Quando la passione per la bici incontra lo spirito imprenditoriale e l’amore per il proprio territorio non ci sono limiti alle declinazioni del cicloturismo. Lo si può scoprire facendo due chiacchiere con Marco Angeletti, progettista ternano di realtà legate alla mobilità dolce, che ha sempre cercato di usare le proprie competenze per realizzare iniziative che aumentassero la ciclabilità del territorio in cui vive, a 360 gradi.
«Nasco come designer grafico – esordisce – poi mi sono appassionato ai progetti di architettura urbana. Ho sempre pedalato fin da bambino cercando negli anni le realtà naturalistiche dell’Umbria, ma contaminandomi ben presto con le tematiche di mobilità ciclabile, grazie anche ad un progetto di co-working con altri architetti per trovare soluzioni più funzionali al vivere delle nostre città. C’è da dire che la Regione Umbria è stata capace di comprendere che il nostro territorio potesse essere fertile per il cicloturismo ed è così che nel 2015 è nato quello della Via dell’Acqua».
Di cosa si tratta?
«Fondamentalmente è un percorso che congiunge Assisi con Roma – risponde – pedalando sempre in pianura lungo i corsi d’acqua, con l’unica eccezione altimetrica dell’ex ferrovia Spoleto-Norcia e le sue gallerie elicoidali. La traccia misura 254 chilometri, la maggior parte su strade sterrate, metà nell’Umbria e metà nel Lazio. L’abbiamo concepita con una visione più ampia quando lavoravamo con gli altri professionisti (architetti, ingegneri col pallino della bici) ai singoli tratti che ci sono stati commissionati, come ad esempio la recentissima ciclabile Lungonera dei Laghi tra Terni e Narni, ed i tratti lungo il Tevere tra Orte e Roma».
La Via dell’Acqua non è ancora completata, specie sul versante laziale (da Fiano Romano a Labaro si deve percorrere la pur ampia banchina della via Tiberina). Nel frattempo stanno sorgendo strutture come un ostello molto attivo a Magliano Sabina, nell’ottica anche del Giubileo del prossimo anno.
Casale Viridi
A proposito di strutture ricettive, questo è un altro ambito in cui Angeletti crede, tanto da essersi lanciato nella gestione di un agriturismo.
«Avevo esperienza nel mondo del turismo outdoor – spiega – con un festival che avevo ideato, di nome “Beecoming. Il concept era quello di un’ape, appunto, che metaforicamente contaminava le varie eccellenze del territorio umbro, oltre alla gestione di camere in quel di Spoleto. Ma cercavo un asset più stabile e così è arrivata l’opportunità del Casale Viridi, nei pressi di Narni. La parte della ristorazione l’abbiamo affidata ad una squadra apposita, mentre io mi occupo principalmente della promozione e… dei servizi ciclabili».
Tre percorsi
Sul sito dell’agriturismo in effetti c’è una sezione dedicata al cicloturismo. «Sì, oltre ai servizi basici per ciclisti come rimessaggio, assistenza meccanica, noleggio e ricarica di e-bike – spiega Angeletti – offriamo l’opportunità di tre itinerari. Un tour enogastronomico alla Cantina Violati di Sangemini. C’è poi un percorso storico-naturalistico che collega gli antichi ponti romani Caldaro e di Augusto con le suggestive Gole del Nera fino al borghetto di Stifone. Infine un altro anello molto interessante che rientra da Spoleto attraverso i Monti Martani.
«La sua caratteristica è quella di sfruttare lo scambio intermodale bici più treno. Per cui, fatta la colazione al Casale si raggiunge la vicina stazione di Narni ed in quaranta minuti si è a Spoleto pronti per riprendere la pedalata e rientrare nel primo pomeriggio. Ed il discorso intermodale ce l’abbiamo anche al vicino Lago di Piediluco con i tour bici+battello, coadiuvati con l’associazione Instabike che si occupa di noleggio di bici a pedalata assistita».
Trail delle Terre Arnolfe
Per Angeletti (che tra l’altro è guida cicloturistica certificata e mobility manager) il fatto di creare itinerari per il proprio agriturismo è stato il naturale trampolino di lancio per un Trail che, nelle prime due edizioni, ha avuto proprio nel Casale Viridi il suo…quartier generale.
«Si chiama Trail delle Terre Arnolfe – spiega – ed ora abbiamo beneficiato anche di alcuni fondi PNRR che il Comune di Terni è stato bravo ad intercettare. Avevamo appreso la notizia del bando dai giornali e vi abbiamo partecipato stilando il progetto senza sapere se avremmo vinto. Adesso invece, dovremo realizzare due belle edizioni entro il 2026, in una zona dell’Umbria che storicamente è sempre stata meno conosciuta, circondata dalle più blasonate Todi e Spoleto, ma che cela belle campagne e borghi minori come Cesi, Acquasparta e Massa Martana. Anzi, cerchiamo anche partner per la realizzazione, come ad esempio per la fase di tracciatura che abbiamo già messo a budget».
Se insomma avete fatto anche voi della bici una filosofia di vita come Marco Angeletti, battete un colpo…