Il gravel è la disciplina che più è cresciuta nel corso degli ultimi anni, è arrivata silenziosa e un po’ in incognito ma la sua bellezza ha “rubato” diversi utenti alle altre attività. Tanti sono rimasti affascinati dalla libertà che offre, non ci sono limiti. Non la si vive dentro degli schemi prefissati, ognuno è libero di interpretarla a proprio piacimento.
In un mondo dove tutto viene etichettato e ordinato secondo precisi schemi il gravel è quella valvola di sfogo che dona imprevedibilità. Sentieri di montagna, strade bianche, ciclabili, e anche single track. Con la bicicletta gravel non vi sentirete mai fuori luogo in nessun posto.
Giara e Supergiara
Come si scelgono però i giusti capi d’abbigliamento per questa disciplina? Perché se è vero che la sua libertà è il motivo di tanta passione nei suoi confronti, è altrettanto vero che servono i giusti prodotti. Siamo andati a bussare alle porte di casa Sportful, che per il gravel ha ben sue collezioni. Insieme a loro ci siamo soffermati sui pantaloncini, l’indumento che dona maggior varietà d’utilizzo.
«In catalogo – ci spiega subito Federico Mele, Head of Global Marketing di Sportful – abbiamo due collezioni dedicate al gravel: Giara e Supergiara. La prima è dedicata maggiormente al comfort e prevede dei capi dal fitting morbido. Supergiara, invece, è pensata per l’utente che anche nel gravel non vuole rinunciare all’anima racing. Concentrandoci sui pantaloncini proposti nelle due collezioni abbiamo i modelli: bibshort e overshort».
Iniziamo dai bibshort?
Questi sono quelli proposti nella collezione Supergiara. Hanno un profilo racing, donato da un fitting slim e dal tessuto in Lycra. Nella parte laterale abbiamo inserito due tasche a rete. Hanno le classiche bretelle dei pantaloncini da strada e un fondello simile.
Cosa intendi per fondello simile?
Che nella struttura è lo stesso, quindi stesse aree di sostegno rispetto a quello da strada. Cambiano però le misure. Innanzitutto è più corto, al fine di garantire una maggiore mobilità in sella. E in secondo luogo ha uno spessore maggiore visto che nel gravel ci si trova spesso a pedalare fuoristrada, quindi meglio avere un sostegno in più.
Il tessuto, invece?
La Lycra utilizzata per il modello Supergiara è votata alla ricerca della resistenza rispetto all’elasticità tipica dei pantaloncini da strada. L’intento è di proporre un indumento in grado di rovinarsi meno dato che nel fuoristrada si incontrano rami, ostacoli, ecc.
I bibshort hanno un pubblico ben preciso al quale si rivolgono?
Certamente. Sono dedicati a chi è solito pedalare su strada e anche nel gravel ama spingere e avere un prodotto performante. In questo caso l’utente pedala 3, 4 o 5 ore senza mai fermarsi.
Nella collezione gravel ci sono poi gli overshort…
Sono un prodotto più confortevole, che si può utilizzare anche in ambiti diversi. Ad esempio: con questi pantaloncini posso camminare per una città senza essere etichettato come ciclista, ma come viaggiatore. E’ un prodotto più “casual” con fitting morbido e le tasche di un pantalone normale.
Quindi niente fondello?
Nessun fondello. Infatti dovrebbero essere indossati, in caso di pedalate lunghe, al di sopra degli short. Ovvero degli scaldamuscoli molto meno fascianti rispetto ai bibshort ma con un imbottitura nella zona della sella. Si tratta di una soluzione che dona maggiore libertà ma il giusto comfort per pedalare a lungo.
Gli overshort sono pensati per quale pubblico?
Chi pedala nel fine settimana ma senza il pensiero del giro e della prestazione. L’utente in questo caso prende la bici ma la usa per una gita fuori porta oppure per una pedalata turistica fra amici. Questo tipo di prodotto è scelto molto anche da chi pratica il bikepacking, non a caso prima ho usato il termine “viaggiatore”.