SALSOMAGGIORE TERME – Prendete un territorio fatto di colline di vitigni, salite percorse dal Giro d’Italia, ricettività alberghiera, centri di svago come strutture termali e un programma di eventi. Metteteci una tradizione cicloturistica già radicata, aggiungete due big assoluti del ciclismo italiano e otterrete un perfetto lancio della propria città. O più nello specifico di “Bici in Comune”, il progetto vincitore del bando promosso da ANCI, Dipartimento per lo Sport e Sport e Salute, dedicato allo sviluppo della mobilità ciclabile e del turismo sportivo.
Con questo piano Salsomaggiore Terme vuole tornare ad essere un luogo di riferimento per la mobilità in bicicletta come lo è stato in un recente passato. In questo senso l’amministrazione comunale in carica da due anni ha lavorato a fondo su più fronti per ottenere questo risultato. Sia il sindaco Luca Musile Tanzi che l’assessora a sport, turismo, inclusione, eventi e mobilità Daniela Isetti stanno vedendo i primi frutti delle loro attività.
Il grande gioco di squadra ha coinvolto i Comuni di Fidenza e Lugagnano Val d’Arda (in provincia di Piacenza, a pochi chilometri di distanza), la piattaforma Komoot per la mappatura dei percorsi, l’azienda Repower per l’installazione delle colonnine di ricarica per le e-bike ed infine le figure di Gianni Bugno e Claudio Chiappucci come testimonial di “Bici in Comune” a Salsomaggiore.


Tre linee di intervento
La comfort zone è un’area che troviamo frequentemente nelle strutture termali, ma è anche lo stato d’animo di Daniela Isetti quando si parla in ambito ciclistico. L’assessora di Salsomaggiore, che in passato ha trascorso una ventina d’anni in FCI (Federazione Ciclistica Italiana di cui è stata vicepresidente vicario per due mandati) ed è attualmente membro della commissione dell’UCI (Unione Ciclistica Internazionale), conosce bene le potenzialità di un mezzo di trasporto libero ed importante come la bicicletta.
«Le tre linee di intervento – ha spiegato durante la presentazione del progetto “Bici in Comune” – sono incentivazione della mobilità ciclabile, la riqualificazione della viabilità e l’organizzazione di eventi e attività formative. Questi sono gli obiettivi che rispondono alle finalità del bando, che riguardavano benessere, cittadinanza attiva, formazione giovanile ed impatto degli eventi sportivi sul territorio. Per tutti coloro che vorranno vivere le nostre proposte, il turismo sportivo è il vero cuore del progetto e la ricerca di soluzioni di mobilità sostenibile ne è una normale conseguenza».


Itinerari “Metrocomune”
Un primo step ci sarà il 2 dicembre con l’inizio del programma di formazione dedicato al cicloturismo, organizzato da Destinazione Turistica Emilia tra i cui relatori ci sarà anche Roberto Feroli, consulente di APT Servizi Emilia-Romagna. Il fatto che questo progetto, solitamente associato alla Romagna dove il cicloturismo ormai è uno stile di vita, nasca da Salsomaggiore, in piena Emilia, è già motivo di orgoglio e soddisfazione per tutte le parti in causa.
Tuttavia per essere attrattivi per i turisti esteri o italiani, bisogna avere attrezzato la propria città e relative zone limitrofe in maniera adeguata per i propri abitanti, specialmente gli studenti. Una parte del progetto salsese parte da un’esperienza già concreta con un percorso ciclopedonale di 6 chilometri che rientra nell’itinerario “Metrocomune”.
«Il passo successivo – ha proseguito Daniela Isetti – sarà mettere in connessione tutti gli istituti scolastici e gli impianti sportivi di Salsomaggiore con l’intento di promuovere una cultura della mobilità attiva tra giovani e famiglie. Il nostro obiettivo punta a rendere possibile per i bambini andare a scuola a piedi o in bicicletta e per i turisti muoversi facilmente lungo le nostre principali vie. Il tutto ovviamente in assoluta sicurezza. A tal proposito questo tracciato sarà collegato con le piste ciclabili verso Tabiano Bagni, Fidenza e MuMAB (il Museo Mare Antico e Biodiversità di San Nicomede, ndr) grazie ad una nuova cartellonistica e indicazioni turistiche».


Pedalare con mappe e ricariche
Se un comune come Salsomaggiore Terme ti apre le porte per pedalare sulle sue strade, occorre che ci siano cartine aggiornate di percorsi e di punti di ricarica elettrica per chi utilizza una e-bike. In questo caso entrano in gioco due partner fondamentali.
Komoot, la app di navigazione più utilizzata dai cicloturisti, creerà una base digitale di prodotti alla portata degli operatori turistici locali. Da percorsi di mezza giornata a tracciati di Mtb, fino ai classici ed immancabili (vista la zona) itinerari culturali ed enogastronomici.
Repower con il suo network DinaClub doteranno le loro colonnine di ricarica per bici elettriche di un QR Code che darà accesso diretto alle piattaforme digitali, in modo da unire infrastrutture e comunicazione turistica.
Sia per Komoot che per Repower l’obiettivo è quello di far diventare Salsomaggiore Terme un vero hub del cicloturismo, accompagnato da un calendario di eventi dedicati a cominciare dal 2026.


Le “guide” Gianni e Claudio
La storia ciclistica di Salsomaggiore Terme affonda radici importanti fin dai primissimi anni del secolo scorso in una gara ormai dimenticata. Il milanese Eberardo Pavesi, pionieristico professionista capace di vincere il Giro d’Italia con l’Atala nel 1912 (unica edizione in cui la classifica generale era a squadre) e di conquistare quattro tappe complessive in carriera, nel 1910 si impose nella frazione inaugurale de “Ai mari, ai laghi, ai monti”, una corsa a tappe nata sullo slancio del Giro e che ne doveva essere una sorta di alternativa in piena estate. Il nome di quella gara, che si svolse solo quell’anno, ora potrebbe fare da sottotitolo al progetto “Bici in Comune” se consideriamo anche i due assi calati.
Gianni Bugno e Claudio Chiappucci hanno infiammato e diviso i tifosi col loro dualismo, ma da tempo li troviamo uniti più che mai a favore della promozione del ciclismo sotto ogni forma. Se a GiroE, dove sono entrambi “capitani” dei loro team, hanno sdoganato l’utilizzo della bici a pedalata assistita, a Salsomaggiore si sono fatti portavoce di un progetto che mira ai più giovani e ad un cambio di mentalità.
«Questo progetto – ha detto Bugno – dovrebbe essere copiato da tanti altri comuni. Collegare le scuole con le piste ciclabili è un’idea bellissima perché insegna ai bambini ad usare la bici ogni giorno. Dobbiamo essere noi italiani a portare stranieri a conoscere le nostre zone».
«Da corridore – ha aggiunto Chiappucci – non ho mai avuto tempo di soffermarmi in certi posti. Qua a Salsomaggiore (dove in carriera c’è stato col Giro solo nel 1988, ndr) ho avuto la possibilità di scoprire meglio queste colline favolose, con panorami incredibili. Il cicloturismo unisce tanti interessi e dobbiamo dare ai ragazzi la possibilità di appassionarsi, perché lo sport è cultura».


Due campioni come loro sarebbero anche lo stimolo perfetto, oltre che l’esempio, per altri incentivi a cui punta “Bici in Comune”: il bike to work e il bike to school, due realtà sulle quali la Regione Emilia-Romagna sta investendo e continuerà a farlo.
Difficile, quasi impossibile ripetere carriere come quelle di Bugno e Chiappucci, ma in tanti potrebbero ispirarsi alle loro milionate di chilometri fatte per scoprire i territori in modo sostenibile e magari guadagnare qualcosa in più in busta paga usando sistematicamente la bicicletta. A Salsomaggiore, come dice il sindaco, «è quello che si vuole fare ed insegnare, possibilmente pedalando».







