi

Il primo giorno abbiamo voluto immergerci completamente nella storia del sud della Sardegna. Si sono percorsi 114 km da Cagliari alle bianche dune di sabbia di Porto Pino, passando per il sito archeologico di Nora, una delle più importanti testimonianze sarde dell’età fenicia, fino al percorrere un’antica strada romana a picco sul mare, completamente sterrata, nei pressi di Chia.

E’ stata un’esperienza a 360 gradi, a partire dall’odore delle bacche di ginepro lungo il sentiero, il profumo di salsedine nell’aria, la sinfonia costante delle onde che s’infrangono sugli scogli e gli scorci di mare che sfumano dal turchese al cobalto. Lungo la strada abbiamo anche intravisto la spiaggia di Tuerredda, nel comune di Teulada, rinomata per essere una delle spiagge più belle della Sardegna.

Una rete di sentierini sterrati

Successivamente, spinti dallo scirocco, i contrasti di colore ci hanno accompagnato dalle bianche sabbie della spiaggia e dune di Porto Pino al rosa intenso delle Saline di Sant’Antioco, senza mai perdere di vista il mare, grande protagonista di tutto il viaggio.

Lungo il percorso è stato possibile immergersi nella natura, grazie a una miriade di sentierini sterrati di facile percorrenza, che ci hanno condotti fino al ponte della strada statale che collega l’isola di Sant’Antioco al resto della Sardegna.

Il bagno di novembre

Le emozioni che ci ha regalato la piccola isola vulcanica di Sant’Antioco sono state intese e decise, un po’ come il cuore di tonno, tradizionale piatto tipico della Sardegna.

Infatti se i trail percorribili durante l’esplorazione a cerchio dell’isola mettono alla prova la resistenza con impervie salite, la fatica è ricompensate da viste mozzafiato, come quella dalla torre Canai e delle piccole spiagge presenti lungo tutta l’isola, dove in ottobre e primi di novembre è ancora possibile concedersi un bagno in mare.

Per gravel e Mtb

Spinti dall’insaziabile voglia di esplorare ci siamo imbarcati da Calasetta (Sant’Antioco) in direzione di Carloforte, l’unico centro abitato dell’isola di San Pietro, anch’essa di origine vulcanica. L’isola ci ha stupito per la bellezza degli strapiombi sul mare, che si possono ammirare in tutta la loro maestosità da Capo Sandalo, dove si trova il faro più ad ovest d’Italia.

Tra le calette più belle segnaliamo Cala Fico, situata sempre nella parte occidentale, incastonata in un promontorio roccioso calcareo bianco, che crea un’atmosfera selvaggia unica nel suo genere. Le strade sono tutte perfettamente asfaltate e percorribili in bici da corsa, ma per chi non riesce a resistere alla voglia di sterrato, ci sono sentierini che attraversano l’isola e regala magnifiche vedute panoramiche sul mare e sulle isolette circostanti San Pietro: Isola Piana e Isola dei Ratti.

Nuraghi e bunker

L’ultima giornata del viaggio è stata dedicata al ricongiungimento con il percorso intrapreso all’inizio dell’avventura, un’immersione totale nella storia dell’isola. Infatti, da Portovesme a Iglesias è possibile percorrere parte del Cammino Minerario di Santa Barbara, che consente di addentrarsi in strade sterrate nella macchia mediterranea, tra alberi di sughero, e coloratissimi cespugli di pepe rosa. Tra le attività alternative alla bici, c’è la possibilità di visitare i Nuraghi o fermarsi ad osservare il paesaggio dai bunker costruiti durante la seconda guerra mondiale. 

Il viaggio ha offerto ogni giorno panorami mozzafiato unici, insieme a testimonianze della storia passata dell’isola, che insieme alla sfida del bikepacking, hanno contribuito a rendere la vacanza un’esperienza di quelle che ti restano nel cuore.

Logistica da applausi

Per il viaggio è fortemente consigliato l’utilizzo di una mtb o di una bici gravel con gomme dal buon battistrada scolpito. Tra i piatti della tradizione sarda non si possono non assaporare la fregola, i malloreddus, ed il formaggio pecorino. Per quanto riguarda i collegamenti e mezzi pubblici, siamo rimasti stupiti dalla loro efficienza.

Una volta atterrati all’aeroporto di Cagliari Elmas, è possibile raggiungere la città in 5 minuti grazie alla stazione situata proprio all’uscita dell’aeroporto. Tutti i treni regionali dispongono di carrozze attrezzate per il trasporto delle biciclette. Per i traghetti è consigliabile acquistare i biglietti in loco, evitando così un sovrapprezzo per il servizio online.

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