Silent Alps è il marchio di prodotto con cui vengono raggruppate le esperienze che il cicloturista – nel nostro caso – può vivere in Carnia. Il territorio dello Zoncolan e del Crostis, di strade silenziose che in alcune occasioni hanno respirato il clamore del Giro d’Italia e applaudito alle gesta di grandi campioni. Ma che per il resto del tempo sono silenziose e misteriose, in attesa di qualcuno che voglia farsele amiche e percorrerle fino alla cima. La montagna non si sfida, è già tanto conquistarne le simpatie.
Il Consorzio di Arta Terme
Di Silent Alps abbiamo già parlato lo scorso anno. Vi abbiamo portato a pedalare con noi sulle sue strade. Nel frattempo le esperienze sono cresciute, l’offerta si è arricchita e il Consorzio Turistico di Arta Terme, ove si svolge la scena, ha continuato a investire, progettare e immaginare un mondo sempre più a misura di turista. E’ sufficiente entrare nel loro sito per sentirsi al centro delle operazioni: tu che viaggiatore sei?
La domanda apre la porta a una serie di approfondimenti. Basta un clic e se, come chi scrive, ritieni di essere un viaggiatore per il profilo Dynamic, ti trovi proiettato nella scelta delle attività possibili, le attrazioni, le news e le offerte. Ciclismo su strada. Uscite con le ciaspole per l’inverno. Esperienze speleologiche. Arrampicata su ghiaccio. Escursione di Nordic Walking. Escursioni guidate in e-bike. Chi non è mai stato in Carnia, potrebbe non credere che in quell’angolo di Friuli Venezia Giulia ci sia tutto questo. In realtà tuttavia c’è molto di più.
La Regione che investe
Teresa Colombara è la direttrice del Consorzio Turistico Arta Terme Benessere Alpino. Vive in Veneto, ma nei weekend si sposta in Carnia per continuare il lavoro di costruzione delle proposte per la bella stagione ormai in arrivo. Presidente del Consorzio è invece Chiara Gortani, titolare dell’omonimo Grand Hotel Gortani che lo scorso anno abbiamo avuto il piacere di… testare come bike hotel.
Ci siamo rivolti a Teresa proprio per fare il punto alla vigilia di Pasqua e della primavera, con un occhio sull’estate e sul modo in cui gli abitanti di Arta Terme e dintorni si stanno preparando per accogliere il popolo delle due ruote silenziose.
«Pochi sanno che sul fronte della Bike Experience – dice – nelle montagne della Carnia ci sono salite e località estremamente vocate al ciclismo. Per questo il sistema road e quello e-bike sono il traino più forte dell’attività. Ci sono le salite del Giro d’Italia, ma anche strade davvero sconosciute. Lo scorso anno, diverse associazioni sportive da tutta Italia sono venute a conoscenza del progetto, si sono incuriosite e sono venute a trascorrere un periodo. Parliamo di soggiorni di una settimana. Si sta cominciando a muovere qualcosa e questo ci rallegra, ma non ci stupisce. Era nell’aria che qualcosa sarebbe accaduto, perché la Regione Friuli Venezia Giulia sta investendo proprio in questa direzione».
Eppure ancora ci sono territori italiani più celebrati: in che modo si lavora per colmare il gap?
Il Friuli Venezia Giulia paga il suo essere fuori dalle rotte dei grandi numeri del turismo, ma non per questo ha meno da offrire. Per cui si lavora sulla comunicazione e intanto si studia come potenziare i servizi strutturali, le ciclovie, la rete dei bike hotel. Rispetto a pochi anni fa, nella zona di Arta Terme gli alberghi, come pure i B&B si sono dotati di tutta una serie di servizi pensati proprio per i ciclisti. Dall’officina alla colonnina di ricarica, passando anche per un’alimentazione su misura. In più adesso è arrivato anche Emiliano Cantagallo con il suo nuovo progetto…
Il nostro amico Emiliano Cantagallo…
Già in passato aveva realizzato il progetto cicloturistico Pendenze Pericolose in Carnia. Ora ha rilevato un hotel, che aprirà più avanti e sarà dedicato in modo specifico ai cicloturisti, arricchendo l’offerta del territorio.
Il bello delle proposte che si vedono sul sito è la possibilità di personalizzare la vacanza.
Come Consorzio prepariamo pacchetti, ma facciamo anche lavoro di agenzia, per cui lavoriamo sulla base delle richieste. Ci sono le salite, le terme, le degustazioni. Se vengono le famiglie, si organizzano attività alternative per chi eventualmente non pedalasse. Visite guidate, corsi e anche laboratori. La personalizzazione è uno dei punti forti della nostra proposta.
Qual è il periodo migliore per venire in Carnia?
Se parliamo di ogni disciplina possibile, direi che si può venire tutto l’anno, dato che ci sono diverse attività invernali molto belle. Se invece il focus è sulla bicicletta, i passi più alti sono tutti aperti da maggio in poi e fino all’inizio dell’autunno. Dipende molto dal tipo di inverno. Lo scorso anno ebbe una coda in primavera e per aprire i passi ci fu da aspettare a lungo. Quest’anno è stato più mite, almeno finora, per cui si può pensare che a primavera inoltrata le strade saranno tutte fruibili.
La gente di montagna ha le sue dinamiche: prima di accoglierti ti studia e ti tiene a distanza. Come va ad Arta Terme con i cicloturisti?
C’è sempre più voglia di accoglienza. Un tempo erano scettici, avete descritto benissimo le caratteristiche di chi vive in montagna. Ora invece si stanno interessando. E quando si fidano, sono anche capaci di invitarti in casa loro pur non conoscendovi, per offrirvi un bicchiere di vino.