La sicurezza stradale è una assoluta priorità, e lo è soprattutto quando si parla di giovani. Nasce proprio da questa consapevolezza “The Best of Sara Safe Factor”, l’evento conclusivo di uno dei più longevi progetti italiani dedicati alla educazione di una guida responsabile. A fare da cornice all’ultimo atto dell’edizione 2025 è stato come sempre il Centro ACI-Sara di Guida Sicura di Vallelunga, uno dei poli europei di riferimento per la formazione sulla sicurezza su strada.
L’iniziativa rientra nel progetto Sara Safe Factor, format promosso da Sara Assicurazioni, Compagnia Assicuratrice Ufficiale dell’ACI, in collaborazione con ACI Sport. Un percorso che, in vent’anni di attività, ha coinvolto circa 146.000 studenti, partendo dalle scuole superiori e arrivando oggi anche al mondo digitale.


Vallelunga, simbolo della guida consapevole
“The Best of Sara Safe Factor” è stato pensato come un momento speciale. Non una semplice tappa, ma una sintesi dei contenuti più significativi del progetto. La scelta di Vallelunga non è casuale. La pista rappresenta difatti il luogo in cui le regole diventano concrete. Dove il rispetto delle norme salva vite…
All’evento hanno partecipato ben 280 studenti provenienti da diversi istituti del Lazio e del basso Lazio. I ragazzi sono stati coinvolti in un percorso esperienziale che ha alternato momenti teorici e attività pratiche, con l’obiettivo di trasmettere una cultura della sicurezza applicabile ogni giorno, su strada.
Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’Automobile Club di Roma e l’Automobile Club di Frosinone, a conferma di un impegno condiviso da tutto il sistema ACI.


Un progetto che parla ai giovani
Sara Safe Factor nasce nel 2005 come progetto itinerante di educazione stradale rivolto agli studenti in età da patente. Nel tempo ha saputo evolversi. Oggi dialoga con i giovani anche attraverso i social network, con una presenza attiva su Facebook, Instagram e TikTok, e una community digitale che supera i 76.000 follower.
«La sicurezza su strada – ha ben spiegato alla platea Marco Brachini, Direttore Marketing, Brand e Customer Experience di Sara Assicurazioni – è nel DNA del Gruppo Sara. Ogni anno la compagnia investe l’1% dell’utile netto in progetti legati alla sicurezza stradale. Un impegno concreto, continuativo e misurabile. La sicurezza stradale dipende in primo luogo dai comportamenti di ciascuno, ed è per questa ragione che è fondamentale promuovere un’educazione alla consapevolezza e alla responsabilità alla guida, che si tratti di auto, moto o mezzi di mobilità dolce ed elettrica. Con Sara Safe Factor, da vent’anni, portiamo avanti con ACI Sport un progetto che punta a rendere più consapevole l’esperienza di guida. Ogni anno incontriamo migliaia di studenti, con i quali ci confrontiamo e dialoghiamo sia con lezioni e incontri in presenza sia sui social, anche attraverso la pagina Facebook dell’iniziativa e un racconto delle tappe sui profili Instagram e Tik Tok della Compagnia. Parlare ai giovani è essenziale, perché sono una delle categorie più esposte agli incidenti e saranno i protagonisti della mobilità di domani».




Sicurezza e ciclismo
Il tema della sicurezza ha toccato anche il mondo del ciclismo. Emiliano Cantagallo, volto noto del cicloturismo italiano, responsabile del Roma Bike Park, ha portato l’esperienza di chi vive la strada ogni giorno in sella a una bici. Con oltre 30.000 chilometri all’anno percorsi, Cantagallo ha sottolineato come distrazione, comportamenti scorretti e mancato utilizzo del casco siano fattori determinanti negli incidenti che coinvolgono ciclisti e utenti della micromobilità. La prevenzione parte proprio dalle scelte individuali…
Il contesto resta critico. Nel 2024 gli incidenti stradali in Italia sono aumentati del 4,1 per cento, raggiungendo quota 173.364. Le vittime sono state 3.030. In crescita anche il numero dei feriti. Aumentano i decessi tra motociclisti e utenti dei monopattini. Diminuiscono, invece, quelli che coinvolgono le biciclette. Numeri che rendono progetti come Sara Safe Factor non solo utili, ma necessari. Perché la sicurezza stradale non è un’opzione. E’ una responsabilità collettiva.







