| 13 Maggio 2024

La Veneto Gravel di Bettini, pensando alla rievocazione olimpica

Nell’ultima settimana di agosto, appena concluse le Olimpiadi di Parigi, Paolo Bettini partirà alla volta della Grecia per celebrare le “sue” Olimpiadi, il ventennale di quelle vinte ad Atene tornando sul luogo del misfatto. Un itinerario di 1.200 chilometri dalla Macedonia risalendo fino ad Atene in una sorta di celebrazione della sua vita legata al ciclismo in maniera indissolubile.

Questi mesi sono per Bettini una preparazione non solo fisica ma anche strutturale perché quel viaggio intende affrontarlo da solo, senza alcun appoggio, alla maniera di chi vuole viaggiare solo in compagnia della sua bici. Nel quadro di questa preparazione ci sono alcune esperienze preparatorie e una di queste è stata la Veneto Gravel di fine aprile, a Bassano del Grappa, in collaborazione con la 3T, che l’olimpionico e due volte campione del mondo ha vissuto con alcuni amici e vecchi colleghi del mondo pro come Andrea Ferrigato.

Paolo Bettini, 50 anni, olimpionico ad Atene 20024, due volte iridato e per tre volte primo in Coppa del Mondo
Paolo Bettini, 50 anni, olimpionico ad Atene 20024, due volte iridato e per tre volte primo in Coppa del Mondo

«E’ stato un lungo weekend per me fondamentale innanzitutto per capire come pedalare su una bici dotata di borse, cosa che non avevo mai fatto e non nascondo che per me è stato come affrontare la Roubaix, io che la grande classica non l’avevo mai corsa e il pavé l’avevo incontrato solo al Tour. E’ stata un’esperienza vera, profondamente vissuta anche perché il maltempo ci ha dato poca tregua costringendoci anche a soste improvvisate. Era su tre giorni che per la maggior parte abbiamo trascorso pedalando».

Nel dettaglio, di che cosa si trattava?

E’ il più grande evento gravel bikepacking al mondo, attraverso 720 chilometri disegnati fra campagne e colline del Veneto, da vivere in totale autosufficienza, seguendo una traccia sul proprio GPS. Ci sono tre percorsi, il più lungo misura 720 chilometri, noi abbiamo scelto quello da 400 con 2.800 metri di dislivello.

Il Veneto Gravel si compone di 4 percorsi, da scegliere in base alla propria preparazione, dai 200 ai 720 chilometri
Il Veneto Gravel si compone di 4 percorsi, da scegliere in base alla propria preparazione, dai 200 ai 720 chilometri
Da dove siete partiti?

Ci siamo ritrovati a Bassano del Grappa per affrontare una prima tappa di una novantina di chilometri attraverso la Valsugana e Feltre fino a Belluno. Il secondo giorno da Belluno abbiamo raggiunto il Lago di Santa Croce e Vittorio Veneto per approdare a Caorle, in tutto 150 chilometri. Alla domenica abbiamo effettuato l’ultimo tratto, da Caorle a Treviso tutto a bordo laguna e poi a Treviso abbiamo costeggiato la riva sinistra del Brenta prendendo la ciclovia per Ostiglia girando però a Piazzola del Brenta. Poi siamo risaliti verso Bassano del Grappa. Un’esperienza bellissima anche perché, rispetto alla traccia originaria, ogni tanto deviavamo per andare a trovare questo o quell’amico, in base alle sensazioni del momento. Il bello del viaggio è stato proprio questo, le continue interconnessioni con il passato, i ricordi che condividevamo.

Che impressione hai tratto dai luoghi attraversati?

Sono luoghi bellissimi, ma soprattutto sono davvero “ciclabili” e lo posso dire avendoli affrontati non solo in veste da cicloturista, io che magari ero abituato ad affrontarli in altra veste. E’ un territorio davvero a misura di bici, si parla sempre del Trentino come regione dedicata alle due ruote, ma il Veneto non ha davvero nulla da invidiare, è avanti, trovi cose semplici eppure che anche noi in Toscana, che pure abbiamo una tradizione legata al ciclismo, non riusciamo a fare. La ciclovia Treviso-Ostiglia, con le sue vecchie stazioni del treno rigenerate per fornire servizi a chi pedala è un autentico gioiello.

Bettini e i suoi amici hanno scelto il percorso Newbie, scendendo verso Treviso per poi risalire a Bassano
Bettini e i suoi amici hanno scelto il percorso Newbie, scendendo verso Treviso per poi risalire a Bassano
E dal punto di vista personale, con l’assetto della tua bici?

Un’esperienza durissima per certi versi considerando che la bici a pieno carico era di 19 chilogrammi e io non sono certo un peso massimo. Ma anche questo è servito e ha reso l’esperienza fantastica. Oltretutto è servito per farmi cambiare l’idea che avevo delle gravel, forse vittima di pregiudizi. Prima ero molto critico ad esempio sui rapporti, ma pedalando ho capito l’esigenza di una pinza da 50 e di quanto sia importante, del pacco pignoni da utilizzare. Inoltre ho imparato molto su quel che serve per dare alla bici il giusto assetto, la distribuzione del peso.

Dicevi di non aver mai pedalato con le borse, com’è stato?

Un’esperienza di apprendimento. E’ importante non solo abituarsi a trovare l’equilibrio giusto in sella, ma anche capire come distribuire il materiale sia dal punto di vista del peso che della sua utilità. La borsa posteriore, quella da porre dietro la sella è infatti da deputare al materiale per la notte, quella davanti invece per il cibo perché più facile da raggiungere. In questo gli amici più avvezzi sono stati molto utili, perché il mood del cicloturista è molto diverso da quello che si pensa per uno come me.

I partecipanti, caricata la traccia sul proprio Gps sono chiamati a seguirla, senza ulteriori indicazioni
I partecipanti, caricata la traccia sul proprio Gps sono chiamati a seguirla, senza ulteriori indicazioni
Discorso preparazione, come la stai portando avanti?

Anche da questo punto di vista l’esperienza della Veneto Gravel è stata utile, andavamo a una velocità di 15 chilometri orari che per me è abbastanza sostenibile anche senza un allenamento specifico, ma è servito per capire che quella velocità dovrà essere un po’ la base, considerando che viaggerò in Grecia con un caldo fortissimo. A me le alte temperature non hanno mai dato fastidio, anzi erano quelle dove rendevo al meglio, ma bisogna comunque lavorarci su perché dovrò stare molto in sella.

Troverai condizioni climatiche molto diverse da quelle dell’esperienza veneta…

Questo sicuramente, infatti devo lavorare molto sull’abbigliamento insieme alla Sportful, per trovare le giuste soluzioni. Stiamo pensando a nuovi prodotti che non abbiano caratteristiche racing, ma siano specifici per chi affronta questo tipo di esperienze. Ricordo ad esempio quando incontrai Chris Froome reduce da un periodo di allenamento in Sud Africa, era praticamente ustionato… Serviranno maglie che tengano refrigerati ma che siano comunque sufficientemente coprenti. Lo stesso sto facendo a livello di sella, ho alcune idee in merito per renderla più comoda.

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