Non è un mistero che il rilancio ambientale e d’immagine che la Calabria sta affrontando passi anche per le due ruote. E’ in atto una forte opera di promozione del territorio e la proposta della Ciclopedonale della Val di Neto ai giudici dell’Oscar del Cicloturismo, premiata con la seconda piazza è solo uno dei passaggi. A soli due anni dalla premiazione della Ciclovia dei Parchi, un altro tracciato viene promosso ufficialmente e diventa un forte richiamo cicloturistico.
6 Comuni che lavorano insieme
Parliamo di un percorso di 42 chilometri che costeggia l’argine sinistro del fiume Neto. Si parte dall’antico sito termale di Bruciarello per andare a sfociare nel Mar Jonio, attraversando tutti i profumi e i colori tipici della macchia mediterranea. Un percorso disegnato su vecchie mulattiere e argini frutto della bonifica del territorio. E’ completamente pianeggiante e attraversa 6 Comuni (Caccuri, Belvedere di Spinello, Santa Severina, Rocca di Neto, Scandale, Strongoli) e dove non si incontra il benché minimo segno di traffico. Una totale immersione nella pace, nella natura, un’evasione dai ritmi frenetici della quotidianità.
A raccontarlo è Giovanni Aramini, dirigente del Dipartimento Ambiente Settore Parchi della Regione: «Una delle caratteristiche che hanno reso popolare questo tracciato è che passa attraverso borghi considerati fra i più belli d’Italia, come Caccuri e Santa Severina, costeggiando un fiume che ha sempre avuto una forte valenza sportivo-turistica. Prima era meta degli appassionati di kayak e rafting, ora è un patrimonio anche per chi pedala. Ogni volta che viene affrontato regala emozioni indescrivibili. Io ad esempio l’ho percorso due volte e in entrambe le occasioni ho avuto il privilegio di vedere la cicogna bianca librarsi in volo.
A ridosso della Ciclovia dei Parchi
«Sul percorso ogni chilometro regala emozioni. Caccuri ad esempio, sito di antiche terme romane, è a ridosso di una sorgente di acqua calda sulfurea che regala benessere fisico ma anche spirituale per tutto quello che c’è intorno. Ma anche l’intera area protetta Natura 2000, toccata dal tracciato, è un richiamo per tanti cicloturisti».
La Ciclopedonale della Val di Neto può essere considerata l’evoluzione di un investimento partito da lontano: «La Ciclovia dei Parchi, premiata dall’Oscar nel 2021 costituisce un po’ la dorsale di tutto il territorio calabrese. Questa è la prima diramazione, per congiungere la zona interna con la costa e in questo modo dare impulso diverso al turismo, abbinare a quello balneare anche una forma che non conosce stagioni ed è all’insegna del benessere ma anche della conoscenza.
Due milioni di euro
«La forza di questo progetto sta nella capacità dei Comuni di condividere un’idea e portarla avanti. Non capita spesso. Abbiamo lavorato tutti insieme per realizzare il progetto, con un finanziamento di due milioni di euro. Abbiamo così dato stimolo a tutto il territorio che ha accolto positivamente il nostro lavoro. Anche perché i commercianti del luogo hanno potuto constatare con mano come il mercato sia cambiato. Come ci siano stati benefici economici sparsi a macchia d’olio».
La storia della Ciclopedonale è molto recente, quasi repentina: «Solo 18 mesi fa eravamo ancora a livello teorico, ma avevamo una scadenza fissa imposta. Dovevamo concludere i lavori entro il dicembre 2023 per giustificare l’utilizzo dei fondi europei. E’ stata una corsa contro il tempo per realizzare qualcosa di unico, con un occhio alla sostenibilità e all’utilizzo di materiali eco-compatibili, basti pensare alla passerella di San Rocco. E’ stata inaugurata a marzo, ora questo premio contiamo che porti nuovo lustro e soprattutto pedalatori lungo il suo tracciato».
Un territorio effervescente
E’ una ciclopedonale che anche oggi è in via di sviluppo: «Intorno ad essa – riprende Aramini – c’è un grande entusiasmo e stanno sorgendo molti servizi, da strutture logistiche di vari tipi a luoghi di noleggio bici, a botteghe artigiane e luoghi di richiamo enogastronomico, anche perché ogni comune sta investendo molto sulla sua promozione incentivando la creazione di tutto quel che può servire al cicloturista, considerando anche che il tracciato ha diversi punti di accesso. C’è anche qualcosa con contraddistingue la ciclovia rispetto a tante altre, basti pensare a aree fitness e capanni per il birdwatching».
Questo, per la Calabria, è un passo importante ma intermedio: «Noi vogliamo dare sempre maggiore impulso al cicloturismo, anche recuperando vecchie tratte. Mi viene in mente la Perla dello Jonio, Soverato con un percorso di 22 chilometri verso l’entroterra, oppure il recupero della vecchia ferrovia Calabro-Lucana, di 61 chilometri. Abbiamo molti progetti, ora dobbiamo anche pensare a come promuovere quel che abbiamo e infatti stiamo anche pensando a eventi sportivi come Granfondo che possano fungere da richiamo per tanti praticanti, per invitarli a venire a conoscere luoghi ideali per pedalare».