| 15 Luglio 2024

Scegliamo gli occhiali giusti insieme a Salice

Non è una rubrica, ma una serie di pratici consigli per scegliere al meglio i vostri accessori nel momento in cui ci si avvicina al ciclismo e al cicloturismo. Così dopo le selle e le scarpe ecco che tocca agli occhiali. Tante aziende lavorano in questo mondo e di consigli ce ne sono parecchi. Abbiamo deciso così di raccogliere alcuni pareri e di riportarveli, sperando di fare cosa gradita. Il primo passo, lo sappiamo bene, è il più importante e così siamo qui ad accompagnarvi, affidandoci alla voce degli esperti. Oggi tocca agli occhiali e noi siamo andati da Salice, azienda lombarda che li produce dal 1919.

Le lenti sono intercambiabili per scegliere quella più adatta alle condizioni di luce
Le lenti sono intercambiabili per scegliere quella più adatta alle condizioni di luce

I consigli base

Quali sono le caratteristiche da guardare? Cosa ricercare? In che modo scegliere il primo paio di occhiali? Andiamo, la nostra guida sarà Paolo Tiraboschi, team manager dell’azienda.

«La prima cosa da guardare – spiega – è la leggerezza e la calzata del modello. Bisogna provarli gli occhiali per capire come poggiano sul viso, in particolare sul naso e le tempie. Non devono stringere o pesare, perché questo a lungo andare può causare dei fastidi. Ognuno ha una forma del viso diversa dall’altro, però ci sono delle caratteristiche principali da seguire. Innanzitutto la larghezza del volto, gli zigomi e il naso. Perché chi, come me, ha una naso grande – scherza – deve scegliere il modello che non rechi alcun fastidio. Gli occhiali si devono provare e quando siete a riposo devono stare comodi, essere impercettibili».

«Perché ho detto che la parte importante sono le tempie? Semplice, quando si pedala per tante ore il rischio è che la montatura possa stringere. In più, quando si fa uno sforzo fisico e il cuore inizia a pompare le tempie sono la prima zona dove si sentono i battiti salire. A lungo andare, se la montatura stringe troppo, si rischia di avere mal di testa».

Le lenti

Sembra una banalità ma scegliere le lenti, in particolare quando si fa sport, non è mai una cosa semplice. Si sta in giro parecchie ore e il meteo e la luce cambiano, l’occhio deve essere sempre coperto e protetto. 

«Le lenti migliori che abbiamo – prosegue Tiraboschi – sono quelle fotocromatiche: le RWX. Queste si adattano ad ogni condizione di luce, schiarendosi o scurendosi a seconda delle esigenze. Hanno tre livelli, nel primo diventano quasi trasparenti e proteggono gli occhi dai raggi UV. Al massimo livello, il 3, diventano blu specchiate in quel caso si ha la massimo protezione dal sole. Hanno un costo maggiore rispetto ad altre lenti, ma per i benefici e la profondità di utilizzo sono inimitabili».

«Abbiamo anche altre tipologie di lenti – spiega – le Radium per il brutto tempo, che sono a base rossa e danno tanto colore. Queste però sono perfette solo nel momento in cui non c’è molta luce, altrimenti l’occhio rischia di stancarsi. Al contrario, le lenti UV specchiate funzionano bene con tanto sole, perché sono parecchio scure. Ogni modello viene venduto con una lente di ricambio, quindi se si comprano le fotocromatiche si hanno le UV specchiate. Invece se si comprano le specchiate si hanno le Radium di ricambio. Per finire il discorso di prima il consiglio è di comprare le fotocromatiche, per una maggiore ampiezza d’uso».

La gomma posizionata sul nasello e le aste serve per non far scivolare gli occhiali durante lo sforzo
La gomma posizionata sul nasello e le aste serve per non far scivolare gli occhiali durante lo sforzo

Visibilità

La montatura non è importante solamente per un discorso di calzata, come già detto, ma anche per la visibilità. Le strutture proposte sono diverse, così come le loro caratteristiche. 

«Una montatura a tutto occhiale – dice Tiraboschi – è più incline ad appannarsi, noi usiamo dei prodotti per evitare questo fenomeno, ma in certe condizioni le lenti si appannano comunque. I modelli che subiscono meno questo problema sono quelli con la montatura solo nella parte superiore oppure totalmente liberi. Una parte esterna può anche limitare il campo visivo, avere un bordo intorno alla lente non permette di vedere bene sopra e lateralmente. Ma questo dipende anche dal tipo di attività che si va a fare, se si pedala a livello cicloturistico la limitazione è minore vista la velocità più contenuta».

Salice

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