| 14 Novembre 2024

Valtellina e cicloturismo, la risposta estiva (e robusta) allo sci

MILANO – Dopo essere stato sindaco di Teglio e presidente della Provincia di Sondrio, Elio Moretti è stato nominato presidente di APF Valtellina, l’Azienda di Promozione e Formazione. Nella giornata in cui la provincia ha presentato i suoi programmi per l’inverno, lo stesso in cui abbiamo fatto la conoscenza di Giulia Murada, noi lo abbiamo portato fuori tema, convincendolo a parlare del cicloturismo.

Da qualche mese infatti, grazie ai continui confronti con chi guida il turismo della zona, abbiamo fatto nostra la sensazione che la proposta estiva sui pedali sia prossima all’aggancio con quella invernale sugli sci e i tasselli che raccogliamo continuano a confermarlo. Moretti ragiona forte di una grande esperienza. Ha l’aspetto educato e semplice, ma insieme ne cogli anche la determinazione.

Alla presentazione dell’inverno in Valtellina, Elio Moretti (a destra) con Giulia Murada e Nicolò Canclini, azzurri dello sci alpinismo
Alla presentazione dell’inverno in Valtellina, Elio Moretti (a destra) con Giulia Murada e Nicolò Canclini, azzurri dello sci alpinismo
Che cosa rappresenta il cicloturismo, il ciclismo nell’estate della vostra zona?

Negli ultimi anni il cicloturismo ha rappresentato, secondo me, l’evoluzione turistica della nostra provincia. Prima il territorio viveva con lo sci, ma ci siamo resi conto e l’hanno capito per prime persone che ci vedono lungo come Gigi Negri, che lo sci di per sé non può bastare. E’ limitato nel tempo ed è troppo legato agli eventi atmosferici. Quindi il cicloturismo, anche grazie alla conformazione della nostra provincia, ha trovato la sua collocazione ideale. Da una parte abbiamo la soddisfazione per chi fa questo sport, dall’altra grazie ad esso abbiamo contribuito a far conoscere ancora meglio e sempre di più la nostra provincia.

Qual è il ruolo dell’istituzione per mandare avanti questi progetti?

Dobbiamo sostenere chi porta avanti questi progetti. Abbiamo capito tutti che funziona, quindi è un turismo che va assolutamente sostenuto e la provincia di Sondrio non si è mai tirata indietro. Ogni anno mi sembra che ci sia un crescendo di risorse, perché si è capito che quando si va tutti dalla stessa parte, i risultati arrivano. E sul cicloturismo questo risultato l’abbiamo ottenuto e lo stiamo ottenendo. Certo non bisogna abbassare la guardia, però dobbiamo lavorare in questo senso.

Lo Stelvio preso d’assalto dai cicloturisti è il manifesto del nuovo corso (foto Enjoy Stelvio Valtellina)
Lo Stelvio preso d’assalto dai cicloturisti è il manifesto del nuovo corso (foto Enjoy Stelvio Valtellina)
Ci sono altre province della Lombardia in cui è difficile che gli interessi convergano nella stessa direzione…

Sul cicloturismo secondo me abbiamo sempre trovato una quadra, ci abbiamo sempre creduto. Ho capito quali sono le province cui vi riferite, ma il nostro vantaggio è che la provincia è piccolissima, quindi è più facile mettere tutti d’accordo. Abbiamo capito che uniti si vince, l’abbiamo capito tutti e negli ultimi anni anche la politica ha fatto dei passi avanti importanti. Lasciando da parte le casacche e i colori. Anche questo forse fa parte dell’essere uniti verso l’obiettivo.

E così, oltre alle bici, sono arrivate le Olimpiadi invernali.

Un risultato ottenuto anche grazie al fatto che ci si è creduto. Il territorio ha dimostrato di essere unito e ha dato degli esempi lavorando per cercare di crescere.

Sono state necessarie o saranno necessarie altre infrastrutture per sostenere i ciclisti?

Assolutamente. Innanzitutto il Sentiero Valtellina (immagine di apertura), che io considero l’infrastruttura turistica più importante nella provincia di Sondrio. Va assolutamente migliorata e ci stiamo lavorando, dopo che i tecnici delle varie comunità montane più volte hanno rappresentato delle criticità. E’ una struttura che va valorizzata, ma poi secondo me ci sono altre possibilità che vanno esplorate e sviluppate per permettere un cicloturismo ancora più importante nel nostro territorio.

L’Accademia del Pizzocchero di Teglio è una delle tante eccellenze valtellinesi
L’Accademia del Pizzocchero di Teglio è una delle tante eccellenze valtellinesi
Sono stati fatti anche investimenti nella comunicazione, fiere e dintorni, giusto?

Certo, anche questo. Secondo me la stampa è lo strumento, mi passi il termine, che noi dobbiamo utilizzare sempre di più per poter fare il salto che ci renderà meno deboli rispetto ai territori a noi circostanti. Dobbiamo imparare da loro. Dobbiamo comunicare di più, comunicare meglio e promuovere bene quello che già abbiamo e poi lavorare per avere sempre di più.

La bici è anche il modo per leggere il vostro territorio?

Certo, è una chiave di lettura del territorio. Ho fatto una battuta con un suo collega e ho detto che l’unica colpa dei valtellinesi è che si sono resi conto troppo tardi di avere un territorio così bello. Però l’abbiamo capito e adesso ci stiamo lavorando. Stiamo lavorando di rincorsa, ma se ci conosce, sa che arriveremo in tempo.

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