CAMPO MORO – La quota sfiora i 2.000 metri nei pressi del Rifugio Poschiavo, cosa che rende l’aria frizzante e leggermente fredda. Le temperature estive hanno lasciato per qualche giorno la Valmalenco, ma il sole non manca mai e salendo i 14 chilometri che ci separano da Campo Moro scalda i muscoli. Siamo in località Lanzada, anche se il paese rimane quasi 1.000 metri sotto, e quella che si è svolta nella serata di sabato 2 agosto è l’edizione numero zero di un evento sicuramente unico e divertente.
Una scalata serale da fare in bici, non importa con quale mezzo, basta salire. L’obiettivo è arrivare in cima e divertirsi, sia nel pedalare che nel rimanere in compagnia di altri ciclisti mentre la notte cala. Una birra, un panino con la salamella e tanta musica, insomma una grande festa al termine di una pedalata che ha lo scopo di unire e di far divertire.

Una serata in bici
Ci siamo tuffati anche noi in questa avventura, così ci siamo diretti al ritrovo di partenza a Lanzada per iniziare la nostra scalata insieme al gruppo di appassionati e curiosi che hanno deciso di partecipare a questo evento realizzato nell’ambito di Enjoy Stelvio Valtellina. Una manifestazione gratuita e non competitiva che chiude al traffico veicolare le salite simbolo del territorio, regalando ai ciclisti strade libere e un divertimento unico lontano da tutti i pericoli del traffico.
La salita a Campo Moro non è di per sé una novità del calendario di Enjoy Stelvio Valtellina, ma la vera notizia è che una delle giornate dedicate a questa scalata si svolge al tramonto. Infatti nella serata del 2 agosto la strada verso Campo Moro è rimasta chiusa dalle 19 alle 24. Quello di Enjoy Stelvio Valtellina è un format semplice ma efficace che permette a tutti di poter pedalare in sicurezza sulle strada di un territorio da sempre vicino alla bicicletta.
La famiglia del ciclismo
La bici unisce, lo si scopre sulle strade di casa quando nel pedalare troviamo sempre qualcuno con cui scambiare due battute o dei rispettivi complimenti sui propri mezzi a pedali. Il ritrovo a Lanzada è un bel modo per immergersi subito nel clima giocoso, l’obiettivo non era sfidare uno dei “mostri sacri” della Valtellina, ma divertirsi salendo verso una festa riservata ai ciclisti. Il biglietto d’ingresso? Un po’ di fatica e un leggero mal di gambe.
Bici elettriche, gravel, mountain bike e famiglie. Sulla salita di Campo Moro si incontrano tanti utenti diversi, un saluto di sostegno non lo si nega mai. Le prime pendenze, subito incisive, ci portano verso una serie di tornanti e gallerie. La direzione del panorama cambia spesso, mentre le gallerie coprono e aprono la visuale su paesaggi verdissimi con cascate che spuntano all’improvviso. «Lo scorrere dell’acqua – pensiamo salendo – sembra molto più rapido quando lo si osserva dall’alto».
La prima parte della nostra scalata a Campo Moro termina quando passiamo davanti al Museo e Miniera della Bagnada. Un sito minerario, dismesso e ora rimesso a nuovo e visitabile, che nel ‘900 ha caratterizzato l’economia della Valmalenco e di Lanzada.
I colori del tramonto
Arrivati in località Franscia il sole inizia a inclinare i propri raggi, inondando di una flebile luce arancione le montagne intorno a noi. Il bosco, all’interno del quale stiamo pedalando, è già immerso nel buio della sera. Dal cartello che indica i sei chilometri che mancano alla fine della salita contiamo quindici tornanti. Sembrano l’uno più difficile dell’altro, ma è solo la fatica che morde le gambe. Davanti a noi troviamo una maglia familiare: quella delle guide di BikeBernina, una delle realtà ciclistiche della Valmalenco che quest’anno festeggia il decimo anniversario di attività. Si chiama Loris e pedala su una gravel, con lui condividiamo le fatiche che ci porteranno poi in cima.
Grazie a lui scopriamo che le gallerie non sono finite ma che il tratto difficile della salita è quasi alle spalle. Imboccato l’ultimo tratto ne usciamo con la musica che diventa sempre più forte e accompagna i pochi metri rimanenti. La ricompensa è una birra fresca ancora prima di mettere la giacca per coprirsi dall’aria fredda.
La discesa
Ancora con il nostro premio al luppolo in mano ci aggiriamo per il piazzale adibito ad area di ritrovo scambiando sguardi e qualche parola con tutti. Un format del genere piace perché permette a tutti di pedalare con in testa la voglia di ritrovarsi in cima e passare una serata insieme grazie alla bici. Al popolo del ciclismo basta poco per sentirsi comunità, ed è questo il bello di questo sport.
Intanto il buio appena accennato diventa notte, si accendono le luci e ci prepariamo alla discesa. Presto ci accodiamo ad un gruppetto con fari anteriori ben più potenti dei nostri e nello scendere ci si aspetta quando qualcuno perde le ruote. Arrivati al punto di partenza ci si divide, consapevoli che anche questa volta, grazie alla bici, siamo riusciti a condividere un’esperienza con persone diverse ma accomunate dalla voglia di pedalare.