| 11 Giugno 2024

Sul Vesuvio con la gravel. Un’idea targata Napoli Bike Festival

Pedalare in gravel sulle pendici del Vesuvio. E’ quel che è successo il primo giugno con la prima edizione della Vesuvio Gravel, nuovo evento che rientra nel programma del Napoli Bike Festival. Quest’ultimo non è concentrato, come spesso avviene, in date definite, bensì propone nell’arco della stagione varie occasioni per richiamare gli appassionati di bici partenopei e non solo. Ad esempio, a marzo c’è stata la Randonnée di Napoli, a maggio il Bike Pride ed una Ciclostorica chiamata la Vulcanica.

La Strada Matrone

Ma torniamo alla Vesuvio Gravel. Incuriositi da questa prospettiva, abbiamo contattato direttamente il direttore del Napoli Bike Festival, nella persona di Luca Simeone.

«Da sempre c’è la possibilità di salire sul Vesuvio con la mtb oppure con la bici da strada – spiega – ma in entrambi i casi si deve poi scendere per la stessa strada. Un paio di anni fa, però, è stata riaperta la “Strada Matrone” dopo il grave incendio del 2017. Abbiamo così cominciato a pensare ad un evento gravel che potesse valorizzare l’ascesa al vulcano attraverso il Parco Nazionale e, soprattutto, attraversare le pendici in modo da scendere per un altro versante».

Dal mare a quota 900

La cosa si è concretizzata quest’anno, tanto che Simeone riferisce che anche molti partecipanti napoletani sono rimasti sorpresi da questa possibilità. In più, il meteo, con pioggia e nebbia, ha reso la conquista del Vesuvio ancora più epica, per tutti i 108 chilometri della cicloturistica, metà dei quali off-road. Per cui vogliamo sapere se ci sono particolari difficoltà nel pedalare sugli sterrati di origine vulcanica.

«La salita della Strada Matrone di per sé è impegnativa – spiega Simeone – se consideriamo che da Torre del Greco, quindi dal mare, si raggiungono quasi 900 metri di quota in 9 chilometri. In più il fondo è in parte in sabbione, dove bisogna spingere parecchio per non far “affondare” la ruota ed in parte su roccia lavica. Per cui è necessario un po’ di allenamento. Per quanto riguarda la discesa verso Ottaviano, sul versante nord-est, dico sempre che ci vuole un po’ di “sana incoscienza”. Sul sabbione si ha come l’impressione di perdere il controllo della bici, in realtà basta seguire il binario immaginario e “galleggiare” sulla sabbia nera, che fa da contrasto al verde dei pini ed al giallo delle ginestre».

Sguardo sul 2025

E non è tutto: per l’edizione 2025 della Vesuvio Gravel, Luca Simeone e lo staff del Napoli Bike Festival stanno pensando di affiancare alla pedalata di un giorno anche un trail di 350 chilometri. Oltre al vulcano, questo si svilupperà verso i Monti del Partenio.

L’anno prossimo gli ingredienti per un bis di successo ci sono tutti. Un tuffo nel centro storico di Napoli: la Vesuvio Gravel è partita dalla sede di Napoli Pedala in Mostra d’Oltremare) con le stradine che sono un frullatore di suoni e colori. La strada del Miglio d’Oro. Le ville vesuviane. Ovviamente il vulcano con la Strada Matrone a fare il ruolo da regina. Il Castello Mediceo di Ottaviano. Quindi le pendici del Monte Somma ed il panoramico ritorno verso la Costiera e la città di Totò ed Eduardo, passando prima per il bosco di Capodimonte e poi per la collina di Posillipo. Il tutto in un’atmosfera di festa come testimonia il video di questa prima edizione. 

Napoli Bike Festival

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