Cesiomaggiore è un paese di 4.000 abitanti in provincia di Belluno, sotto le prime Dolomiti. È una piccola realtà, fuori dai circuiti di massa, in cui il termine overtourism è ancora solo una strana parola straniera, ma che può vantare un appellativo unico in tutta Italia, quello di “paese del Ciclismo”.
Qui ogni strada ha una doppia denominazione, una originaria e una dedicata ai nomi leggendari delle due ruote, da Desgrange a Girardengo, da Bottecchia a Ganna (Luigi), passando per Coppi e Bartali.
All’indirizzo Contrada Anquetil 6 si trova il gioiello di Cesiomaggiore, quello da cui tutto è partito, il Museo Storico della Bicicletta Toni Bevilacqua.
Ciclismo ovunque
Circa 200 pezzi che ripercorrono l’intera storia ed evoluzione della bici, dal celerifero francese di fine ‘700 (!) fino alle bici dei campioni moderni, come la Wilier con cui Pantani affrontò e vinse la tappa dell’Alpe d’Huez al Tour del 1997, per quella che è una delle collezioni più complete d’Italia, qualcuno dice del Mondo.
Ma perché, tutto questo, qui? A Cesiomaggiore non è nato (per ora) nessun grande corridore, non è sede di nessuna gara World Tour o anche solo professionistica.
Qui però ha vissuto per tutta la vita un uomo, Sergio Sanvido, che ha dedicato la sua intera esistenza alle due ruote. Dapprima aprendo un’officina, nel 1950, e poi continuando sempre a collezionare, restaurare, scovare, amare le biciclette, fino ad avere tra le mani abbastanza materiale per un suo museo privato, inaugurato nel 1997.
Dieci anni dopo ha donato la sua creazione al Comune perché ne facesse un museo pubblico, in modo che tutti potessero goderne.
Onore a Sanvido
Ora chiunque entri al Museo viene accolto da un murales del pittore Vico Calabrò a lui dedicato, con una frase che sintetizza meglio di qualunque altra cosa la missione di Sanvido in questo mondo: “La mia ragione di vita è la bicicletta”.
Dall’anno scorso l’Amministratore Comunale ha deciso di istituire, assieme a diverse realtà locali, la “Settimana del Ciclismo”, un modo per rendere omaggio all’eredità del suo concittadino.
Lo spiega il sindaco Carlo Zanella: «La nostra volontà come Amministrazione e come territorio è quella di dare finalmente risalto a Cesiomaggiore in quanto Paese del Ciclismo. Da qualche anno abbiamo iniziato a lavorare con le società sportive del settore per portare qui degli eventi legati alle due ruote. Quest’anno per la seconda volta siamo riusciti ad organizzare la Settimana del Ciclismo, dieci giorni di incontri, serate, spettacoli, pedalate, allo scopo di valorizzazione al meglio lo straordinario patrimonio lasciatoci dal nostro concittadino Sergio Sanvido».
Settimana in bici
La Settimana del Ciclismo a Cesiomaggiore è iniziata il 18 agosto con una caccia al tesoro per famiglie tra le sale del museo, e terminerà martedì 27 agosto con una rassegna
In mezzo è stata organizzata una serata con Giancarlo Brocci, l’ideatore dell’Eroica, una gara giovanile per Esordienti e Juniores, una pedalata alla scoperta dei borghi e delle campagna locale, un pomeriggio di orienteering tra le vie del paese e infine la Ciclostorica Sanvido Classic.
Molti di questi eventi si sono tenuti agli impianti sportivi di piazzale Pradenich, che però lo scorso anno è stato intitolato ad Alfonsina Strada, la pioniera del ciclismo femminile, prima ed unica donna a prendere parte al Giro d’Italia.
Quello stesso giorno, il 23 agosto 2023, il Comune ha voluto dedicare un ulteriore omaggio a Sergio Sanvido dedicandogli via Roma, la strada più centrale di tutto il paese.
La settimana del ciclismo terminerà il 27 agosto, ma Cesiomaggiore rimane il Paese del Ciclismo tutto l’anno. La sua perla, il Museo Storico della bicicletta Toni Bevilacqua, è aperto al pubblico tutti i fine settimana fino al 30 ottobre.