Il 9 e 10 maggio prenderà il via la prima edizione della Transumanza Extreme Gravel, un evento alla scoperta di quell’affascinante territorio che è la Lessinia. La Lessinia è una zona montuosa a nord di Verona, che sconfina anche in provincia di Vicenza e di Trento. Con i suoi vasti altipiani è stata da secoli una zona utilizzata per i pascoli in quota, come testimonia il gran numero di malghe che esistono tuttora.
L’idea della Transumanza Extreme Gravel è arrivata proprio da lì, come ci ha raccontato Davide Biondani, l’organizzatore dell’evento. «Qui ancora oggi a inizio estate si portano le mucche dalla pianura a pascolare sui prati in montagna – dice – gli animali vengono fatti salire attraverso bellissime strade forestali, perfette per il gravel. La filosofia dell’evento è quella: un lento salire verso il pascolo e poi un lento scendere a valle».
Davide, parlaci un po’ del percorso di questo nuovo evento. E’ già tutto tracciato?
All’80%, stiamo ancora facendo alcune verifiche nella parte alta della traccia. Ma una cosa è sicura, sarà abbastanza duro, non sarà una passeggiata: 240 km con circa 5.000 metri di dislivello. Però l’abbiamo pensato per essere fatto in due giorni, con un punto di assistenza a Malga Campegno in cui fermarsi a dormire in una tenda comune che allestiremo. Alla partenza gli iscritti potranno lasciarci il materiale necessario per la notte e noi glielo faremo trovare in malga. Diviso in due, il percorso prevede 110 km il primo giorno, sabato, e 130 km il secondo, domenica. Ma naturalmente chi vuole e se la sente può fare tutta una tirata senza fermarsi. Noi aspetteremo questi temerari fino alle 22 del sabato agli impianti sportivi di San Martino Buon Albergo, poco ad est di Verona, dove sarà allestita la partenza e l’arrivo.
Sappiamo che gravel vuol dire tante cose. Quanto sterrato c’è alla Transumanza Extreme?
Come dicevo ci sono ancora alcuni tratti da confermare, ma direi che ci saranno circa 40 km di asfalto. Quindi siamo attorno all’80% di sterrato. Il nostro sterrato poi non è molto levigato e scorrevole, a volte si trovano anche pietre, cosa che lo rende faticoso. Per cui credo che i tratti di asfalto saranno visti dai partecipanti come manna dal cielo più che come un fastidio. Non a caso il nostro motto è “Non forte ma lontano”, perché la Lessinia è un territorio lento, si pedala in mezzo al nulla, da soli tra la natura, davvero in pieno spirito gravel.
Anche perché il dislivello è davvero considerevole…
E’ così, nei primi 37 km si fanno 1.200 metri di dislivello, come ho detto è lenta e dura, non c’è niente da fare. Ma secondo noi è proprio il bello di questa traccia e di questi luoghi. Alla fine forse verranno fuori un po’ meno di 5.000 metri, ma abbiamo deciso di dare quell’indicazione per fare in modo che chi viene sia ben preparato. Per noi è l’edizione zero e vogliamo capire cosa diranno i partecipanti una volta arrivati al traguardo.
Però c’è anche una traccia più semplice, giusto?
Esatto, la “Via Via”, che abbiamo inaugurato lo scorso anno. E’ lunga 85 km con 1.700 metri di dislivello e partirà la domenica mattina. Il tracciato non presenta nulla di tecnico, comunque anche qui un po’ di gamba ci vuole. La partecipazione alla Via Via è gratuita, a differenza della Transumanza dove chiediamo 60 euro per via dell’organizzazione del ristoro e dell’accoglienza in malga. Lo scopo, comunque sia, è di ritrovarsi tutti la domenica pomeriggio a San Martino Buon Albergo per festeggiare assieme con birra e musica.
Avete già qualche iscritto?
Per la Via Via circa 40 al momento, e arrivati a 100 chiuderemo le iscrizioni. Mentre per la Transumanza le apriremo tra poco, il primo di marzo. Vedremo come andrà perché è l’anno zero e non ci aspettiamo grandi numeri. L’importante per noi è che, pochi o tanti che siano, i partecipanti si godano un fine settimana in bici scoprendo dei paesaggi come magari non conoscono, al ritmo lento che da sempre caratterizza questo luogo. Ci tengo poi a ringraziare il Parco Naturale Regionale della Lessinia che ci ha supportati, concedendoci i permessi necessari. Perché questo è un tipo di turismo positivo, educato e rispettoso, che porta ricchezza sul territorio.
