| 20 Febbraio 2024

Dall’Oscar del Cicloturismo, la geografia di un’Italia diversa

Il prossimo anno gli Oscar del Cicloturismo chiuderanno il primo decennio di vita. Non è un traguardo comune, anche perché in questo lasso di tempo, pur considerando tutto quel che è successo nel mondo che ci circonda a cominciare dal Covid, l’utilizzo della bici ha vissuto un’evoluzione enorme. Soprattutto in Italia dove il fenomeno del turismo su due ruote è in rapida espansione.

La presidente Ludovica Casellati con un dipinto raffigurante Puccini in bici alla premiazione 2023
La presidente Ludovica Casellati, fondatrice del trofeo nel 2015

Promuovere il “ritmo lento”

L’iniziativa di Ludovica Casellati ha sicuramente dato il suo contributo a tutto ciò. Innanzitutto perché prende davvero in considerazione tutto il territorio nazionale. Poi perché con le sue modalità ha dato impulso alle Regioni, chiamate a inviare le 2 candidature per ogni edizione. Per la presidente Casellati, direttore di viagginbici.com e founder di Luxury Bike Hotels, è stato un modo nuovo di promuovere l’attività su due ruote a ritmo lento, un concetto al quale tiene molto.

«Mi è sempre piaciuto scrivere – racconta – ma non mi bastava più. Sapevo che serviva qualcosa di particolare per promuovere il cicloturismo in Italia e cosa meglio di un premio? La prima edizione l’abbiamo tenuta a Cosmobike nel 2015. Poi con la chiusura della fiera abbiamo pensato che fosse una buona idea rendere la festa per la consegna del premio qualcosa di itinerante. Così gratifichiamo chi ha già vinto e soprattutto permettiamo alla giuria di conoscere da vicino i territori, pedalandoci».

Detentrice dell’Oscar è la Ciclopedonabile Puccini: in alcune zone le arie del compositore fanno da cornice al territorio (foto igraw.bike)
Detentrice dell’Oscar è la Ciclopedonabile Puccini: in alcune zone le arie del compositore fanno da cornice al territorio (foto igraw.bike)
Quindi non si tratta solo di una mera cerimonia di consegna…

No, quello è l’apice di un impegno che prevede non solo l’escursione nel territorio, ma anche bike forum con gli operatori del settore direttamente impegnati in zona. Mettiamo in moto una vera carovana e anche questo è un messaggio per far capire che il cicloturismo è un grande volano di economia. Ci sono i numeri a dimostrarlo: un rapporto realizzato da Isnart per l’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio e promosso con Legambiente, stima che nel 2022 siano state oltre 33 milioni le presenze in Italia di turisti in bicicletta, con un impatto economico superiore ai 4 miliardi di euro. Se consideriamo i cicloturisti “puri”, ossia quelli che scelgono il nostro Paese appositamente per una vacanza in bici, il numero supera i 9 milioni. E’ oltre il doppio di tre anni prima, ultima rilevazione pre-pandemia. Considerando che di mezzo c’è stato il Covid che ha pesato sul turismo in maniera enorme.

La ciclabile Treviso-Ostiglia, terza classificata lo scorso anno dietro Toscana e Sicilia (foto igraw.bike)
La ciclabile Treviso-Ostiglia, terza classificata lo scorso anno dietro Toscana e Sicilia (foto igraw.bike)
In questo decennio, avete notato grazie all’Oscar una maggiore sensibilità da parte delle Regioni?

Domanda delicata. Diciamo che c’è stato in misura differente, chi più chi meno. Molte ancora non sanno che cos’hanno nel loro territorio, quali tesori potrebbero far fruttare facendo solo un po’ di battage in più e noi cerchiamo di aiutarle in questo. La nostra finalità è promuovere vie verdi italiane, ma anche stimolare gli enti locali, ma questo può avvenire solo muovendoci nei due sensi. Noi possiamo fare la nostra parte, ma anche le singole associazioni del territorio devono farlo. Come? Inviando le proposte alle Regioni e facendo sì che vengano considerate, analizzate e quindi inviate a noi.

Il percorso de La Via dei Trabocchi, in Abruzzo, premiato nel 2020, vive un grande sviluppo ciclistico (foto igraw.bike)
Il percorso de La Via dei Trabocchi, in Abruzzo, premiato nel 2020, vive un grande sviluppo ciclistico (foto igraw.bike)
Vediamo allora qual è l’iter per accedere al premio…

Il Green Road Award (questa la dizione ufficiale degli Oscar, ndr) vede le Regioni chiamate a muoversi in primo piano, scaricando il modulo dal nostro portale e proponendo uno o due percorsi alla giuria. Va fatto entro il 10 maggio, data di scadenza della presentazione delle candidature. La giuria, composta da un’abbondante dozzina di personalità di spicco nei settori bike, ambiente, ospitalità e turismo – tutti fattori che contribuiscono in grande misura alla realizzazione di una valida proposta cicloturistica – si riunisce a Roma e tra discussioni anche accese si giunge a una decisione. Noi prendiamo in considerazione progetti già realizzati, quindi non idee ancora virtuali o in corso d’opera. Ma soprattutto cerchiamo vie di un certo peso specifico, una continuità, quindi non singoli tratti. A ogni parametro (progettazione, costruzione, promozione, attrezzature, segnaletica, servizi green e altro) diamo un punteggio, alla fine si tirano le somme. Una menzione speciale viene da Legambiente, poi a ogni edizione se ne possono decidere altre.

Il tracciato siculo da Trapani a Catania misura 457 chilometri. Va affrontato a tappe, gustando quanto offre (foto igraw.bike)
Il tracciato siculo da Trapani a Catania misura 457 chilometri. Va affrontato a tappe, gustando quanto offre (foto igraw.bike)
Spingete molto sul discorso legato a tutto l’indotto che crea un percorso cicloturistico…

Non potrebbe essere altrimenti. A noi piace l’idea di cicloturismo che crea posti di lavoro perché abbiamo tastato con mano che è così. Facciamo un esempio: il tracciato Sicily Divide. Parliamo di un fantastico itinerario ciclabile di 457 chilometri che collega Trapani a Catania, quindi le due sponde opposte della Sicilia. Un tracciato ciclisticamente durissimo, con dislivelli impossibili. Va affrontato con calma, ci vuole almeno una settimana per completarlo e goderselo, ma attraverso di esso si smuove tutto un indotto che comprende la logistica, l’enogastronomia, i monumenti, i piccoli borghi come le città attraversate.

Proprio grazie al Sicily Divide sono sorti B&B, molti appassionati sono diventati guide cicloturistiche per raccontare il loro territorio. E’ meraviglioso quello che la bicicletta può destare…

Il Lago di Acquapartita, parte del Gran Tour Valle del Savio in Romagna premiato nel 2022 (foto igraw.bike)
Il Lago di Acquapartita, parte del Gran Tour Valle del Savio in Romagna premiato nel 2022 (foto igraw.bike)
In dieci anni di premi, considerando tutte le candidature che vi sono arrivate, avete ora a disposizione una sorta di ampio ed eccezionale database delle zone cicloturistiche italiane…

Sì, ma ancora tanto va fatto e per questo serve che le Regioni si attivino sempre di più. Ci sono tanti percorsi, anche in zone altamente frequentate come Lombardia o Lazio che non sono conosciuti, altre invece dove c’è un fermento enorme, ad esempio in Abruzzo, una vera scoperta come anche la Calabria o la Basilicata. Poi ci sono realtà come il Trentino, che ogni anno presenta proposte di altissimo spessore, ma lì parliamo di un territorio dove la cultura cicloturistica è un patrimonio da sempre.

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