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| 25 Settembre 2025

Covid e attività sportiva: l’attenzione deve sempre restare alta

Il Covid, fortunatamente, è uscito dalla nostra quotidianità, ma non è sparito e né ha smesso di circolare. I casi ci sono e continuano a esserci. Nel ciclismo professionistico sentiamo, di rado, di atleti fermi a causa del Covid. L’ultima notizia è arrivata direttamente dai campionati del mondo che si svolgeranno a Kigali, in Rwanda. Tiesj Benoot, atleta di riferimento della formazione belga e pedina fondamentale per il capitano del team Remco Evenepoel, è rimasto a casa dopo essere risultato positivo a un tampone

Il ciclismo è uno sport che ci spinge spesso oltre i nostri limiti, fare degli accertamenti e degli esami medici approfonditi è importante
Il ciclismo è uno sport che ci spinge spesso oltre i nostri limiti, fare degli accertamenti e degli esami medici approfonditi è importante

Prevenzione

Il Covid circola, e non ha mai smesso di farlo, anche perché un virus non sparisce da un momento all’altro ma muta e cambia nel tempo. Le precauzioni, per chi pratica attività sportiva e non solo, non devono mancare. Ne abbiamo parlato con il dottor Andrea Giorgi, medico del team professionistico Vf Group-Bardiani CSF-Faizanè

«Il Covid – ci spiega subito – in realtà è una malattia presente come tutte le altre patologie, è un virus che circola in modo normale. La malattia colpisce tutti, indipendentemente che uno sia una professionista o una persona “normale”. Per questo motivo le precauzioni da prendere dovrebbero essere uguali per tutta la popolazione. Tutti dovrebbero fare il tampone appena si hanno i primi sintomi: raffreddore, tosse, mal di gola. Se non si vuole fare il tampone basterebbe indossare la mascherina in modo da proteggere gli altri. Noi operatori sanitari questo lo facciamo sempre, ad esempio in ambulatorio indosso la mascherina se ho i sintomi sopra elencati».

cuore, miocardite
Il Covid può colpire il cuore e creare infezioni del miocardio con rischio di aritmie
cuore, miocardite
Il Covid può colpire il cuore e creare infezioni del miocardio con rischio di aritmie
Chi vive al di fuori da certe realtà non prende tali precauzioni.

Andrebbero prese in teoria. Le raccomandazioni ci sono, esistono, poi però non vengono seguite. Nel momento in cui un soggetto prende il Covid dipende in che modo viene colpito: in maniera asintomatica, oppure con interessamento delle vie aeree superiori (raffreddore, mal di gola) oppure in forma più invasiva interessando cuore e polmoni. Esiste anche il Long Covid, ovvero una forma generalizzata che può durare per periodi lunghi, anche mesi.

Come si gestisce tutto questo con l’attività sportiva?

Solitamente il Covid si presenta come un raffreddore, considerando che nessuno fa più il tampone si aspetta che termini la malattia. Una volta finita si risale in sella e gradualmente si riprende l’attività. Può succedere anche che una volta ripartiti ci si senta comunque stanchi, che si faccia fatica a respirare, il cuore lo si sente strano. Questi sono tutti campanelli d’allarme importanti che ci dovrebbero portare a fare degli accertamenti aggiuntivi

test, medico, spirometria
I test spirometrici possono evidenziare delle anomalie a livello di funzionalità polmonare
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I test spirometrici possono evidenziare delle anomalie a livello di funzionalità polmonare
Quali?

Ci si deve rivolgere al medico di base, il quale può richiedere una visita cardiologia apposita, un elettrocardiogramma sotto sforzo, oppure una visita pneumologica per valutare la capacità funzionale del polmone. In base ai risultati si capisce se è possibile fare attività sportiva o meno. Da questo punto di vista in Italia ci aiuta perché abbiamo il certificato medico sportivo obbligatorio per chi fa gare, competizioni o anche manifestazioni. 

Perché le complicazioni che possono colpire cuore e polmoni sono le più pericolose?

Dipende sempre da persona a persona, però possiamo dire che a livello del cuore la complicazione che fa più paura è la miocardite. Questa può creare delle lesioni a livello del muscolo cardiaco, le quali possono creare aritmie che rischiano di essere fatali. Per quanto riguarda i polmoni, ad esempio, si possono creare delle complicanze come l’iperreattività bronchiale che può sfociare in episodi di dispnea, o di difficoltà respiratoria e patologie infiammatorie del polmone. 

test, spirometria, elettrocardiogramma
In caso di infezione da Covid il medico dello sport può richiedere degli esami più approfonditi
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In caso di infezione da Covid il medico dello sport può richiedere degli esami più approfonditi
Le complicazioni polmonari sono facili da gestire?

Dipende. Se si respira male, c’è il rischio di affaticare il cuore, è tutto un circolo vizioso. 

Parlava prima del certificato agonistico, il medico sportivo cosa può fare?

Innanzitutto si parte dal presupposto che il soggetto che va a fare la visita medico-sportiva sia sincero e racconti tutta la sua storia clinica. In questo modo il medico può richiedere degli esami aggiuntivi. Nel caso del Covid oltre alla spirometria e al test sotto sforzo. C’è, ad esempio, la cosiddetta CPET: un test da sforzo cardiopolmonare che misura il consumo d’ossigeno in base al tipo di sforzo. Queste sono tutte linee guida previste dal COCIS (Comitato Organizzativo Cardiologico per l’Idoneità allo Sport, ndr).

Ci sono altri consigli che vuole dare?

Uno importante, a mio avviso: di fare sempre il certificato medico sportivo, anche se non si fanno gare e si esce solamente in bici con gli amici. Si tratta di prevenzione e di fare un controllo che possa certificare il nostro stato di salute. 

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