MASSA MARITTIMA – Selle SMP è una delle aziende massime esponenti del Made in Italy. Tutto è progettato, sviluppato e prodotto a Casalserugo (Padova), oppure a pochi chilometri di distanza.
Le giornate di test di Massa Marittima in occasione dell’evento BCA ci hanno dato l’opportunità di rimanere a contatto con Martina a Jacopo Schiavon, di fatto la terza generazione di Selle SMP. Cosa è cambiato in questi anni e dove si concentrano gli sforzi dell’azienda? Cosa si nasconde dietro quel design iconico delle selle e che vantaggi porta? Entriamo nel dettaglio di questi e altri quesiti.

Come è evoluta Selle SMP in questi 78 anni?
Se pensi che nostro nonno ha iniziato in una mansarda, di strada e di chilometri ne sono stati fatti parecchi. Ora siamo nella nuova sede, che è un vero e proprio sito produttivo e talvolta ci rendiamo conto che avremmo bisogno di ancora più spazio. Diciamo che negli ultimi anni, oltre a progettare sempre qualcosa di nuovo, abbiamo cercato di sviluppare un concetto green non secondario. Un esempio è legato al fatto che stiamo eliminando completamente le colle, ma è solo un esempio.

Si può dire che Selle SMP così come la conosciamo oggi ha gettato le basi nel 2004?
I 78 anni dell’azienda sono le fondamenta, ma in un certo senso sì, buona parte dell’identità attuale arriva dal 2004, quando lanciammo la prima sella ergonomica. All’epoca fu quasi un azzardo proporre una sella con quel design e sotto molti punti di vista, venne rotto il tabù dei canoni tradizionali. Il modello di sella era la Pro, che è ancora in gamma.
Da quei periodi ad oggi il focus è cambiato?
Il focus principale è il medesimo, ovvero quello che vede il comfort al centro di tutto. Prima viene quella filosofia dell’ergonomia che è diventata marchio di fabbrica, poi arriva l’impatto estetico, anche se nel corso delle stagioni il design ha subito dei mutamenti. Non in ultimo ci piace sottolineare come l’età media dell’utilizzatore di Selle SMP si è abbassata. Siamo considerati da tante categorie di utilizzatori, diverse tra loro.
Il design più moderno ed accattivante ha contribuito?
E’ così, ma una sorta di mutazione del design è stato possibile anche grazie all’impiego di nuove tecnologie e nuovi materiali che prima non esistevano. Inoltre, una sella Selle SMP non è categorizzata esclusivamente per chi ha delle problematiche. L’impiego ha un delta più ampio e l’aumento di consensi verso gli eventi endurance ha contribuito in modo positivo.
Qual’è la sfida più grande che Selle SMP affronta quotidianamente?
Mantenere la produzione completamente in Italia. Il punto più distante al quale ci appoggiamo è a 10 chilometri dalla nostra sede. Non vogliamo essere schiavi dei container, amiamo, rispettiamo e siamo grati alla nostra terra. E’ una sfida, ma anche una strategia che risulta vincente. E’ una scelta, un vanto e contribuisce a quella identità famigliare che ci contraddistingue. Il Made in Italy è un grande impegno ed è vantaggioso se ci si crede veramente.
In quante nazioni siete presenti?
In oltre 60 Paesi ed il trend è in crescita.
Selle SMP è un’azienda globale?
Come tutti, l’obiettivo è crescere, ma è per noi fondamentale farlo in modo adeguato e parallelo alle capacità produttive. Non vogliamo snaturare il core concept aziendale, che è anche legato alla cura maniacale del dettaglio.
Per l’estrema cura del dettaglio ci vogliono le donne al comando.
Infatti il 78% della presenza in azienda è femminile. Non è una scelta voluta, ma è venuta da sé. Anche per questo la precisione è uno dei nostri cardini.