| 29 Aprile 2025

Hotel Kuma, un capostipite sul Delta del Po

Tanti anni fa, Omar Picerno fece le valigie e dalla sua Basilicata si spostò al Nord, approdando in una zona naturale dalle bellezze incantate come il Delta del Po. Pian piano si è ambientato, ha lavorato nel mondo della logistica tra le altre cose, sempre con il sogno di costruire qualcosa di suo. Qualcosa che fosse diverso dagli altri. Un giorno venne a sapere che un grande stabile dove sorgeva un apprezzato ristorante della zona ferrarese, che aveva chiuso, era in vendita: era il momento di trasformare il sogno in realtà. Così nacque l’Hotel Kuma.

La particolarità della struttura sorta nel 2020 è data dal fatto che, inserendosi in un panorama dove stavano via via fiorendo strutture adatte ai cicloturisti (e non potrebbe essere altrimenti visto che il territorio è fra i più battuti dagli appassionati), Picerno decise di dare un’impronta forte al suo hotel legandolo in maniera strettissima all’affermazione dell’ideologia “green”.

L’Hotel Kuma è un 3 stelle Superior, con 12 suite a disposizione e fornisce anche itinerari cicloturistici studiati appositamente
L’Hotel Kuma è un 3 stelle Superior, con 12 suite a disposizione e fornisce anche itinerari cicloturistici studiati appositamente

La prima struttura logistica per e-biker

«La nostra struttura è stata la prima a dotarsi, sin dall’inizio, di una colonnina di ricarica per le auto elettriche, poi con il tempo ne abbiamo inserita un’altra. Non solo: abbiamo due rastrelliere per la ricarica delle batterie delle bici a pedalata assistita. Siamo infatti entrati nel circuito DINAclub di Repower, come punto di approdo per tutto i cicloturisti che usano le e-bike per le loro escursioni».

Il varo dell’Hotel Kuma non è stato semplice. Dire 2020 significa parlare di quell’anno (ma sarebbe meglio dire biennio) nel quale le nostre vite vennero completamente stravolte dal propagarsi della malattia di provenienza asiatica che costrinsero i governanti a scelte drastiche: «Lanciare la nostra struttura sul mercato in pieno “lockdown” non è stata certo la scelta migliore, ma che ne potevamo sapere? Noi abbiamo aperto a luglio, quando c’era stato un primo spiraglio e già a ottobre siamo stati costretti a chiudere. Non è stato facile, ma piano piano ci siamo ripresi, con il tempo la nostra idea ha preso piede e ora possiamo dire di avere un buon mercato che speriamo si espanda ancora».

Una delle due rastrelliere DINAclub, dov’è possibile caricare le e-bike. Ci sono anche due colonnine per auto
Una delle due rastrelliere DINAclub, dov’è possibile caricare le e-bike. Ci sono anche due colonnine per auto

Una diffusione ancora poco massiccia

Quanta gente arriva in hotel utilizzando mezzi non inquinanti? «Io dico che sono ancora pochi, mi sarei aspettato una diffusione ancora maggiore, almeno per le auto mentre per le bici sono in tanti a scegliere le e-bike. E’ un mercato in espansione, anche se sinceramente credevo che dopo i massicci investimenti di quel particolare biennio, la moda avrebbe preso ancor più piede. Noi comunque ci siamo attrezzati e forniamo un servizio d’eccellenza, chi viene da noi può ricaricare la bici in tempi molto rapidi».

I servizi forniti dall’Hotel non si fermano però a questo: «Io ci ho sempre creduto, l’idea di fare un hotel dedicato specificamente ai cicloturisti con una propensione per le bici elettriche era alla base del progetto. Ma non solo: sin da quando abbiamo aperto, io ho messo a disposizione 8 bici elettriche riservate alla clientela. Faccio presente un fatto: le bici sono offerte a chi arriva con un noleggio completamente gratuito. Sono esclusive per loro, chi viene da fuori non può affittarle e considerate che nella zona il noleggio parte da una cifra di 40 euro al giorno. Siamo gli unici a fornire questo servizio e ne vado fiero di questo investimento».

Lo spettacolo dei fenicotteri che soggiornano sull’acqua, in vista della successiva migrazione
Lo spettacolo dei fenicotteri che soggiornano sull’acqua, in vista della successiva migrazione

Pedalando cartina alla mano…

Quant’è la diffusione di bici elettriche fra i cicloturisti? «Non ha ancora raggiunto quella delle bici muscolari, c’è ancora un certo divario – sottolinea Picerno – ma ogni anno ne abbiamo di più perché gli appassionati si moltiplicano. La nostra zona è ideale per il suo utilizzo, perché non avendo asperità altimetriche consente di fare vere e proprie passeggiate faticando pochissimo».

Come la zona del Delta del Po vista con gli occhi di un immigrato? «Noi siamo nel Parco e da qui si dipanano tantissimi percorsi che immergono nella sua natura. E’ un posto bellissimo, che sul far del tramonto assume colorazioni uniche. Io vengo da un territorio, quello lucano, decisamente affascinante dal punto di vista naturalistico, ma qui è tutto diverso. Noi forniamo a tutti cartine dettagliate, se si vuole pedalare “la vecchia maniera”, senza app specifiche. Si possono raggiungere zone straordinarie, ad esempio pedalare sull’Argine degli Angeli è fantastico e tanti cicloturisti ci hanno ringraziato per averglielo consigliato».

Sul Delta del Po è possibile fare moltissime escursioni, nella zona di Comacchio e dintorni
Sul Delta del Po è possibile fare moltissime escursioni, nella zona di Comacchio e dintorni

Tanti stranieri nel corso dell’estate

La presenza maggiore è italiana o estera? «D’estate sono tantissimi gli stranieri che arrivano, si sentono davvero tutte le lingue del mondo, nelle altre stagioni prevalgono gli italiani, ma bisogna dire che c’è un continuo ricambio. Devo dire che tramite Booking abbiamo un flusso continuo di presenze, soprattutto da oltreconfine, nel nostro caso l’app si è rivelata molto proficua».

Il soggiorno in hotel prevede pernottamento e prima colazione: «Abbiamo scelto appositamente di non prevedere di avere un ristorante perché la zona ha una così vasta diffusione di locali che sarebbe stato pleonastico. Vorrei sottolineare che in questo territorio si mangia davvero bene, ci sono tanti piatti tipici ed è anche bello andare alla ricerca di qualche locale del posto. D’estate si trovano ristoranti che aprono appositamente per la stagione, praticamente ce ne sono più di 300 sulla riviera».

La cucina comacchiese è molto rinomata e nel territorio i locali che la propongono sono centinaia
La cucina comacchiese è molto rinomata e nel territorio i locali che la propongono sono centinaia

Bici al sicuro per la notte

Tornando all’aspetto ciclistico, l’hotel fornisce anche uno stabile adibito alla loro custodia notturna: «Lo abbiamo realizzato appositamente per la notte, chi alloggia da noi può stare tranquillo. La nostra è stata la prima struttura in assoluto nata con una forte impronta ciclistica, dopo sono sorti B&B come funghi, molti adeguati anche ai cicloturisti, ma non possono avere quell’attenzione che ci mettiamo noi, verso un mondo che sentiamo particolarmente nostro…».

Hotel Kuma

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