| 5 Maggio 2024

Agriturist e FCI, il cicloturismo del futuro passa dalle campagne

ROMA – La location è di quelle importanti. Uno dei palazzi storici della Capitale, Palazzo della Valle. Lì c’è la sede di di Confagricoltura e di conseguenza anche di Agriturist, una branca di questo ente.

L’obiettivo era quello rafforzare quella che il presidente della Federciclismo, Cordiano Dagnoni, ha chiamato bike hospitality, affinché l’accoglienza del mondo bici sia sempre più strutturata, inquadrata, migliorata.

E’ stato redatto per esempio un disciplinare dei requisiti ai quali deve rispondere una struttura per essere definita “bike hotel”, o quantomeno a portata di ciclista. I dati confermano che sempre più turisti viaggiano in bici. Una popolazione in crescita costante e che nel 2023 ha raggiunto quasi 57 milioni di presenze, generando affari per 5,5 miliardi di euro.

Dagnoni e Congionti firmano l’intesa fra Agriturist e Fci
Dagnoni e Congionti firmano l’intesa fra Agriturist e Fci

Una firma, tante idee

E così Agriturist e FCI hanno firmato questo accordo per la valorizzazione del cicloturismo. Un’intesa che fa da volano per il cicloturismo, per lo sviluppo sostenibile dei territori di collina e montagna, dei borghi e per il benessere delle persone.

«Questo è un modello unico e invidiato in tutto il mondo – ha detto Augusto Congionti, presidente di Agriturist – un modello capace di coniugare tradizione, sostenibilità e qualità del territorio. I nostri agriturismi costituiscono il punto d’appoggio naturale per i cicloturisti, che troveranno, oltre all’accoglienza e ai prodotti enogastronomici, assistenza e consigli di viaggio.

«Siamo convinti di riuscire a mettere in luce ancora di più la nostra attività attraverso l’iniziativa Bike Hospitality, con percorsi ciclistici dedicati, capaci di valorizzare le nostre aziende attraverso il sito Bike Hospitality e l’apposita App».

Gli agriturismo sono sempre più bike friendly
Gli agriturismo sono sempre più bike friendly

Un anno di lavoro

Siglare un’intesa sembra cosa facile e scontata, specie quando gli attori in campo sono agriturismo e bici. In realtà è un lavoro che nasce da lontano. Carlo Pasqualini, ideatore di Bike Hospitality, ha fatto da ponte fra Fci e Agriturist. 

«In quanto Federazione  – ha spiegato Dagnoni – noi abbiamo come scopo primario quello di portare a casa medaglie mondiali e olimpiche, ma abbiamo anche lo scopo di promuovere la bici per tutti e qui rientra questa intesa». La bici come scopo ricreativo e di benessere dunque.

Questo non fa altro che alimentare un mercato, quello del cicloturismo che, come detto, è sempre più grande. E Dagnoni lo sa bene: «Grazie alle nuove tecnologie e alle biciclette assistite, il cicloturismo si presenta come un’opportunità per tutti, giovani e meno giovani, per scoprire il territorio in modo lento e sostenibile, gustando i prodotti locali e vivendo un’esperienza di benessere a contatto con la natura».

«L’intesa con Agriturist prevede una stretta collaborazione per la diffusione e lo svolgimento di iniziative ed attività riguardanti la promozione dei territori e l’implemento della mobilità ciclistica. È anche la dimostrazione della potenza della bici e del ciclismo come leve per fa conoscere le eccellenze del nostro Paese».

Fare turismo in bici nelle aree interne significa tuffarsi anche in dimore storiche, borghi, cultura
Fare turismo in bici nelle aree interne significa tuffarsi anche in dimore storiche, borghi, cultura

Non solo accoglienza

Abbiamo visto come regioni quali Puglia, Marche ed Emilia-Romagna abbiano investito molto sul ciclismo, sia a livello sportivo che turistico. La Romagna ospita eventi su eventi. Le Marche, tra l’altro Lino Secchi il presidente Fci regionale, è stato tra i promotori di questo accordo vista l’ampia offerta turistica della sua terra, hanno una fitta rete di percorsi di campagna, collinari e a basso traffico. E la sua rete è sempre più mappata. 

La costituzione di una rete ciclabile è l’altro aspetto importante di questo accordo. Stabiliti i requisiti che deve avere un agriturismo a prova di bici, questo deve proporre dei percorsi idonei. E qui subentra l’aiuto della Federciclismo, grazie alle sue guide turistiche.

L’accordo prevede la creazione di itinerari che collegano le aziende agrituristiche e permettono di scoprire le bellezze del territorio. Il turista, invece di una meta, ha un percorso, che permette di unire e di conoscere il fascino di luoghi non battuti dal turismo di massa, facendo esperienze sportive, gustando e acquistando prodotti del territorio. L’intuizione di Federciclismo e il conseguente accordo con Agriturist vanno in tal senso. 

Bici elettriche e percorsi abbordabili allargano a dismisura le possibilità. Oggi tutti possono fare turismo in bici
Bici elettriche e percorsi abbordabili allargano a dismisura le possibilità. Oggi tutti possono fare turismo in bici

Sviluppo sostenibile

Ma il fine non è stato “solo” quello di definire le linee guida di un agriturismo che ha lo scopo di accogliere i cicloturisti. Agruturist per vocazione è legata più che mai al territorio, specie quello di “periferia”: campagne, colline, zone interne dell’Italia. Il cicloturismo è un volano in tal senso e può far vivere quel territorio. Può contribuire all’economia di quella struttura e di quell’area. Già solo poter ampliare le risorse da agricole ad agricole e cicloturistiche è un valore.

E l’Italia per conformazione geomorfologica e storica è ideale per far sì che questo sistema possa svilupparsi: colline, borghi antichi, boschi, musei, basiliche… Ce ne sono migliaia. Questo a cascata consente di realizzare percorsi tematici, tappe, anelli ricchi appunto di cultura o di paesaggi pregiati. E anche sapori. Altro cardine del cicloturismo.

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