Il Giro d’Italia non è solo una corsa di tre settimane, ma molto di più. Porta con sé messaggi, iniziative parallele, la scoperta di luoghi, persone e sapori. E punta sempre più a coinvolgere gli appassionati e i curiosi (in apertura il Forte di Bard, foto Regione VdA).
Se uno dei claim del Giro d’Italia è “La ma corsa più dura del mondo nel Paese più bello del mondo”, un motivo ci sarà. L’iniziativa “Pedala con il Giro” propone agli appassionati di toccare alcuni dei luoghi attraversati dal Giro negli ultimi anni. Magari la gara è passata di lì, è partita o ha avuto un arrivo. Finora, 15 delle 20 regioni italiane hanno aderito a “Pedala con il Giro”. Mancano all’appello Umbria, Toscana, Sardegna, Puglia e Molise.
In totale, ci sono 63 percorsi. Alcune regioni ne propongono uno solo, altre fino a dieci, come nel caso del Veneto. Noi vi proporremo cinque puntate e in ognuna di queste vi racconteremo un percorso per una regione del Nord, una del Centro e una del Sud.
Valle d’Aosta, si va per castelli
Per questo viaggio di “Pedala con il Giro” partiamo dalla Valle d’Aosta. La piccola regione nord-occidentale propone tre percorsi, due nella zona di Cogne e uno nella valle principale, lungo le sponde della Dora Baltea, il fiume che solca la regione e la divide in due.
Il percorso che vi proponiamo è chiamato “I Castelli Valdostani”. I castelli sono un must di questa terra. Lungo la Dora Baltea si trovano numerose fortificazioni che in passato servivano per sorvegliare i passaggi verso i valichi dell’Alta Savoia diretti in Francia. Due, in particolare, meritano di essere scoperti: il Castello di Fenis e il Forte di Bard.
Si parte da Aosta, città ricca di storia e fortificazioni risalenti addirittura all’epoca romana. Il percorso è semplice, con una tendenza alla discesa. Costeggiando la Dora (quasi sempre su pista ciclabile), dopo circa 16 chilometri si raggiunge il Castello di Fenis. Questo maniero medievale, costruito su un poggio privo di difese naturali, fu sede di rappresentanza dei signori locali, che lo dotarono di una doppia cinta muraria e torri per ostentare potenza e prestigio. Oggi è di proprietà della Regione Valle d’Aosta ed è visitabile tutto l’anno.
Proseguendo verso valle, il paesaggio è dominato dalle montagne e dai vigneti. Di tanto in tanto si aprono bivi verso valli laterali che conducono a cime mitiche come il Cervino e il Monte Rosa. Dopo 58 chilometri si giunge al Forte di Bard, una poderosa fortezza posta su una rocca a controllo del passaggio tra la Pianura Padana e la Savoia. Subì l’assedio di Napoleone, che lo fece radere al suolo; venne poi ricostruito nel XIX secolo dalla Casa Savoia. Oggi ospita musei, mostre ed eventi sportivi come il Monterosa Walser Trail.
Qui traccia gpx, altimetria e planimetria del percorso I Castelli Valdostani.
Liguria, i panorami della Scoffera
Genova, affacciata sul Mar Ligure, ha il porto più esteso d’Italia, uno dei più importanti a livello europeo. La Lanterna, il faro del porto, il simbolo della città e il più alto d’Italia e del Mediterraneo ed è visitabile su prenotazione. Sempre nella zona portuale, l’Acquario di Genova offre la possibilità di ammirare squali, pinguini, meduse, delfini e una foresta tropicale all’interno.
Tornando al ciclismo qui il Giro ci è passato ed arrivato tante volte, l’ultima delle quali nel 2023, quando vinse Oldani.
Lasciandosi il mare alle spalle, il nostro percorso ci porta al Passo della Scoffera, un valico situato a 674 metri di altitudine lungo l’antica strada statale 45 di Val Trebbia, che collega Genova a Piacenza. Questo passo ha sempre avuto un ruolo strategico nei collegamenti tra la Liguria e la Pianura Padana. Nel passato fu attraversato da mercanti, eserciti e pellegrini, e durante la Seconda Guerra Mondiale rappresentò una zona di intensa attività partigiana. Oggi, il vecchio tratto della statale è stato declassato e il traffico principale passa attraverso una galleria. Tuttavia, il passo è ancora molto amato dai ciclisti ed è stato un punto di passaggio del Giro d’Italia, come nell’edizione del 2004.
Attraversando il Parco Regionale Naturale dell’Antola, si pedala tra prati in fiore e boschi di faggi e castagni. In primavera, i crinali si colorano di giallo con le fioriture del maggiociondolo, mentre nelle zone più umide si trovano orchidee selvatiche, botton d’oro, arnica e le incantevoli distese di narcisi poetici. Dal passo, la vista si apre sulla Val Trebbia, definita da Hemingway “la valle più bella del mondo”, con i suoi borghi arroccati e le acque cristalline del fiume Trebbia.
Qui traccia gpx, altimetria e planimetria del percorso I Panorami della Scoffera.
Abruzzo, il fascino dei Trabocchi
L’Abruzzo propone ben cinque itinerari, tutti bellissimi e molto variegati. Si passa dall’imponente Gran Sasso alla spettacolare Costa dei Trabocchi (con due percorsi), dal Blockhaus fino al Santuario del Volto Santo.
Visto che il nostro viaggio è partito dalle montagne, abbiamo scelto un itinerario sulla costa adriatica: l’Abbazia di San Giovanni in Venere. Il percorso è semplice, lungo 19 chilometri con una sola piccola salita.
L’abbazia di San Giovanni in Venere, nel comune di Fossacesia, è un complesso monastico cristiano situato su una collina panoramica. Risalente al XIII secolo, è costituita da una basilica e un convento. L’edificio è realizzato con blocchi di arenaria alla base e mattoni nella parte superiore. Particolarmente suggestivi sono i suoi portali: la Porta della Luna, sul lato occidentale, permette al tramonto del solstizio d’estate di illuminare l’interno della chiesa fino alla cripta; la Porta del Sole, sul lato orientale, riceve i raggi del solstizio d’inverno.
Il nome “Venere” potrebbe derivare dalla presenza, in epoca romana, di un tempio dedicato alla dea dell’amore, dove si recavano le giovani coppie in prossimità del matrimonio. Dall’abbazia si gode di una vista unica sulla Costa dei Trabocchi, caratterizzata dalle tradizionali palafitte da pesca in legno, simbolo di questo tratto di litorale abruzzese. Il percorso si snoda lungo la ciclabile realizzata sull’ex ferrovia adriatica, offrendo scorci mozzafiato sul mare e sulla macchia mediterranea circostante. Qui il Giro d’Italia ha preso il via con una cronometro nel 2023. Sembra impossibile, invece fu una vera “bomba”!
Qui traccia gpx, altimetria e planimetria del percorso Abbazia di San Giovanni Venere.