| 9 Giugno 2024

Al Friuli l’Oscar del Cicloturismo, sempre più qualificato

“And the winner is…”. Come nel 2016, è il Friuli ad essersi aggiudicato l’Oscar del Cicloturismo, con la Ciclovia Pedemontana, un altro tassello di una rete ciclabile che la regione ha costruito e che ormai è diventata un richiamo per tutto il Vecchio Continente. Si avrà modo di entrare nel dettaglio, ma al di là di vincitori e premiati, è la manifestazione stessa a uscire vincente, perché conferma lo stato di salute di un settore che ormai rappresenta una parte importante dell’indotto turistico, e quindi economico nazionale.

Terzo posto per la Green Road dei Fiori, ennesima proposta trentina per cicloturisti
Terzo posto per la Green Road dei Fiori, ennesima proposta trentina per cicloturisti

Con la sua inventrice Ludovica Casellati è il momento di fare un bilancio della manifestazione partendo da quanto di nuovo è emerso da questa edizione: «Se torno indietro con la mente a quando abbiamo iniziato ormai una decina di anni fa, è evidente come ci sia stata una crescita media enorme delle candidature. Quest’anno ne abbiamo avute 26 da 16 regioni, territori e Province Autonome, ma soprattutto sono state tutte candidature credibili, tanto è vero che oltre alle tre premiate abbiamo dovuto considerare altre tre menzioni speciali, per mettere d’accordo la giuria perché era davvero difficile scegliere».

In generale che cosa avete notato nel panorama di proposte arrivate?

Una grande maturità e professionalità, segno che il cicloturismo italiano ha fatto un deciso passo avanti. Fino a pochissimo tempo fa c’era una certa disparità fra le regioni, alcune erano più “timide” nel portare proposte, nell’incentivare il lavoro del territorio. Un esempio per tutte, la Sardegna che ha proposto il Cammino Minerario di Santa Barbara, nato come percorso pedonale, ma che ora ha tutte le infrastrutture per essere fruibile anche dai cicloturisti. Significa che il messaggio sta passando e che attraverso l’Oscar si sta diffondendo una cultura tesa a vivere il nostro Paese in maniera diversa, più green.

La Ciclovia Pedemontana fa parte ormai di una rete molto sviluppata e apprezzata
La Ciclovia Pedemontana fa parte ormai di una rete molto sviluppata e apprezzata
Che cosa ha favorito la vittoria della Ciclovia Pedemontana?

A mio parere l’intermodalità è un valore aggiunto importantissimo. Avere a disposizione il treno con bici al seguito, i pullman con carrello bici, il passo barca a Bibione, il trasporto marittimo significa poter fruire non solo della ciclovia in questione, ma di tutto il territorio, poterne affrontare anche una singola parte. Inoltre non dimentichiamo che questa ciclovia ha tutte le caratteristiche richieste a un percorso cicloturistico e passa per siti Unesco come le Dolomiti Friulane, Cividale del Friuli tanto per dirne due. E non dimentichiamo che permette di cogliere spunti attraverso tutti i suoi 180 chilometri di sviluppo, fino a Gorizia che il prossimo anno sarà Capitale Europea della Cultura.

Accennavi ai siti Patrimonio dell’Unesco: in base alla tua esperienza questo crisma costituisce davvero un richiamo per i cicloturisti?

Sicuramente, il turista nelle ricerche trova una spinta in più, è un fattore che pesa nella scelta della meta da visitare. Me ne sono accorta direttamente nella mia città, Padova, che prima viveva sempre un po’ all’ombra di Venezia, ma che ha trovato nuova linfa da quando è diventata Urbs Picta, patrimonio Unesco. Ha una propria vita, i suoi tesori architettonici sono diventati frequentatissimi, basti pensare ai suoi affreschi o al Mercato Antico. E questo vale anche per altre città. Restando in tema cicloturistico, ce ne sono tantissimi che sono raggiungibili facilmente in bici e tanti turisti li scelgono quasi come una collezione che accresce la propria conoscenza.

La Sardegna conferma la sua crescita. Il Cammino Minerario di Santa Barbara è una delle proposte più amate
La Sardegna conferma la sua crescita. Il Cammino Minerario di Santa Barbara è una delle proposte più amate
Da parte delle regioni, in particolare degli enti locali, c’è maggiore attenzione oggi verso il cicloturismo?

Sta cambiando, questo è sicuro. Pian piano ci si sta accorgendo che il cicloturismo può essere un indotto economico importante se si riesce a sensibilizzare tutti gli attori del territorio. I vantaggi sono notevoli, soprattutto perché smuove il mercato turistico anche quando normalmente è bassa stagione. Consente di avere benefici permanenti, di non vivere più di flussi stagionali. Anche perché il cicloturista spende, quindi dà una mano all’economia locale.

Chi vince un premio agli Oscar non può più concorrere?

Se vinci uno dei premi principali no, ma ci sono anche casi come quello della Via Silente, che aveva già ottenuto un riconoscimento nel 2015, ma che è stata ripresentata e ha ottenuto una menzione d’onore perché abbiamo verificato come da allora c’è stata un’ulteriore importante evoluzione in tutto il percorso e di come questo abbia influito nella valorizzazione di una terra bellissima come il Cilento.

La Via Silente era già stata premiata 9 anni fa, ma ha ricevuto una nuova menzione speciale
La Via Silente era già stata premiata 9 anni fa, ma ha ricevuto una nuova menzione speciale
Grazie agli Oscar ormai avete un database enorme di percorsi in ogni angolo del Bel Paese…

Si potrebbe dire che abbiamo una cartina davvero particolare dell’Italia, ma bisogna considerare che c’è molto di più. Il numero di ciclovie italiane è enorme e in continuo aumento proprio perché c’è una maggiore sensibilità verso il trasporto non motorizzato, che è diventato una via privilegiata nella difesa dell’ambiente. E’ importante però che anche quelle regioni rimaste indietro, come dicevamo prima, recuperino, mi viene in mente la Sicilia dove ci sono tanti percorsi disponibili che toccano luoghi incantati e quasi non se ne ha conoscenza. Noi, attraverso la nostra organizzazione, possiamo essere la giusta cassa di risonanza.

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