| 12 Dicembre 2025

A Ravenna: un mostra fotografica e la raccolta fondi per il bike park

I progetti legati al Bike Park di Ravenna proseguono con l’intento di regalare uno spazio sempre più funzionale e fruibile da diversi utenti. La raccolta fondi per la realizzazione di un’area dedicata alla mountain bike, che abbiamo già avuto modo di raccontarvi, prosegue spedita. Il 23 novembre scorso è stata inaugurata presso il locale Moog di Ravenna una mostra fotografica che raccoglie una ventina di scatti che raffigurano e stampano sulla linea del tempo diversi momenti legati al mondo del ciclismo agonistico. 

I protagonisti di questa mostra sono i ciclisti e le cicliste delle categorie professionistiche e under 23 (ultima categoria giovanile). Uno degli autori di questi scatti è Andrea Chiarucci, atleta classe 2000 che al ciclismo ha dedicato gran parte della sua vita. 

«La mostra inaugurata al Moog di Ravenna, che rimarrà esposta fino al 23 dicembre – racconta Chiarucci – è il terzo di un insieme di eventi volto a raccogliere fondi per completare il Bike Park di Ravenna. Il primo degli incontri è stata una serata in un altro locale di riferimento: il Darsenale. In quell’occasione era stata creata una birra dedicata allo scatto fisso. La seconda serata era insieme al duo Magrini e Gregorio (le voci che commentano sui canali Discovery le più importanti corse professionistiche, ndr)».

Come sei entrato in contatto con il Ravenna Bike Park?

Mi sono unito alla loro iniziativa in un secondo momento, era il mese di marzo del 2024. Si stava ancora disegnando il progetto finale ed erano alla fasi conclusive, prima ancora che lo presentassero ufficialmente in comune a Ravenna. Sono andato insieme a loro davanti alla Giunta comunale e poi abbiamo iniziato i lavori e l’inaugurazione. Proprio l’altro giorno abbiamo fatto una riunione.

A proposito di cosa?

Stiamo creando delle guide da fornire ai tecnici che andranno a fare formazione ai bambini all’interno del bike park. Non si tratta di una scuola di ciclismo federale, ma un modo per avvicinare i più piccoli al ciclismo e alla bicicletta. Per spingerli a iniziare a pedalare, imparare a curvare, stare in equilibrio. Insomma, le cose base. Sarebbe bello creare consapevolezza e dare loro il modo di utilizzare la bici tutti i giorni, e perché no magari andarci a scuola. Più i bambini imparano maggiore magari sarà la fiducia dei genitori che li lasceranno spostare in bici.

Bike Park Ravenna
Chiarucci lavora per realizzare una scuola di ciclismo all’interno del bike park così da avvicinare i giovani alla bici
Bike Park Ravenna
Chiarucci lavora per realizzare una scuola di ciclismo all’interno del bike park così da avvicinare i giovani alla bici
Non è la prima volta che ti leghi al tema della sicurezza.

Come ciclista agonista mi sono sempre interessato della sicurezza durante le corse. In tanti anni ho visto situazioni davvero particolari, diciamo. Tuttavia pedalando spesso nel traffico mi rendo conto che il tema della sicurezza abbraccia la vita di tutti i giorni. Pedalare diventa sempre più pericoloso e per questo molti si allontanano dalla bici. 

Ravenna sta lavorano in questi termini?

Il bike park è una bella risposta, così come lo sono le diverse piste ciclabili e ciclovie. Se ne sta costruendo una nuova proprio in questi mesi. C’è da fare, perché molte ciclabili sono da sistemare e rinnovare, però siamo sulla strada giusta. Negli anni ho visto che tanti ragazzi della mia età (25 anni, ndr) si stanno avvicinando alla bici.

Giro d'Italia 2025, Giulio Pellizzari, foto Roberto Bettini, mostra Moog Ravenna
L’esposizione fotografica al Moog rimarrà a disposizione dei curiosi fino al 23 dicembre
Giro d'Italia 2025, Giulio Pellizzari, foto Roberto Bettini, mostra Moog Ravenna
L’esposizione fotografica al Moog rimarrà a disposizione dei curiosi fino al 23 dicembre
La percezione sta cambiando?

Molto. Quando andavo a scuola, magari alle superiori, i compagni di classe mi prendevano in giro perché ero l’unico ad andare in bici. Ora tanti di loro si sono avvicinati al ciclismo e alla bici, in tutte le sue forme e aspetti, e spesso mi chiedono di pedalare insieme. 

Ti sei impegnato anche come fotografo, infatti alcuni scatti esposti al Moog sono tuoi…

Alcuni miei e altri, la maggior parte, di Roberto Bettini (fotografo professionista e uno dei fondatori di Sprint Cycling Agency che da molti anni segue il ciclismo professionistico e lo racconta attraverso la fotocamera, ndr). Il posto lo ha trovato Emiliano Galanti, presidente del Comitato Amici del Ciclismo

foto Andrea Chiarucci, mostra Moog Ravenna
Gli scatti esposti raffigurano il mondo del ciclismo e tutto ciò che lo circonda: tifo, paesaggi e vita locale
foto Andrea Chiarucci, mostra Moog Ravenna
Gli scatti esposti raffigurano il mondo del ciclismo e tutto ciò che lo circonda: tifo, paesaggi e vita locale
Quando è nata questa tua passione per la fotografia?

Nel 2018, ero ancora juniores (categoria che accoglie ragazzi di età compresa tra i 17 e i 18 anni, ndr). Ero in ritiro insieme alla squadra a Moena e ho iniziato a fare le prime fotografie con il telefono, poco dopo mi sono comprato la prima macchina fotografica professionale. Mi piace raccontare il ciclismo giovanile, specialmente i paesaggi e quello che si vede intorno alla corsa. Quest’anno ho avuto modo di avere l’accredito come fotografo per alcune corse professionistiche. 

Le foto tue e di Roberto Bettini rimarranno esposte ancora per due settimane?

L’esposizione al Moog terminerà il 23 dicembre, quindi c’è tempo ma non tanto. Venite numerosi, oltre a vedere le foto c’è da sostenere una bella causa come quella del bike park. Vi aspettiamo!

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