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| 4 Dicembre 2025

10 anni di Tour of the Alps: la bici al servizio del territorio

Il Tour of the Alps, gara ciclistica a tappe che attraversa i territori dell’Euregio (Tirolo, Alto Adige e Trentino), con l’edizione del 2026 festeggerà i suoi dieci anni di vita. Un traguardo importante che nasce però anche grazie al suo legame con il passato, infatti la corsa era nata con il nome di Giro del Trentino nel 1979. La sua evoluzione lha portata a essere un evento transfrontaliero, capace di unire e fare da cerniera tra popoli e culture differenti, con la bicicletta come cursore pronto a unire questi mondi sempre più vicini.

Insieme a Maurizio Evangelista, general manager del Tour of the Alps abbiamo cercato di capire in che modo la bicicletta sia diventata il mezzo con il quale allacciare rapporti tra i diversi territori.

«I dieci anni sono stati e sono certamente impegnativi – spiega Evangelista – perché ci siamo trovati di fronte a una sfida del tutto inedita che portava sotto lo stesso ombrello tre territori, con analoghe eccellenze, ma diverso approccio rispetto a questo tipo di evento. Il ciclismo come sport godeva di una certa tradizione in Italia, forte anche dei quarant’anni di Giro del Trentino, che non era di certo paragonabile con il tipo di know-how presente in Tirolo e in Alto Adige».

Tirolo e strada

La prima edizione come Tour of the Alps, e quindi come corsa dell’Euregio, risale al 2017. In Tirolo si stavano preparando i campionati del mondo di ciclismo a Innsbruck, ovvero l’evento ciclistico più importante al mondo. Quello è stato uno dei passi principali per portare la bicicletta da strada in Tirolo, la costante presenza del Tour of the Alps ha fatto il resto. Negli anni sono stati portati avanti tanti progetti e sono stati realizzati diversi percorsi, per un totale di nove, con diverse lunghezze e gradi di difficoltà. Si parte dalle strade percorse dai professionisti, banco di prova per chi ama la sfida, ma anche per strade panoramiche. Un esempio è quello della Otztaler Alpen, che i suoi 2.830 metri di quota è la strada asfaltata più alta delle Alpi.

Il Tirolo si apre anche alle famiglie e alla scoperta di un ciclismo più lento, prettamente turistico. Sono presenti anche molti itinerari da realizzare in più giorni, sia in mountain bike che su piste ciclabili lunghe e sempre ben segnalate. Il supporto sul territorio prevede una rete di mezzi pubblici ai quali è facile e comodo accedere anche in compagnia della propria bicicletta. I paesaggi che in inverno sono meta di sciatori e turisti amanti della neve durante i mesi più caldi diventano meta per famiglie e amanti delle escursioni, da realizzare anche con il supporto di e-bike.

Alto Adige, la bici incontra il gusto

La seconda Regione attraversata dalla corsa dell’Euregio è l’Alto Adige, altra terra legata al cicloturismo con un doppio nodo. Le tante città da visitare, ne sono un esempio Merano e Bolzano, sono collegate da una fitta rete ciclabile che renderà i vostri spostamenti facili e sicuri. Un fiore all’occhiello di questo territorio è la Ciclabile Claudia Augusta che parte dal cuore della Baviera e attraversa l’Alto Adige fino ad arrivare a Trento, da lì la via ciclabile si divide: la prima variante prosegue fino a Venezia, mentre la seconda arriva a Verona.

Un’altra località molto vicina al tema della sostenibilità e della mobilità dolce è Bolzano, che ospiterà un arrivo di tappa in questa decima edizione del Tour of the Alps. L’area urbana di Bolzano è ricca di spazi verdi, giardini e parchi. La bicicletta diventa protagonista anche qui, sia per spostarsi che per esplorare il territorio. Un percorso capace di legare la bicicletta al gusto e al paesaggio è la Strada del Vino. Un itinerario unico della lunghezza di 50 chilometri che mette in collegamento località vinicole storiche come Cornaiano, Appiano e Caldaro, famose per la produzione di Pinot Bianco. E’ possibile fermarsi e degustare un calice, accompagnato da un tagliere di salumi e formaggi tipici.

Dialogo

Il Trentino, ultima delle tre Regioni che quest’anno verrà toccata dal Tour of the Alps, racchiude in sé tante particolarità e caratteristiche uniche. A fare da piatto principale, per gli amanti del cicloturismo, c’è il lago di Garda con la sua ciclabile e una rete ampia e diversificata di strutture bike friendly. Le sponde del lago sono diventate negli anni anche meta sempre più gettonata di turisti che arrivano da diverse parti d’Europa, principalmente Austria e Germania. Un aspetto che testimonia come le bellezze del territorio, unite a politiche turistiche, possano essere un biglietto da visita unico.

«Ognuna delle tre Regioni attraversate – conclude il general manager della corsa – ha poi delle politiche turistico-territoriali proprie. La presenza continuativa e regolare di un evento sportivo ha permesso, nel corso degli anni, di alzare il tetto di attenzione verso la bici soprattutto in quei territori meno abituati a questo mezzo. I numeri hanno sancito quanto oggi nel segmento del turismo attivo impatti la bicicletta. E’ chiaro che il progetto Tour of the Alps è diventato totalmente coerente rispetto a una strategia di sviluppo territoriale che ha nella vacanza attiva sicuramente il suo elemento più qualificato».

«Noi personalmente lavoriamo molto con eventi collaterali, con il coinvolgimento delle scuole, ad esempio. Proprio perché l’evento deve lasciare qualcosa in termini di consapevolezza, conoscenza e approfondimento».

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