Se la sicurezza stradale è uno dei temi più dibattuti degli ultimi anni, quando si parla di assistenza nell’immediato dopo un infortunio si è ancora poco chiari sulle procedure da seguire. Esperto del settore legale e appassionato ciclista, Renato Sabbini offre ormai questo tipo di supporto con We Love Your Bike. A lui abbiamo chiesto di fare chiarezza sulle possibilità di risarcimento danni, il numero verde da chiamare e tutti i servizi su cui gli amanti delle due ruote possono contare e che cambiano in continuazione con gli aggiornamenti del Codice della Strada.
Assistenza legale a 360 gradi
Renato Sabbini è proprietario di uno studio legale e sono anni che si occupa di risarcimento danni per conto dei ciclisti e dei motociclisti. Nel tentativo di far chiarezza da subito, non parliamo di un’assicurazione ma di un’assistenza legale che viene garantita nel caso di un infortunio (in apertura foto Ravenna Today).
«Se un ciclista viene investito e ha il diritto di chiedere i danni – spiega Sabbini – può rivolgersi a me per procedere correttamente in tutti i passaggi del risarcimento. Che si tratti di lesioni fisiche o danni materiali alla bici, parliamo di una modalità unica in Italia. A differenza dei comuni studi legali, il mio si occupa in prima persona dell’assistito».
Grazie alle diverse convenzioni di We Love Your Bike con i vari partner del settore, i clienti possono usufruire di un servizio a trecentosessanta gradi.
Una passione, una vocazione
«Tutto è nato – racconta Sabbini – dopo che sono stato investito. Per fortuna io sapevo cosa fare, ma questo mi ha fatto pensare. Mi sono detto che i ciclisti hanno diritto ad essere aiutati da tecnici che possano dire loro cosa fare in queste difficili situazioni».
E’ così che, da specializzato nel settore auto, si è spostato in quello della bicicletta e della moto. La sede dello studio, circondato dallo scenario del centro sportivo Forum di Roma, testimonia la grande passione di Renato per questo sport.
«E’ dal 1998 che faccio questo lavoro – spiega – e sono felice. Faccio un lavoro che mi piace perché posso stare tra persone che hanno il mio stesso amore per la bicicletta».
I casi complessi
Come nel ciclismo, anche nelle missioni di vita più entusiasmanti, ci sono i momenti sfidanti. In base ai danni subiti, più o meno gravi, si delineano le tipologie di casi, oltre alle soluzioni per risolverli.
«Ci sono situazioni particolari – prosegue – alcune molto complesse. Tutto cambia in base alle lesioni. Per esempio, in una rottura del plesso brachiale, l’infortunato deve fare i conti con un arto che non risponde ai movimenti più semplici. Perciò il fatto di non essere autosufficiente, molto spesso per anni, ha un risvolto anche psicologico. La parte giuridica del mio lavoro conta fino ad un certo punto, di contro tutte le vicende dei miei assistiti mi toccano profondamente. C’è una parte empatica che sento molto e mi coinvolge».
Chiarezza sulle polizze
Pur non parlando per forza di questo argomento, è bene puntualizzare che Sabbini è anche un mediatore assicurativo. Stipulare le polizze non è la sua principale missione, ma ci tiene a sottolineare come anche questo mondo, molto spesso, sia poco chiaro per l’utente.
«Solitamente le polizze sono già preconfezionate», aggiunge. «Nel nostro studio la creiamo in base alle esigenze del singolo. Ciò a cui tengo è l’assistenza legale, senza dubbio, ma possiamo offrire anche altri servizi come la consulenza. Avere a disposizione un buon tecnico che sappia come muoversi è fondamentale. Guidare le persone: ecco cosa fa la differenza. Le polizze infortunio sono contratti personali. Se subisci una lesione fisica, vieni risarcito perché hai la polizza personale e in base a quanto capitale assicuri. Per cui un passaggio importante è anche quello della consulenza sulla polizza che vai a sottoscrivere».
Numero verde per l’assistenza legale
«Sono un ciclista, prima di essere un legale» puntualizza. «Con la mia squadra ho anche partecipato alla 24 Ore di Feltre e abbiamo ottenuto un risultato pazzesco nella categoria amatori. Era la prima volta ed è stato gratificante e mi sono divertito. Faccio questo lavoro perché voglio che le persone si godano la bicicletta e non abbiano paura di intraprendere delle azioni quando devono difendere la loro salute e la loro libertà».
A questo proposito Sabbini ha creato un numero verde a cui ci si può rivolgere quando si è subito un infortunio, anche e soprattutto nell’immediato: 800 684 819, a disposizione 24 ore su 24.
«L’ho aperto per una prima consulenza – conclude – per sapere come muoversi. Quando si subisce un sinistro, non è facile capire cosa fare, specialmente se si è storditi oppure, peggio ancora, ci si trova a terra. In quel momento sono disponibile per un aiuto immediato. Poi potranno decidere se affidarmi la pratica o no ma, prima di tutto, è importante che i ciclisti abbiano un punto di riferimento legale per sentirsi tutelati».