Il programma si chiama “El Camino del Cid: Diario de una ciclista” ed è andato in onda ogni domenica in prima serata nel 2022. Una dimostrazione di come il cicloturismo in Spagna sia radicato nell’immaginario collettivo come simbolo di scoperta e di avventura. La protagonista e conduttrice di questo documentario è la scrittrice e giornalista Ainara Hernando, firma anche di bici.PRO. Volto noto del ciclismo internazionale che ci guida in un autentico viaggio attraverso l’entroterra, con il racconto di come questa serie sia nata e abbia preso vita, pedalata dopo pedalata.
El Camino del Cid, il fascino della leggenda
Con un itinerario che va dalla provincia di Burgos fino ad Alicante, passando per Soria, Guadalajara, Saragozza, Teruel, Castellón e Valencia, El Camino del Cid ripercorre le rotte del leggendario guerriero Rodrigo Díaz de Vivar. Attraversa gli scenari più suggestivi dell’entroterra, i castelli e i borghi che conservano ancora la loro vocazione medievale. In sella alla sua gravel, Ainara ha guidato gli spettatori in un’esperienza unica, esplorando non solo i luoghi, ma anche la storia delle persone che li abitano.
«Prendere parte a questo progetto – ha spiegato – per me è stato un regalo. E’ stato un privilegio pedalare attraverso la Spagna e conoscerne la cultura e il territorio. Parlare con la gente e ascoltare le loro storie. Abbiamo impiegato due mesi a filmare tutta la serie ed è stata un’avventura incredibile».
Dopo la messa in onda, ha puntualizzato ancora Ainara, questo itinerario è diventato più famoso e conosciuto. Oggi nel Paese è considerato quasi alla stregua del blasonato Camino de Santiago. Una testimonianza di come la stragrande maggioranza degli spettatori siano interessati a nuove rotte da affrontare in sella ad una bicicletta.
In Spagna il ciclismo è soprattutto turismo
«Qua nei Paesi Baschi – racconta Ainara – il ciclismo è praticamente la nostra vita. Lo seguiamo in tv e portiamo il nostro tifo in giro per il mondo, ma non ci limitiamo a questo. Ci piace molto anche pedalare, su certe strade ci sono addirittura più bici che automobili. Dopo la pandemia, il movimento è cresciuto moltissimo e, tra le aree più emergenti, ci sono senza dubbio le Asturie dove ci sono spettacolari itinerari per gravel. Questo movimento ha portato sempre più persone a fare lunghi viaggi, unendo enogastronomia e cultura».
Il ciclismo e il turismo si uniscono dunque in un connubio irresistibile che fa riscoprire il desiderio di pedalare in libertà. «Ho la sensazione che in certi momenti – aggiunge – si perda di vista cosa voglia dire essere un appassionato di ciclismo. Non esiste solo l’agonismo, andare in bici significa godersi la vita, gustare ogni chilometro e il gravel si sposa molto bene con questa filosofia».
Le storie segrete della Spagna Vacía
Quella che chiamano España Vacia – letteralmente la Spagna Vuota – è il cuore deserto del Paese. Quei paesi dell’entroterra che sono stati abbandonati da tutti, meno che da quelli che li amano fin nelle viscere, proprio perché ci sono nati e vissuti.
«Ci sono questi piccoli villaggi – spiega Ainara – dove vivono persone ancora estremamente legate alle proprie radici. Il medico passa ogni cinque giorni. Devi fare 50 chilometri per arrivare all’ospedale più vicino. Ma la loro esistenza è talmente connessa alla terra, alla campagna che, anche se può essere duro e complicato, non hanno intenzione di lasciare questi luoghi lontani dalla civiltà».
E’ naturale che qui si intreccino storie umane che vanno oltre l’immaginazione e toccano le corde più sensibili del visitatore attento. «Quello che ho imparato – dice Ainara – è che tutta la gente ha qualcosa da raccontare. Non devi per forza vincere un Tour de France per avere degli argomenti. Ho incontrato dei minatori di 85 anni che hanno lavorato in miniera da quando ne avevano 12. E’ stato davvero emozionante e toccante essere lì, ascoltare questi racconti. Questo è stato uno dei momenti più intensi del viaggio».
In arrivo la nuova stagione
Il format ha avuto così tanto successo che a ottobre e novembre verrà trasmessa la seconda stagione, che porterà gli spettatori sulle tracce millenarie degli antichi quartieri ebraici di nove città spagnole.
«Questa volta andremo alla scoperta del Caminos de Sefarad – anticipa – sentieri sterrati che uniscono le Juderías delle città: Valencia, Galizia, Andalusia. Ebrei, musulmani e cristiani hanno convissuto per secoli e fino al 1492 in un buon numero di località spagnole e hanno dato vita a tradizioni nuove. Nel nostro Paese abitavano tre culture differenti e, nei secoli, hanno imparato a convivere aiutandosi, dando vita ad espressioni multiculturali. Un viaggio davvero intenso che ci insegna lezioni di vita molto attuali per il periodo che stiamo vivendo».