Ieri l’altro, mercoledì 19 febbraio, al cinema Visionario di Udine si è svolta la presentazione della seconda edizione dell’FVG Bike Trail, un evento gravel unsupported che abbiamo seguito da vicino l’anno scorso e che nel 2025 prenderà il via il 4 settembre.
La prima edizione è stata un successo, e quest’anno gli organizzatori hanno ideato due tracce nuove di zecca da 200 e 380 km, puntando a raddoppiare i partecipanti. Ne abbiamo parlato con Giacomo Miranda, ideatore dell’evento con la sua agenzia di comunicazione PM2.
Giacomo, partiamo dai percorsi. Come li avete disegnati?
Ci ha guidato nella costruzione della traccia l’idea dell’anno scorso, cioè tenere assieme la parte naturalistica con quella culturale. Toccheremo tre siti Unesco – Cividale, Aquileia e Palmanova – più due città ricchissime di storie e cultura come Udine e Trieste. Ma sarà anche un viaggio enogastronomico tra le mille varietà del nostro territorio, che lega la cucina dell’entroterra friulano con quello lagunare, fino alle influenze balcaniche.
Entrando nel dettaglio, dove passerà la traccia?
Dal momento che la nostra la regione offre infinite possibilità di tracciati, abbiamo deciso di offrire nuovi scenari e nuove esperienze. Se l’anno scorso siamo andati sulla direttrice verticale, verso nord e verso sud, quest’anno partiremo da Udine e punteremo verso est. Passeremo per Cividale e da lì entreremo nella parte più naturalistica, più wild, sconfinando brevemente in Slovenia, da dove arriveremo a Nova Gorica e Gorizia che assieme sono Capitale Europea della Cultura, quindi era un passaggio quasi inevitabile. Poi entreremo nella zona del Carso e da lì per una bellissima strada panoramica entreremo a Trieste. A Trieste ci sarà il giro di boa della traccia lunga, che poi tornerà verso ovest passando per la laguna di Grado e Aquileia, prima dell’arrivo ad Udine.
Oltre ai nuovi percorsi ci sarà anche una nuova maglia, che sappiamo curate in modo particolare
Come l’anno scorso siamo partiti dal concept “unfiltered”, perfetto per descrivere il Friuli Venezia Giulia. Abbiamo fatto interpretare quest’idea da Giorgio Celiberti, poliedrico artista friulano di fama internazionale, che si è ispirato alla sua opera “Il labirinto dei sogni”. Attraverso un intreccio di lettere e numeri ha colto le tantissime diversità di identità, culture, paesaggi e tradizioni della regione. Il risultato è una sorta di codice universale che ognuno può interpretare come vuole. Inoltre quest’anno proporremo due modelli, sia quello più race della Supergiara Jersey che quello più rilassato della Flow Giara Tee. Entrambe firmate di Sportful, nostro partner fin dalla prima edizione.
Mercoledì sera c’è stata la presentazione a Udine con diversi ospiti. Com’è andata?
Benissimo. I biglietti sono andati tutti sold out, il cinema era pieno. E’ stata una bellissima serata con le storie di Elisa Bessega e Enrico Musetti che hanno raccontato del loro viaggio bike and ski in Cile. Mattia De Marchi che ci ha parlato dell’importanza del gravel per creare una community e valorizzare un territorio, e per finire Alessandro De Marchi, che ha condiviso con noi la sua sua esperienza di riscoperta delle strade di casa attraverso un ciclismo più lento.
L’anno scorso alla prima edizione avete avuto 470 partecipanti. Qual è l’obiettivo per il 2025?
L’obiettivo, ambizioso, è arrivare a 1.000. Ma per noi i numeri non sono fondamentali, non vogliamo che il FVG Bike Trail diventi un evento troppo commerciale. Perché il Friuli Venezia Giulia ha anche un’anima aspra e autentica che vogliamo assolutamente mantenere, perché è la sua ricchezza, quello che lo rende unico.
Le iscrizioni quando apriranno?
Dal 3 marzo apriremo le iscrizioni riservate ai partecipanti della scorsa edizione, dal 31 marzo saranno aperte a tutti gli altri. Saranno disponibili tre pacchetti, uno solo con la traccia, uno con il merchandising e uno con merchandising e maglia. Abbiamo accolto le indicazioni della nostra community e abbiamo voluto dare la possibilità di partecipare a tutti, non solo a chi può spendere centinaia di euro come capita in altri eventi. In vero spirito gravel, che accogli ogni tipo di pedalatori, all’insegna della condivisione.