Un portale specializzato per scegliere la struttura logistica più adatta per le proprie esigenze di cicloturista. Questo l’obiettivo di Luxury Bike Hotels, sito specializzato in hotellerie bike friendly di alto livello. Non c’era ancora un servizio online che mettesse assieme tutti i principali alberghi che hanno deciso d’investire nelle due ruote, rivoluzionando se necessario anche tutta la propria impostazione, sia architettonica che di ricevimento. L’idea voluta da Ludovica Casellati e Silvia Livoni va proprio a coprire questa esigenza.
Le strutture che ne fanno parte sono già 52, sparse per tutto il Bel Paese anche se ci sono ancora regioni sguarnite. Dalla Toscana in su tutte le regioni sono rappresentate, nel Centro Italia spiccano Umbria e Marche, a Sud ci sono presenze in Puglia e Sicilia. Il primato di presenze è della Toscana con ben 14 bike hotel che hanno aderito, 6 quelli del Veneto, 5 per Puglia e Umbria.
«Abbiamo seguito questa strada per dare ai cicloturisti un riferimento sicuro – afferma Silvia Livoni – perché chi viaggia in bici deve poter trovare il servizio giusto per le sue esigenze. Il mercato del cicloturismo è in grande espansione anche da noi, merita quindi che sia seguito con passione ma anche con professionalità».
Come si aderisce al portale?
Noi prendiamo in considerazione solo il top di gamma, ma su questo punto è bene essere specifici. E’ vero che i nostri hotel sono tutti a 4 o 5 stelle, ma ci sono anche country house e non guardiamo certamente al prezzo, quanto all’accoglienza: è questa il segno distintivo. L’hotel deve offrire il massimo al suo cliente, in termini di cordialità e di servizi.
Entriamo nello specifico: quali?
Innanzitutto deve avere un’adeguata bike room, oppure deve garantire a ogni cliente la possibilità di portare la bici in camera. Chi alloggia deve avere la massima sicurezza, sentirsi tranquillo nel lasciare la propria bici, avere un ricovero sicuro. Questo comporta a cascata tutta un’altra serie di servizi: un service per le riparazioni (anche in questo caso se non c’è un’officina interna, che ci sia almeno un negozio specializzato vicinissimo all’hotel e a stretto contatto), una postazione di lavaggio bici, ma anche il noleggio di bici a disposizione di chi viene senza e vuole girare sulle due ruote.
Per quanto riguarda i percorsi?
Questo è un altro servizio che chiediamo: avere a disposizione almeno una guida specializzata e soprattutto avere una serie di itinerari a disposizione dell’ospite. Parlo di serie non a caso, perché dobbiamo pensare che il cicloturista è di vario genere: c’è chi è fanatico dell’allenamento e chi invece usa pochissimo la bici e vuole approfittarne. Bisogna quindi offrire percorsi adeguati per ogni tipo di caratteristica, chiaramente con traccia GPX da fornire. Il cicloturista deve sentirsi libero di girare da solo, ma se lo desidera potrà anche usufruire di una guida che lo accompagni.
E per il dopo?
Un bike hotel che si rispetti – e che voglia far parte del nostro gruppo – deve avere anche una Spa per permettere il giusto ristoro, oppure una struttura convenzionata nelle vicinanze. Deve poi avere un servizio lavanderia per abbigliamento sportivo senza farlo pagare cifre esorbitanti, ma anche offrire a chi pedala menu sportivi e snack reintegranti. Poi che ci sia un angolo dove si possa prendere quello che serve, una volta il copertone, un’altra l’attrezzo specifico. Dev’essere un’esperienza a tutto tondo che garantisca il cicloturista, lo faccia sentire coccolato.
Non tutti gli hotel possono garantire questo, se non altro per una questione di territorio…
E’ giusto, bisogna pensare che l’Italia è molto diversa. Ci fa ad esempio piacere che ci sia un interesse sempre maggiore al Sud, la Puglia in questo senso è una vera sorpresa con un numero di strutture all’altezza davvero alto. Proprio perché è tutto il territorio che sta mostrando grande disponibilità verso questa fetta di mercato, nella scelta degli itinerari bisogna pensare anche a questo. Noi chiediamo che ci siano almeno 3 percorsi disponibili, per bici da strada, mtb e E-bike, ma ultimamente stiamo trovando anche hotel che hanno inserito il gravel nelle loro proposte.
Qual è l’obiettivo della vostra iniziativa?
Noi vogliamo creare un network virtuoso, che vada a premiare attraverso l’hotel tutto un territorio che investe sul cicloturismo e che vuole farsi conoscere. Intorno alla struttura logistica si vanno a comporre mille tasselli, che riguarderanno ritrovi enogastronomici, artigianali, piccole botteghe. E’ quell’Italia legata alla tradizione che costituisce un pezzo fondante del nostro Paese, noi vogliamo che sia conosciuto di più e quale mezzo migliore può farlo che la bici?