| 31 Luglio 2025

Aperta la ciclovia del torrente Baganza: un’opera fortemente voluta

SALA BAGANZA – Chi pedala abitualmente su queste strade sa perfettamente due cose: risalire la Val Baganza verso l’Appennino col vento a favore è una delle meraviglie ciclistiche e percorrere quelle stesse strade durante la settimana è uno dei rischi più alti da evitare.

Ora per fortuna è nata la ciclovia del Baganza, un’infrastruttura di 7 chilometri che consentirà ai ciclisti di viaggiare con maggiore sicurezza (in apertura foto Franzini). Un “corridoio ecologico”, come è stato giustamente ribattezzato, che serviva come l’ossigeno per un alpinista e che verrà ulteriormente allungato nel prossimo futuro.

Pedalatori felici

Se la riva destra del grande torrente Baganza, che parte da Felino – capitale del salame IGP – e sale a Marzolara, propone una fondovalle ondulata ad ampie curve, il versante nord dello stesso corso d’acqua, che si ricongiunge nello stessa frazione, presenta una strada che inizia a Sala Baganza fatta di lunghissimi rettilinei pianeggianti trafficati dai mezzi pesanti che vanno e vengono dai salumifici della zona.

Il contesto della provinciale che esce da Sala verso la media Val Baganza è tuttavia molto suggestivo e aperto a diverse escursioni. Da un lato la sponda del torrente attaccata alla strada, immediatamente dall’altro le colline del crinale dei calanchi di Maiatico (frazione del comune salese che lambisce il Parco dei Boschi Carrega) che si innalzano fino al Monte Bosso, che segna il confine col comune di Terenzo.

Questo versante del Baganza che attraversa il piccolo centro di San Vitale Baganza è frequentato dai ciclisti parmensi che vanno a Calestano (patria del tartufo nero uncinato di Fragno e “Mecca” dei pedalatori locali) o che vogliono affrontare le prime salite di breve lunghezza con pendenze anche in doppia cifra. Ebbene, malgrado queste possibilità, il transito delle auto (che non riescono mai a rispettare i limiti indicati) è spesso un deterrente per chi vuole pedalare in maggiore serenità. E’ per questo che tutti si auguravano la nascita di una pista ciclabile o di qualcosa di simile. Ed è per questo che adesso riscontriamo la gioia di chi ama usare la bici.

Modello da replicare

La creazione quindi della ciclovia del Baganza, lunga appunto sette chilometri che vanno da Sala a San Vitale, rappresenta un’opera importante tanto per la popolazione e il territorio quanto per la sensibilizzazione della realizzazione di altre piste ciclopedonali in comuni limitrofi e nel resto della provincia di Parma.

In questo senso, Sala Baganza da circa un anno e mezzo ha implementato la propria rete con una ciclabile che parte dal centro del paese e raggiunge Collecchio tagliando fuori l’alto traffico veicolare di un’altra strada piuttosto battuta dai ciclisti. Se queste ciclabili sono diventate realtà dopo decenni di idee, disegni e richieste, significa che si possono veramente realizzare. Ecco perché non sembrano essere finiti qua i progetti.

Baganza ritrovata

«La Ciclovia del Baganza – ha spiegato Aldo Spina, sindaco di Sala Baganza – rappresenta una parte significativa di un’infrastruttura incardinata nella rete per la mobilità dolce regionale e provinciale. Viene da dire “Baganza ritrovato”, perché fino a poco tempo fa il nostro rapporto con il torrente era un po’ strano. Questa era una zona che non frequentavamo, la consideravamo delicata e pericolosa, perché il Baganza, quando si fa sentire, ha la voce grossa. Questa ciclovia ci ha offerto l’occasione di realizzare importanti opere di sicurezza idraulica e sistemi di difesa».

«Abbiamo in cantiere ulteriori sviluppi – prosegue il primo cittadino, che è pure un grande appassionato pedalatore – che porterebbero in sede protetta ciclisti e biker verso i sentieri dei Boschi di Carrega, in un contesto di foreste di grande pregio. Questo ovviamente cambierebbe le potenzialità di vuole pedalare nella nostra zona. L’accesso al nostro sistema collinare è molto intrigante.

«A tal proposito stiamo già lavorando a realizzare una ciclovia sempre lungo l’argine del Baganza, ma in direzione di Parma, sfruttando una antica strada già utilizzata da qualche biker. L’obiettivo è di rendere Sala Baganza un luogo di elezione per il cicloturismo, visto che la nostra area è dotata di tanti servizi, dalla ricettività alberghiera allo svago».

Itinerari e panorami

Qualcuno lamenta sempre che la somma dei chilometri delle ciclabili locali non è mai abbastanza per consentire giri medio-lunghi agli amanti della bici. Invece ogni singolo metro realizzato di queste piste rappresenta la garanzia necessaria alla salvaguardia del ciclista. Anzi, per chi vuole pedalare tra ciclabili e strade poco trafficate attorno a Sala può segnarsi questo esempio di itinerario che abbiamo testato personalmente, senza contare le innumerevoli diramazioni anche gravel che si possono fare.

Si può partire proprio da Sala Baganza in direzione Collecchio e ritornare a Sala Baganza attraverso la strada “chiusa” del Parco dei Boschi di Carrega. Una sorta di anello per riscaldare la gamba. Si può poi prendere la nuova ciclovia del Baganza fino a San Vitale e da lì salire verso Neviano de’ Rossi con un’ascesa corta ed intensa. Allo scollinamento di Neviano, si scende a Sivizzano per fare rotta su Calestano risalendo la Val Sporzana (ovvero quella a nord del Baganza).

Arrivati a Calestano si può rientrare a Sala Baganza, magari prendendo a Poggio Sant’Ilario la ponticella sul torrente che sbuca a San Vitale. A quel punto la strada, o meglio la ciclovia da fare per tornare alla base in tranquillità la conosciamo già. Un totale di circa 60 chilometri con bellissimi panorami, diversi punti di ristoro e adatti a qualsiasi ciclista, anche dotato di bicicletta a pedalata assistita. Adesso pedalare su questo argine della Val Baganza è davvero fantastico.

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