ALPE D’HUEZ (Francia) – «Quest’anno The Traka assieme, poi il prossimo il triathlon dell’Alpe d’Huez». Era questa la premessa con cui sono partita per una vacanza con il mio compagno, direzione Alpi francesi. Da grandi appassionati di ciclismo, però, non abbiamo saputo resistere alla tentazione di pedalare tra le salite più iconiche del Tour de France e del Giro D’Italia.


Il Colle delle Finestre, emozionante
La prima tra queste, pit stop d’obbligo durante il nostro viaggio in auto verso la Francia, è stato il Colle delle Finestre: la salita dove si è deciso il Giro d’Italia quest’anno (foto di apertura). Lungo 18,8 km con un dislivello complessivo di 1.702 metri è celebre per i suoi ultimi 7 km completamente sterrati. Percorrerlo è come fare un tuffo nel passato: un tempo, infatti, le strade di montagna erano solo sterrate. Ti fa capire e apprezzare ancora di più le imprese epiche del ciclismo dei primi del ‘900.
In generale è una salita molto regolare e offre uno scenario unico, quasi teatrale. Si passa dall’oscurità del bosco nei primi 11 km alla luce piena e un panorama mozzafiato nel finale. Man mano che si sale, crescono l’emozione e la voglia di raggiungere la cima, a quota 2.176, per godersi la vista. Ovviamente la fatica non è mancata: soprattutto negli ultimi chilometri ci siamo sentiti un po’ in crisi, per via della mancanza di ossigeno a cui non eravamo abituati. Ma ogni sforzo è stato ampiamente ripagato



Les Deux Alpes, ricordo di Pantani
Proseguendo per il nostro viaggio, una volta arrivati in Francia, abbiamo voluto assolutamente raggiungere Les Deux Alpes. A spingerci là, sono state le immagini di Pantani al Tour de France del ’98 (né io né Marco eravamo ancora nati): l’anno in cui il “Pirata” fece la storica doppietta Giro-Tour.
Partendo da Villard-Reculas, siamo passati per la cima dell’Alpe D’Huez e scesi giù verso la diga del Lac du Chambon, da dove poi abbiamo imboccato la salita per Les Deux Alpes. Le strade e le salite erano tutte molto regolari e poco trafficate. In particolare ci ha stupito che tutte le strade viste oltralpe abbiano una corsia riservata ai ciclisti e che gli automobilisti siano particolarmente rispettosi verso chi pedala. Abbiamo apprezzato Les Deux Alpes non solo per la bellezza delle sue strade, ma anche per le numerose boulangerie: tappe obbligate per gli amanti delle pause bar. Tra le tartellettes, le meringhe e i croissant, ci siamo sentiti più motivati a pedalare.
Croix de Fer, la più dura
La salita che ci è piaciuta di più per il panorama è stata il Col de la Croix de Fer, che è stata anche la salita che abbiamo reputato più dura tra quelle affrontate in Francia. Presa dal paesino di Oz, sul Lac du Verney, è lunga 27,5 km con un dislivello di circa 1.400 metri che ti porta a 2.068 metri di quota
La parte iniziale è caratterizzata da strappi e discesine che spezzano il ritmo. Negli ultimi 12 km si costeggiano la diga e l’omonimo lago artificiale di Grand Maison. Da lì in poi ci è sembrato di entrare in un’altra dimensione, dove la natura selvaggia e la montagna dominano incontrastati. Negli ultimi 5 km la strada diventa un falsopiano in salita, quasi come se la strada volesse cullarti fino alla vetta e farti sentire un tutt’uno con la montagna.
L’Alpe d’Huez, nella storia
L’ultima salita che abbiamo percorso nella nostra vacanza sui pedali è stata l’Alpe D’Huez, il vero il motivo per cui siamo venuti in Francia. In 14 km si guadagnano 1.118 metri di dislivello. E’ caratterizzata da 21 tornanti. Superati i primi 6/7 che sono molto impegnativi, con punte all’11%, la salita spiana leggermente per poi impennarsi nuovamente prima di arrivare nel villaggio dell’Alpe D’Huez. Ero emozionata all’idea di percorrerla dopo aver seguito in televisione l’ultima tappa del tour de France Femmes nel 2024 (vinta da Demi Vollering).
Più che una strada è un’attrazione turistica per gli amanti del ciclismo. Lungo il percorso ci sono numerosi fotografi intenti a vendere gli scatti ai cicloamatori in azione. Il panorama sulla valle dell’Oisans diventa via via più spettacolare fino a portarti a 1.850 metri di quota. Si avverte chiaramente la sensazione di pedalare in uno dei luoghi più leggendari del Tour de France.
Il Tour de France Femmes
La fortuna ha voluto che, dopo aver realizzato il “nostro sogno di bambini” di pedalare nei luoghi dei nostri eroi, ci fosse anche il Tour de France Femmes che passava poco distante da dove alloggiavamo. Siamo riusciti così a vedere il passaggio della settima tappa sul Col du Granier.
Avevamo già assistito al passaggio del Tour maschile a Rimini l’anno scorso. Sapevamo che è tutto più grande e spettacolare rispetto al Giro, ma non ci aspettavamo di trovare lo stesso scenario per la gara femminile e soprattutto tutto quel pubblico in un giorno lavorativo. E’ stato veramente emozionante vedere così tanta gente, tra cui molte bambine, tifare per le “Femmes”. Veder passare accanto a noi campionesse come Pauline Ferrand Prevot, Vollering e Van der Breggen è stata la ciliegina sulla torta di una vacanza indimenticabile.