Reaver di Maxxis è un super pneumatico adatto a chi vuole competere, chi vuole fare velocità e desidera un tubeless super sostenuto con un’elasticità limitata (una sorta di marchio di fabbrica Maxxis).
E’ adatto a terreni compatti, tra terra, sassi e ghiaia, non patisce per nulla il cambio di consistenza del manto sottostante. Non è un tubeless adatto al fango. Lo abbiamo provato.
Maxxis Reaver, come è fatto
Reaver è uno di quei tubeless piuttosto “tirati”, pensati e sviluppati per un’utenza di agonisti. Robustezza e sostanza Maxxis, peso contenuto e comunque nella norma, super reattività e grandissima scorrevolezza. E’ pieghevole, ha una carcassa da 120 Tpi ed è disponibile in due larghezze, 40 (il soggetto del test) e 45. Il battistrada/tassellatura è in doppia mescola ed è dotato della tecnologia EXO TR. Consiste nell’aggiunta di una vera e propria membrana ai lati, un rinforzo un più a favore della protezione dei bordi e di un’ulteriore sostegno al tallone. Infatti la pannellatura EXO protegge anche il tallone e il punto d’ingaggio al cerchio.
Maxxis Reaver è uno pneumatico direzionale, ha un senso di rotazione unico. Per quanto concerne la tassellatura, la parte del leone viene fatta dai tasselli con disegno diamantato. In particolare quelli mediani, sfalsati tra loro e disposti su due file e hanno un’altezza media, comunque inferiore a quelli più esterni, più alti rispetto a quelli centrali. Questi ultimi sono caratterizzati da linee orizzontali (considerando il senso di marcia) e linee diamantate, votate entrambe a fare grip senza influire in modo negativo sulla scorrevolezza. Completamente differenti i ramponi laterali, di chiara derivazione mtb. Grandi, morbidi e divisi da una linea che separa ogni singolo tassello e pastosi al tatto. Si deformano in curva ed in caso di terreno morbido o bagnato non accumulano detriti. C’è molto spazio tra l’uno ed il successivo. Il prezzo di listino dello pneumatico in test è di 47,80 euro, molto buono a nostro parere.
La prova
Un tubeless da usare, sfruttare e portare al limite nelle condizioni di gara, estive o per lo meno di asciutto e terreno secco. Un tubeless Maxxis non è mai banale e necessita di qualche ora di utilizzo per prendere la giusta confidenza soprattutto in fatto di pressione di esercizio. E’ una caratteristica Maxxis. Reaver è uno pneumatico tostissimo, con una reattività superlativa e diventa una sorta di Dottor Jekill e Mister Hyde.
Può essere gonfiato a pressioni intorno alle 3 atmosfere, difficile andare oltre, un gonfiaggio adatto a chi piace sentire il terreno e non soffre l’eventuale nervosismo della bici. Si può scendere con estrema tranquillità intorno alle 2,2/2,3 atmosfere, per chi vuole un tubeless più morbido, che copia maggiormente il terreno e spancia in modo maggiore. Di fatto la robustezza e la carcassa molto compatta sono dei vantaggi (non di secondo piano) che vanno bene per entrambi gli utilizzi.
Occhio alla forma
Tende a perdere 1 o 2 millimetri. Le abbiamo provate su un cerchio hookless con canale interno da 25 millimetri. Abbiamo rilevato una larghezza dello pneumatico di 39 millimetri. Cosa significa? Significa che bisogna tenere conto del disegno (anche per il gonfiaggio), ovvero uno pneumatico gravel parecchio arrotondato su tutta la superficie occupata dal battistrada.
La forma incide tantissimo sulla resa tecnica e di conseguenza sulla guida. Se tenuto sempre alla corda è uno pneumatico divertente, affidabile e tanto gratificante nei contesti di gara. In curva permette delle fasi di cornering degne di una mtb, così come nei punti dove il terreno cambia consistenza. Non patisce. Anche sul morbido compatto non slitta e non scivola. La sua perentorietà nelle risposte e la secchezza nella fase di ritorno, obbliga ad “alleggerire la guida” quando si entra nei tratti con sassi di grandi dimensioni.
In conclusione
Gomma da gara, senza tanti giri di parole e non un tubeless da competizione qualunque, uno pneumatico corsaiolo Maxxis. Una garanzia e punto di riferimento soprattutto per chi viene dalla mtb, dove Maxxis docet. Eppure dal punto di vista di scorrevolezza e tenuta della forma è molto più simile ad un tubeless da strada, per via del suo essere arrotondato e con una sfruttabilità laterale che è oltre la media.
Per chi è abituato ad andare full gas e gareggiare, a parte condizioni molto particolari di fango, Reaver può essere la gomma perfetta da usare a partire da aprile, fino ad ottobre. Per chi è meno veloce ed in alcuni frangenti tende a subire il terreno, la bici ed il contesto ambientale in genere, è necessario cucirsi addosso il tubeless. Magari adattando le pressioni, magari usando un inserto che permette di tenere più basso il gonfiaggio e sfruttare di più la fase ammortizzante della gomma.