Tempo di riconoscimenti e premiazioni legate alla vivibilità delle città e al loro rapporto con la bici. Legambiente nei giorni scorsi ha proceduto alle premiazioni del Giretto d’Italia, iniziativa giunta alla 14esima edizione mentre nel corso dell’assemblea dell’Anci, l’infaticabile Ludovica Casellati ha promosso l’ottava edizione di Urban Award, premio ai comuni più virtuosi nel campo della mobilità sostenibile. A fungere da comune denominatore tra le due celebrazione il nome della città vincitrice: Padova.
Il passaggio di bici registrato al checkpoint
Due indizi fanno una prova. Nel caso di Legambiente, si è lavorato su dati oggettivi: in 22 Comuni sopra i 15 mila abitanti sono stati posizionati 154 checkpoint, con macchinette che registravano il passaggio di biciclette negli orari di scuola e lavoro con un totale di oltre 39 mila rilevazioni. Padova ha ottenuto il massimo con 7.251 passaggi, seguita da Piacenza (5.046) e Bolzano (3.227). Ben 12 le aziende padovane che hanno partecipato alla speciale classifica loro riservata con la Aulss 6 Euganea classificatasi al secondo posto tra quelle dove la bici è il mezzo più usato per andare al lavoro.
Nel caso dell’Urban Award, Padova è stata premiata per il suo progetto “195 chilometri di piste ciclabili”, precedendo un’altra realtà veneta, Treviso, e Napoli. Un’accoppiata di riconoscimenti che mette Padova in primissimo piano nel mondo della mobilità su due ruote, diventata fondamentale nel panorama cittadino e ben lo sa lo sa l’Assessore all’Urbanistica, Mobilità, Ciclabilità e Ambiente Andrea Ragona che ne ha fatto un proprio cavallo di battaglia.
Una città a vocazione ciclabile
«Padova è una città che ha sempre avuto una vocazione ciclabile – spiega – moltissime persone ogni giorno si spostano sulle due ruote, intendendo per queste le bici come anche i monopattini elettrici. Questo avviene perché tante realtà lavorative territoriali hanno sposato la causa ambientale e incentivato l’utilizzo di mezzi alternativi all’auto sfruttando al meglio le opportunità che la città fornisce, attraverso una fitta rete di piste ciclabili che collegano tutta la città».
Non è questo certamente uno sforzo nato da poco, ma si tratta di frutti di un lungo lavoro: «Padova ha intrapreso questa strada quando poco si parlava di problemi climatici – racconta Ragona – almeno una ventina di anni fa. Nel corso degli anni abbiamo ricevuto contributi ministeriali ma anche messo a disposizione risorse locali da investire sulla città, sulla sua circolazione stradale e ora abbiamo molti investimenti in campo anche grazie al PNRR, direi anzi che siamo nel pieno di un work in progress che cambierà ancora l’immagine di Padova da questo punto di vista».
Le linee di Bicipolitana
L’assessore fa anche esempi concreti: «Stiamo lavorando sulla ciclabile che affiancherà i 17 chilometri del Sir2, come anche alle linee di Bicipolitana, per la quale già 5 dei 9 progetti esecutivi sono stati approvati permettendo la realizzazione di altrettante piste ciclabili, tutte nella zona nord della città. Sono interventi che vanno nella direzione dell’utilizzo della bici per andare al lavoro, come mezzo più efficiente e veloce, ma anche sicuro».
Come sta rispondendo la cittadinanza a questo processo di cambiamento? «Nel complesso direi bene, procede nella nostra direzione e plaude alle nostre iniziative. Per noi è un impegno importante, basti pensare che sono investiti 3.000 euro pro capite verso la mobilità dolce, ma noi non ci stiamo muovendo solo in relazione alla circolazione, perché vogliamo una Padova vivibile a 360°. Ecco quindi interventi sui parchi cittadini per renderli un autentico polmone verde come anche l’incremento di centri culturali e di impianti sportivi soprattutto utilizzabili dalle scuole. Ecco, proprio sugli istituti di educazione primaria e secondaria ci stiamo muovendo molto perché sappiamo che questi interventi non avrebbero senso se non procediamo a un’adeguata sensibilizzazione delle nuove generazioni».
Un lavoro ancora in divenire
Che cosa rappresentano questi premi? «Sono la dimostrazione che i nostri sforzi vanno nella giusta direzione. Sappiamo che non dobbiamo fermarci e non dobbiamo guardare troppo agli aspetti politici, direi anche elettorali ma procedere spediti sulla strada che stiamo percorrendo. Lo sviluppo della rete ciclabile deve procedere di pari passo con quello della città nel suo complesso. I premi sono un bellissimo incentivo, che ci ricorda però che il lavoro non è assolutamente terminato».