| 18 Settembre 2025

Cara Biga: l’amore per la bici da vivere e condividere

«Cara Biga è il mio racconto del mondo della bici e del ciclismo – racconta Veronica Santandrea, fondatrice del movimento Cara Biga – di vivere avventure. Un amore, quello verso i pedali, nato girando per l’Italia. Sono nata a Bologna, una città che la bicicletta la vive e che fa parte della quotidianità di tante persone, infatti ho sempre pensato fosse il mezzo perfetto per muoversi e spostarsi. Poi il lavoro mi ha portata a Torino, dove ho scoperto un nuovo modo di vivere la bicicletta. Vedevo i miei colleghi che la portavano in ufficio, ci facevano delle gite nel fine settimana e addirittura dei viaggi».

Veronica ha la voce che sprizza gioia e un’emozione viscerale quando parla del suo amore per la bicicletta. Un sentimento talmente forte che non è riuscito a tenerlo per sé, a un certo punto è esploso ed è nata la voglia di condividerlo e creare una comunità.

«Comunità virtuale inizialmente – dice – che ha preso il nome di Cara Biga. Un nome tutto bolognese visto che “Cara” arriva dalla canzone di Lucio Dalla che in uno dei suoi versi ho sempre trovato la poesia dell’andare in bici: “Tu corri come il vento e sembri una farfalla”. Mentre “biga” è il modo in cui chiamiamo la bicicletta nello slang bolognese».

Scusaci per l’interruzione, ci stavi raccontando di com’è nato l’amore per la bici…

A Torino vedevo i miei colleghi fare tante cose che mi incuriosivano: gite, escursioni, viaggi. Così un giorno mi sono unita a loro, ed è stato un fulmine a ciel sereno. Sono tornata innamorata persa e da allora non l’ho mai abbandonata. Sono una persona che ha sempre viaggiato, ma lo facevo in moto. Ma non è la stessa cosa.

Perché?

La velocità ti fa arrivare lontano, ma non ti godi davvero quello che vedi. Nella vita faccio la fotografa e tante volte nei miei viaggi in moto vedevo panorami bellissimi che mi sarebbe piaciuto immortalare. Poi però in una frazione di secondo passavo via dicendomi che sarei tornata.

Difficile passare nuovamente?

Si tratta di cogliere l’attimo e in una pedalata te ne puoi godere tantissimi. Il ritmo lento di un’uscita in bicicletta è perfetto. Così ho continuato e anche una volta finito il mio periodo torinese e tornata a Bologna la bici mi ha fatto scoprire un nuovo volto della città e dei suoi dintorni. Ho scoperto posti che non avevo mai preso in considerazione. 

Cara Biga com’è arrivata?

Nel 2021 mi sono detta che mi sarebbe piaciuto raccontare e far vedere tutto quello che facevo, inizialmente lo facevo tramite i miei profili social privati. La gente era curiosa, faceva domande e così ho creato Cara Biga. Inizialmente era un diario, nel quale mettere le mie esperienze e raccontare. Poi è diventato anche un modo per unire e conoscere persone.

Da virtuale a reale.

Ho iniziato a organizzare ride e attività che potessero portare le persone a incontrarsi e pedalare insieme. Un giorno a settimana, la mattina, ci troviamo e facciamo le nostre ride. I percorsi erano gli stessi che facevo in moto, sui colli bolognesi e dintorni. Con il passare del tempo è arrivato anche il gravel, l’ho conosciuto grazie a dei ragazzi che venivano a pedalare.

E’ diventato un “dare e avere”. 

Esattamente. Loro mi hanno fatto vedere questo nuovo modo di vivere la bici e io mi ci sono immersa totalmente. Ne ero talmente affascinata che ho fatto un primo viaggio, ancora con la bici da strada e senza troppe conoscenze tecniche. Una volta tornata ho approfondito questo modo di spostarsi e con Cara Biga è da tanto tempo che organizziamo viaggi e iniziative. Non è solo pedalare, ma anche visitare musei, esposizioni, mostre, fermarsi a mangiare tutti insieme.

La comunità ora quanto è grande? 

Siamo sulle 200 persone, e dallo scorso anno facciamo una festa a Bologna per incontrarci e pedalare insieme. Quest’anno sarà nel mese di novembre, vi aspetto!

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