| 23 Giugno 2024

Slovenia green per la bici e per il turismo sostenibile

Quando si dice Slovenia in ambito ciclistico subito, e come potrebbe essere diversamente, si pensa al grande ciclismo e a Tadej Pogacar, fresco vincitore dell’ultimo Giro d’Italia, ma non solo. Sono sloveni anche il penultimo vincitore del Giro d’Italia, Primoz Roglic, e anche il campione del mondo gravel, Matej Mohoric. E tutti loro sono anche molto legati all’Italia.

Se questi atleti vanno così forte è anche perché la Slovenia è ormai una Nazione a prova di bici. Percorsi di ogni tipo, rispetto del ciclista sulle strade e una tradizione che si espande a vista d’occhio.

Il Castello di Velenje e la pista ciclabile che vi transita vicino
Il Castello di Velenje e la pista ciclabile che vi transita vicino

Slovenia a misura di bici

Ma se questa è la Slovenia ciclo-sportiva, c’è poi la Slovenia ciclo-turistica e qui le cose per certi versi vanno ancora meglio. L’ente turistico nazionale sta insistendo su due grandi strade: la Green Gourmet Route e la Green Wellness Route. «Le rotte – dicono gli sloveni – che premiano ogni colpo di pedale con un tocco di relax o di piacere per il palato».

Oggi la Slovenia può essere considerata una grande pista ciclabile. E questo è sicuramente il primo elemento a colpire l’occhio del ciclista: la cura del fondo stradale, fondamentale sia per la sicurezza che per godersi l’uscita. Un buon fondo infatti aumenta il relax delle pedalate stesse. 

Ma chiaramente questo elemento non basta, al cicloturista serve di più e quel di più è nel paesaggio. La ricchezza e la diversità paesaggistica slovena è davvero vasta. Si va dalla macchia mediterranea alle colline, dalle città d’arte al Carso e fino alle Alpi. Il tutto legato tra loro da una rete ciclabile sempre più capillare. Una rete che fa sì che il modo migliore per attraversare la Slovenia siano proprio le due ruote.

Un ultimo elemento che poi esalta il sapore del pedalare in Slovenia è forse lo stile di vita, uno stile ancora a misura d’uomo. Qui si cerca di vivere senza la fretta di strafare, lentamente, počasi, come dicono gli sloveni, consapevoli di chi si è e del luogo da cui si viene. 

Il marchio di qualità Slovenia Green, sviluppato dall’Ente Sloveno per il Turismo con l’obiettivo di certificare le buone pratiche del turismo sostenibile (non è una caso che la maglia di leader al Giro di Slovenia sia verde), ha disegnato appunto questi due itinerari ciclistici che attraversano le più importanti aree del Paese. Due itinerari focalizzati su due tematiche fondamentali: il turismo termale, lo Slovenia Green Wellness Route. E il turismo enogastronomico, lo Slovenia Green Gourmet Route. 

Green Wellness Route

Ptuj, Dobrna, Rogla, Catez, Lasko e molte altre rinomate località termali slovene: tutte attraversate da un unico itinerario cicloturistico. La Green Wellness Route è un percorso ad anello di 16 tappe della lunghezza media di 40 chilometri ciascuna, con partenza e arrivo a Lubiana, la capitale. Qui, le descrizioni di tutte le frazioni.

Come funziona la Green Wellness Route. Prima, quando le gambe sono super fresche, si va alla scoperta del Nord del Paese dove si erge la sua parte più montuosa. Poi ci si sposta verso le pianure della Pannonia, quindi verso Est, e infine si pedala tra le colline meridionali, dove la fanno da padrona vini eccellenti.

Le 16 tappe della Green Wellness Route sono progettate in modo che nel pomeriggio ci sia abbastanza tempo per divertirsi e coccolarsi negli oltre 10 centri termali migliori della Slovenia centro-orientale. Il potere rigenerante delle acque e dei trattamenti sono esaltati se vengono dopo una bella pedalata! 

Green Gourmet Route

Dal benessere ai sapori… che poi sempre benessere sono! La Green Gourmet Route è un filo verde che collega in undici giorni tutte le località della Slovenia che hanno ricevuto la certificazione Slovenia Green Destination.

La Green Gourmet Route attraversa le zone più spettacolari: dal Carso al Collio e al Vipacco a ovest, fino alle colline del sud-est al confine con l’Ungheria. E le si attraversano utilizzando anche l’intermodalità, vale a dire l’alternanza tra bici e collegamenti in treno, magari per zone più distanti o più “trafficate”, termine quest’ultimo che in Slovenia va preso con le pinze! Anche in questo caso, qui ci sono i dettagli di tutte le tappe: c’è indicato persino dove dormire e chiaramente dove mangiare.

«C’è un motivo – dicono dall’Ente sloveno – se nel nome questo itinerario compare la parola gourmet. La Slovenia infatti negli ultimi anni si è imposta quale destinazione di eccellenza dal punto di vista enogastronomico, entrando nell’olimpo della cucina mondiale. In ciascuna tappa, il percorso propone sempre alcuni tra i ristoranti che meglio esprimono la cucina del territorio, insigniti peraltro dell’etichetta di qualità Slovenia Green Cuisine, che ne certifica l’utilizzo di prodotti locali e le ricadute positive sulla comunità».

Si punta dunque su prodotti di qualità e a chilometro zero.

La Mtb non poteva in mancare nell’offerta cicloturistica slovena
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E per i più sportivi?

Le montagne, specie quelle confine con l’Italia offrono moltissimo in termini di grandi salite e ancora più per quel che concerne la mtb.

Juliana Bike è un percorso ad anello di 7 tappe per un totale di 290 chilometri. Queste sette frazioni, percorribili anche in gravel bike, permettono di esplorare le strade ai piedi delle Alpi Giulie, tra boschi, gallerie, ciclabili e sentieri.

Partenza e arrivo sono a Bohinj, sulle sponde del lago più grande del Paese, mentre tra le tappe intermedie spiccano Kranjska Gora e il passo di montagna di Vrsic, noto anche come “la salita dei russi”, costruito praticamente a mano dai prigionieri di guerra durante il primo conflitto Mondiale. Da questo passo, contraddistinto da ben 50 tornanti numerati proprio come la più famosa Alpe d’Huez, si raggiunge la Valle del’Isonzo, il fiume che lambisce le località di Bovec e Tolmino, prima di rientrare a Bohinj dopo la frazione da Zakojca a Podbrdo. 

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