NERVIANO – Giovedì 6 febbraio Omar Di Felice inizierà la sua “Winter Transhimalaya”, un viaggio in bicicletta in solitaria di oltre 3.000 chilometri e 50.000 metri di dislivello, che lo porterà dal Bhutan al Tibet, passando attraverso Nepal e India. Arrivato in Tibet, Omar dovrà affrontare la parte più dura del suo viaggio. Gli ultimi 1.200 chilometri saranno infatti da percorrere fra i 4.000 e i 5.000 metri sul livello del mare. Meta finale Lhasa, capitale della Regione Autonoma del Tibet. Prima di arrivare, Di Felice dovrà affrontare come ultimo grande ostacolo la salita che dal versante cinese porta al campo base dell’Everest.
Nella suo viaggio Omar Di Felice potrà contare sul supporto di due “amici” particolari. Stiamo parlando di Giant e Cadex, che da quest’anno hanno scelto lo stesso Omar come proprio ambassador. Per saperne qualcosa di più su questa nuova collaborazione abbiamo deciso di incontrare Marta Villa, Marketing Coordinator di Liv e Cadex per l’Italia, e Fabio Arcardini, che ricopre la stessa carica ma per Giant.
Visione comune
Dalla nostra chiaccherata con Marta Villa e Fabio Arcardini è fin da subito emerso come la “persona” e non tanto il “personaggio” Omar Di Felice sia stato un fattore determinante nella decisione di averlo come ambassador di Giant e Cadex.
«Conoscevamo Omar per le sue tante imprese come ultracycler – ci raccontano – quello che però ci ha colpito da subito è stato il suo modo di porsi, sempre gentile e disponibile. Quest’anno sarà con noi al BAM!, alla Maratona delle Dolomiti e agli eventi che organizzeremo insieme ai nostri rivenditori. Nello stesso tempo apprezziamo molto la sua attenzione al tema del cambiamento climatico e delle sue conseguenze sulla salute del nostro pianeta. Un tema questo che da tempo sta a cuore a Giant».
L’azienda taiwanese negli ultimi anni è impegnata ad adottare materiali e processi produttivi eco-sostenibili. L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre il consumo energetico, le emissioni inquinanti e i rifiuti potenzialmente pericolosi. Solo per citare alcuni esempi pratici, ricordiamo i portaborracce Giant realizzati con reti da pesca in plastica riciclata, la riduzione di emissione di CO2 nel ciclo di produzione delle batterie per i modelli a pedalata assistita, la riorganizzazione della modalità in cui vengono imballate e trasportate le biciclette, utilizzando materiali innovativi e tecnologie avanzate.
Ambassador perfetto
Dalla nostra conversazione con Marta Villa e Fabio Arcardini è emerso in più di una occasione come Omar Di Felice abbia in sé le caratteristiche dell’ambassador perfetto per gli obiettivi che una realtà come Giant, ma anche Cadex, vuole raggiungere.
«Omar – raccontano ancora Villa e Arcardini – rispecchia in pieno gli obiettivi che si è data Giant in questi anni: l’attenzione per l’ambiente e per le nuove generazioni. Grazie alla sua attività di divulgatore nelle scuole, Omar riesce a comunicare con i ragazzi raccontando loro in che modo la bicicletta possa aiutare tutti noi ad affrontare le sfide che la crisi climatica ci pone di fronte ogni giorno. Omar inoltre è un personaggio che potremmo quasi definire “trasversale”. E’ seguito da chi utilizza la bicicletta da strada, da chi preferisce la mountain bike e da chi si dedica al gravel. Si tratta di tre tipologie di pubblico che a noi interessa poter raggiungere».
Il meglio di Giant
Giant ha messo a disposizione di Omar Di Felice i seguenti modelli: la Propel e la TCR Advanced Pro per quel che riguarda la strada, la Gravel Revolt Advanced Pro e la Mtb XTC Advanced. In tutti i casi non siamo di fronte a prodotti realizzati in esclusiva per Di Felice. Si tratta infatti di telai che chiunque lo desidera può acquistare.
Per la “Winter Transhimalaya” Di Felice pedalerà su un telaio Giant Revolt ADV Pro full carbon equipaggiato con ruote Cadex AR35 specifiche per le attività off-road.
Il viaggio che aspetta Omar Di Felice ha rischiato di essere rimandato a causa del terremoto che recentemente ha colpito la zona di confine fra Tibet e Nepal. Sono state però le stesse autorità tibetane a spingere affinché non venisse posticipato o addirittura annullato, anche per dare un messaggio al mondo intero di come si possa tornare a visitare quelle zone con tutta tranquillità e dare così indirettamente un supporto economico alle comunità locali.
A differenza di quanto accaduto in occasione di altri viaggi, a causa delle restrizioni governative legate all’utilizzo di dispositivi satellitari nelle regioni del Tibet e in India, non sarà possibile seguire costantemente il live tracking. Omar però pubblicherà sui propri canali social resoconti giornalieri e tutte le tracce percorse, compatibilmente con la disponibilità di connessione internet, visto che parte del suo viaggio sarà in zone spesso completamente disconnesse dal resto del mondo.