| 25 Gennaio 2025

La visita e l’intervento a cuore aperto: il racconto di Anastasia

Abbiamo parlato già più volte della salute del cuore e della visita di idoneità, ma torniamo a farlo con la storia di Flavio Anastasia, che grazie a una visita medico/sportiva ha individuato un problema cardiaco che avrebbe potuto portarlo a conseguenze ben più fastidiose.

Anastasia, comasco di 56 anni, è stato campione del mondo 1991 e argento olimpico 1992 della cronometro a squadre di 100 chilometri: una prova che si correva su strada con equipaggi di 4 atleti. Anche dopo il ritiro, Anastasia non ha mai smesso di andare in bicicletta, ma un bel giorno la visita di idoneità lo ha costretto a fermarsi.

«Nonostante abbia smesso di correre nel 1994 – racconta – ho sempre continuato a fare ogni anno le visite di idoneità. Ebbene nel 2018 hanno trovato dei battiti irregolari e hanno scoperto che la valvola mitrale non chiudeva più bene e lasciava passare del sangue dal ventricolo all’atrio. Già quando feci le Olimpiadi, mi avevano richiamato a Roma per fare dei controlli. Sapevo che ci fosse qualcosa, però non ha mai destato preoccupazione, finché nel 2018 sono stato costretto a operarmi a causa del battito divenuto ormai irregolare».

Le conseguenze dell‘insufficienza mitralica sono lo scompenso cardiaco progressivo, le aritmie e l’endocardite. Il paziente con un’insufficienza mitralica lieve, come Anastasia nel 1992, può essere monitorato, tuttavia se l’insufficienza diventa sintomatica, è necessaria la sostituzione o la riparazione della valvola mitrale.

E’ quello che è successo nel 2018?

Esatto, anche se io non sentivo niente e dai sintomi non mi ero accorto di nulla. Fatta la diagnosi, mi hanno detto che non era urgente, però mi hanno tolto subito la bici: niente sport. E a quel punto siamo andati a fondo su questa cosa, tramite un altro cardiologo che conosco. Ed è finita che mi hanno operato a Bergamo, all’ospedale Humanitas Gavazzeni.

In che cosa consisteva l’intervento?

Detto in termini semplici, è stato un intervento a cuore aperto. Lo hanno scollegato, hanno riparato la valvola mitrale e poi riattivato la circolazione esterna. La fortuna è che non hanno dovuto sostituirla, ho ancora la mia valvola. Poi col tempo, pian pianino, ho ripreso la solita attività.

La valvola mitrale, visibile al centro nella parte destra dell’illustrazione, si può riparare o sostituire
La valvola mitrale, visibile al centro nella parte destra dell’illustrazione, si può riparare o sostituire
Quando sei stato operato?

Era maggio. Ho fatto tre mesi senza bici, senza fare niente, poi ho cominciato a fare camminate, a salire le scale. Non ho avuto mai paura. Anche il giorno dell’operazione, non avevo paura di entrare in sala operatoria.

Ti avevano spiegato il tipo di intervento e il fatto che avrebbero scollegato il cuore?

No, quello l’ho scoperto dopo. Sapevo che mi avrebbero aperto, ma forse se avessi saputo nei dettagli quello che avrebbero fatto, un po’ di ansia mi sarebbe venuta. Diciamo che non ho visto luci in fondo al tunnel…

Quando ti hanno dato via libera, sei ripartito come sempre?

Sì, sto bene. Tutti gli anni faccio ancora i miei controlli, ma ho ripreso a pedalare come prima, faccio le mie distanze, i miei chilometri, faccio le mie sgasate. L’età ormai si fa sentire, ho 56 anni, ma continuo a fare attività. A volte ad esempio non esco in bici, ma vado a fare qualche chilometro a piedi per non stare fermo.

Si può dire che hai scoperto tutto grazie all’abitudine di fare la visita di idoneità e che eri asintomatico?

Sì, non correvo e facevo solo le mie uscite settimanali, ma non ho mai smesso di farmi la visita tutti gli anni. Subito dopo l’intervento ho preso delle pastiglie per circa un mese, ma ho scoperto di essere intollerante e visto che stavo bene, ho semplicemente smesso di prenderle. 

Ora continui a fare la visita di idoneità o ti limiti al controllo del cuore?

Vado dal cardiologo qui a Seregno e lui mi rilascia il foglio di idoneità, anche se non posso più correre. Sono idoneo per uscire in bici, ma quando si interviene in questo modo sul cuore, l’idoneità per correre non te la danno più. Ma non è un problema, perché mi diverto a uscire. E le gare le faccio con me stesso e chi mi capita sotto tiro…

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