E’ un impegno, economico ma non solo, decisamente sostenuto quello della Regione Emilia Romagna, tesa a promuovere l’attività e l’utilizzo della bici in maniera massiccia. Parliamo di una regione sempre all’avanguardia in questo senso. Basti pensare che tutte le sue provincie sono fregiate della Bandiera Gialla Fiab come comuni ciclabili di riferimento.
Il lavoro del massimo ente però non si è mai fermato, tanto che sono stati creati più di 900 chilometri di nuove piste ciclabili e ciclopedonali in tutto il territorio. Previste anche agevolazioni per il bike sharing, costruite nuove velostazioni e tanto altro. Questo attraverso stanziamenti che hanno dato vita, nei 5 anni di attività dell’ultima Giunta regionale ad oltre 500 interventi di mobilità dolce. Un lavoro enorme ma che è ben lungi dall’essere concluso, come spiega l’Assessore a Infrastrutture e Mobilità Andrea Corsini.
«Noi abbiamo messo a disposizione 13,8 milioni di euro per gli enti locali attraverso il Piano Aria di inizio anno per permettere la realizzazione di altri 40 chilometri di piste ciclabili. Abbiamo più interessi in questo ambito: la messa in sicurezza di chi viaggia su due ruote con il rafforzamento dei collegamenti fra le infrastrutture già presenti, ma anche l’erogazione di nuovi incentivi tramite i progetti Bike to Work e Bike to School».
In che cosa consistono?
Si tratta di incentivare l’uso della bici per andare a scuola o al lavoro affrontando itinerari inferiori ai 5 chilometri. Lasciando quindi da parte l’auto e godendosi l’aria aperta utilizzando un mezzo molto più economico e salutare. Diamo un incentivo economico basato su un tot a chilometro. A condizione naturalmente che ci siano gli strumenti, ossia le piste ciclabili attraverso cui raggiungere la propria destinazione.
Che risposta hanno avuto queste iniziative verso la popolazione?
Entusiastica è dire poco. Sono stati tantissimi che si sono dimostrati favorevoli, tanto è vero che una prima parte stanziata è stata bruciata in poco tempo. Noi avevamo previsto contributi a sostegno anche dell’acquisto di bici a pedalata assistita e anche questi sono finiti in breve tempo. Per questo abbiamo in programma di stanziarne altri attraverso un nuovo bando regionale. Significa che la strada intrapresa è quella giusta.
Questi sono solo gli ultimi atti da parte vostra verso l’utilizzo della bici: da che cosa nasce una politica così improntata verso l’uso delle due ruote, è solo per le sue implicazioni ambientali?
No, è sicuramente una parte importante, ma noi abbiamo a cuore anche la tutela della salute dei cittadini e l’uso della bici. Il fare sport anche solo attraverso una pratica quotidiana come può essere l’andare in ufficio o a scuola o a fare la spesa con la bicicletta è un ulteriore passo in tal senso. Non dimentichiamo poi l’aspetto turistico: il cicloturismo è una delle voci in più ampia espansione nel settore e non potevamo mostrarci insensibili in tal senso. Vorrei poi sottolineare anche il nostro lavoro legato all’intermodalità. Abbiamo previsto un forte ampliamento dei depositi di biciclette nei pressi delle stazioni, per permettere di usare i treni come altra via alternativa alle auto.
Parlando di treni, si è agito anche nel quadro di una loro strutturazione più a misura di bici, prevedendo anche il loro trasporto?
Certamente, attraverso progetti appositi stipulati e sottoscritti dall’azienda regionale trasporti TPER e Trenitalia. Sono stati approntati treni adibiti al trasporti di bici in spazi adeguati, attraverso un lavoro molto importante e anche questo ha contributo a cambiare l’impostazione della mobilità in regione.
A tanto impegno verso le due ruote ha fatto seguito una diminuzione degli incidenti d’auto?
Questo è un aspetto delicato: se guardiamo al totale degli incidenti, non c’è stata un’incidenza così marcata, questo a dispetto di un nostro impegno in termini di promozione ed educazione stradale rivolto tanto ai ciclisti quanto agli automobilisti e ai pedoni. Ci stiamo lavorando, ma c’è un altro aspetto che mi piace sottolineare: il calo di incidenti mortali, il che significa che la strada è quella giusta perché la vita umana è il nostro primo interesse, dobbiamo solamente modulare maggiormente i nostri interventi.
Parlare di ambiente e utilizzo della bici dovrebbe essere un tema non divisivo, pur nel difficile clima politico di questi tempi: da parte dell’opposizione che risposte avete avuto in questi anni?
Devo ammettere che tutti i nostri progetti legati all’utilizzo della bici non hanno mai incontrato ostacoli da parte del Centrodestra, semmai siamo stati criticati perché avrebbero voluto che facessimo ancora di più, ma noi dobbiamo rispondere ai vincoli di bilancio, quindi abbiamo fatto quello che le casse ci consentivano. Ogni nostra mossa in tal senso ha comunque trovato condivisione, significa che su questi temi si può trovare sempre un punto d’incontro.