Nelle settimane che hanno anticipato la 26ª edizione del Trofeo Binda, con partenza da Luino e arrivo nel comune di Cittiglio, ci sono stati tanti progetti paralleli che hanno accompagnato la manifestazione sportiva. Uno di questi si chiama: “Pedala, Pedala… In sicurezza” ed arrivato ben oltre la ventesima edizione. Un progetto voluto e coordinato da Mario Minervino, organizzatore della corsa riservata alle atlete juniores ed elite che si è svolta ieri sulle strade della provincia di Varese.
Quelli di “Pedala, Pedala… In Sicurezza” sono una serie di incontri proposti nelle scuole elementari dei comuni interessati dalla manifestazione sportiva e non solo. Si tratta di un modo per avvicinare i bambini ai temi della sicurezza stradale in quanto utenti attivi e a promuovere l’utilizzo della bicicletta come mezzo di spostamento.
«Sono tutti bambini delle classi quarte e quinte delle scuole elementari – racconta Minervino il giorno dopo la corsa – dei comuni di Luino, Cittiglio sì, ma sono tanti altri gli enti comunali interessati. Come Germignaga, Porto Valtravaglia e Maccagno, Gemonio e Cuveglio. Abbiamo voluto coinvolgere diverse sezioni didattiche con direzioni differenti».
In cosa consiste il progetto?
Sono una serie di incontri, organizzati nelle scuole, nei quali la Polizia Stradale viene e incontra i bambini per parlare con loro di sicurezza. Gli agenti raccontano come ci si deve comportare a piedi, in bici o più in generale quando si è per strada. E’ un’introduzione a quello che è il codice.
Il tutto viene effettuato come?
Con l’utilizzo di parole, quindi sessioni di racconto e spiegazioni teoriche, ma anche attraverso dei filmati che la Polizia ha già pronti per questo tipo di educazione. La conclusione di questo progetto sarebbe dovuta arrivare nella giornata di sabato scorso (il 15 marzo, ndr) con due eventi: uno a Luino e l’altro a Cittiglio. La scelta era quella di voler unire, anche attraverso questa iniziativa, i due paesi che ospitano la partenza e l’arrivo della corsa.
In cosa sarebbe consistito questo appuntamento di sabato?
Una sessione pratica, che si sarebbe svolta nei parchi comunali. Si trattava di creare dei percorsi, con all’interno delle piccole difficoltà come passaggi pedonali, semafori, cartelli. I bambini si sarebbero così cimentati in maniera attiva a quelli che sono stati i temi affrontati nelle varie classi. Questa è, per noi, l’educazione stradale e il comportamento che devono avere i ragazzi da adesso. E questo lo fanno in bicicletta.
Quanta curiosità c’è nei ragazzi?
Tanta, i bambini hanno riempito di domande gli agenti intervenuti nelle classi. Così come c’era tanta volontà di imparare attivamente, perché oltre a fare delle domande i bambini ne hanno ricevute molte e hanno dimostrato fin da subito di tenerci. Tante volte sono curiosi sui gesti che fanno o non fanno i loro genitori. Nel corso degli anni la domanda sull’obbligo di indossare la cintura di sicurezza è molto gettonata. Però sono curiosi soprattutto sui comportamenti che loro devono tenere, ad esempio: perché dover guardare a destra e a sinistra prima di attraversare.
Una parte importante la svolge la bici, perché?
Ci sono bambini che vanno già in strada o che vanno sul marciapiede, ma ci sono bambini che invece non vanno neanche in bicicletta. Alcuni anni abbiamo trovato bambini che salivano per la prima volta in bici grazie al nostro progetto. Gli agenti spiegano loro anche cosa serve per pedalare in sicurezza, quindi il fatto di dover avere il campanello, il casco, le luci e tanto altro. Spieghiamo loro la differenza tra una pista ciclabile e ciclopedonale, cosa secondo noi importante. I comportamenti cambiano molto, inoltre nelle nostre zone ci sono per lo più percorsi ciclopedonali.
Ci sono state altre novità?
Abbiamo introdotto, quest’anno, un discorso con la scuola di Cittiglio sull’alimentazione. E’ stata una prova ben riuscita e che vogliamo ripetere, nella quale una nutrizionista è stata a contatto con i bambini per spiegare in cosa consiste una corretta alimentazione. Dalla colazione, alla merenda, passando per dei giochi interattivi e tante altre cose. L’insegnante della scuola coinvolta ci ha detto che vorrebbe ripetere questo incontro con la nutrizionista aprendolo anche ai genitori.