| 12 Aprile 2024

Un giro sulle colline del Valdobbiadene: tra bici e prosecco

Ammirare da vicino la meraviglia delle colline del Valdobbiadene, patrimonio dell’Unesco: ne vale davvero la pena. Se si riesce a farlo in sella ad una bicicletta, tutto assume un sapore e una prospettiva differenti. La natura della bici si sposa perfettamente con quella di queste colline scoscese e verdi, quasi brillanti. Si diventa un tutt’uno con il territorio, con le sue pendenze, profumi e sapori. Nel salire lungo le strade stette e in cemento è possibile ammirare i vigneti, che pian piano si trasformano in bosco. Quando si scende, rapidi lungo i crinali, si guarda la terra che dà nutrimento alle viti: dura, rocciosa e scoscesa.

Le sensazioni che vi abbiamo descritto abbiamo avuto modo di provarle durante la pedalata organizzata in un weekend di inizio aprile, a margine del Trofeo Piva: gara internazionale di ciclismo su strada per under 23.

Mangia e bevi

Nel ciclismo si dice che un percorso è “mangia e bevi” quando si continua a salire e scendere. Un termine che si usa spesso su percorsi collinari, dove brevi salite lasciano spazio, poco dopo, ad altrettante brevi discese. Quello proposto lo scorso sabato aveva questa caratteristica, alla quale è stata aggiunta la parte di degustazione.

“Mangia e bevi” è diventato così il modo per descrivere il nostro itinerario, ma anche la nostra giornata. Le cantine da queste parti sono numerose, ce ne sono di grandi e di piccole. Ognuna ha la sua storia e, il suo modo di produrre Prosecco.

Esperienze diverse

Tre le cantine visitate: Cantina Sociale Produttori del Valdobbiadene, Cantina Serre e Cantina Riva Granda. Un anello iniziato e finito con il vero protagonista di questo territorio, il Prosecco Valdobbiadene DOCG.

Lo “start” è arrivato presso la Cantina Sociale Produttori del Valdobbiadene, che raccoglie una buona parte degli agricoltori locali. Qui il prodotto della terra viene riunito, lavorato e imbottigliato. Se si vuole parlare di numeri questa Cantina produce 14 milioni di bottiglie all’anno, in tutto il Valdobbiadene la produzione è di 700 milioni di bottiglie all’anno.

All’interno del territorio esistono, tuttavia, diverse attività, sempre legate alla viticoltura. Piccoli viticoltori, rivendono alla cooperativa o aziende più grandi e strutturate. Esistono anche altre aziende, più organizzate, che vinificano tutti i prodotti e vendono il vino con la loro etichetta.

Pedalare tra le vigne è una grande emozione e un modo per vivere da vicino il territorio
Pedalare tra le vigne è una grande emozione e un modo per vivere da vicino il territorio

Produzione manuale

La svolta per il territorio di Conegliano e Valdobbiadene è arrivata con il riconoscimento di patrimonio dell’UNESCO. Questo ha aperto ad una veste turistica, che in precedenza non esisteva. Da cinque anni stanno nascendo aziende più piccole, ma rivolte all’attività dell’accoglienza. E’ il caso delle cantine delle Serre e di Riva Granda, che abbiamo avuto modo di visitare e conoscere nel corso della nostra escursione. Piccoli appezzamenti di terreno, curati e gestiti da aziende che sono ancora a conduzione familiare e portano avanti una tradizione artigianale antica.

Non è solamente il loro caso, perché su queste colline i macchinari per la coltivazione delle vigne non sono mai arrivati, e mai potranno arrivare. Le pendenze e la tipologia di prodotto richiedono una lavorazione manuale: 600 ore per ettaro, nel corso di un anno.

I pendii sono per la maggior parte coltivati, mentre rimangono vive anche le aree boschive
I pendii sono per la maggior parte coltivati, mentre rimangono vive anche le aree boschive

Valorizzare il patrimonio

A fronte di nuove esigenze si sono create diverse strutture, che hanno voluto unire la tradizione al gusto del viaggio. E’ il caso di Rive&More, azienda di Destination Management Company e Incoming Agency, che ha organizzato il nostro tour e che durante l’anno ne organizza tantissimi altri.

«Partiamo dal presupposto – ci spiega subito Valentina Favore, responsabile di Rive&More – che il territorio del Valdobbiadene è tanto bello quanto fragile. Quello che cerchiamo di proporre è l’esplorazione lenta, a piedi o in bici. Con l’avvento dell’elettrico la bicicletta è diventata un mezzo che permette di raggiungere luoghi diversi. Da Valdobbiadene a Conegliano ci sono circa 90 chilometri di territorio da esplorare, quindi i pedali diventano un buon mezzo di trasporto. Una particolarità, unica nelle nostre esperienze, è che il cliente si trova a degustare dei prodotti che nascono da una pianta che si può vedere e toccare. Avere davanti a sé il frutto dal quale nasce il prodotto è un’esperienza emozionale non indifferente».

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