| 20 Agosto 2024

Scegliere i rapporti per il gravel: sentiamo il campione italiano

Gravel, ormai è il leitmotiv del ciclismo amatoriale. Bello in quanto non pone limiti, cool in quanto modaiolo, ma anche tecnico in quanto porta su trail spesso complessi da affrontare. Ma proprio per affrontarli al meglio serve un buon setup della propria bici, a cominciare dai rapporti (in apertura foto Shimano.com).

E di rapporti abbiamo parlato con Samuele Zoccarato, campione italiano gravel. Il tricolore, anzi il doppio tricolore (vinse il titolo anche nel 2022), in forza alla VF Group-Bardiani ci ha dato dei consigli preziosi, utili quando si sarà poi in “lotta” con salite e sentieri.

Samuele Zoccarato durante l’ultimo campionato italiano gravel. Aveva fatto un sopralluogo prima di scegliere i rapporti
Samuele Zoccarato durante l’ultimo campionato italiano gravel. Aveva fatto un sopralluogo prima di scegliere i rapporti
Come si scelgono i rapporti per il gravel, Samuele?

La questione principale riguarda la salita. Devono necessariamente essere dei rapporti agili, ma al tempo stesso abbastanza lunghi per la discesa e soprattutto per i tratti filanti in pianura. Chiaramente questo compromesso è più necessario nel caso delle gare gravel, mentre ci si può sbilanciare sull’agilità se non si deve gareggiare. In generale, specie per le gare, un buon metodo di scelta è il rapporto 1/1 tra corona e pignoni.

Spiegaci meglio…

Se c’è una gara molto dura, tra corona anteriore e pignone più agile posteriore ci deve essere un rapporto 1/1. Se per esempio ho una corona da 34 denti, anche il pignone più grande al posteriore deve essere da 34 denti. Mentre tra corona e pignone più duro deve esserci un rapporto di 1/3,7: quindi corona corona da 34 denti, pignone più duro da 10. Se invece il percorso è scorrevole e veloce, ci può anche essere un rapporto di 1/4,8. Vale a dire corona da 48 denti e pignone posteriore da 10. Anche se poi in generale, se c’è una sola salita ripida, va bene anche una corona un po’ più piccola.

Chiaro…

L’unico problema della corona piccola, sempre nel caso di un percorso scorrevole, è che poi la catena lavora davvero storta, andando a cercare al posteriore i pignoni più duri.

Quali sono i setup che vanno per la maggiore?

Molto dipende dal gruppo che si ha. Noi in squadra abbiamo Campagnolo che si adatta molto bene al gravel anche con l’Eps da strada. Mentre da quel che mi dicono, Sram spicca per la sua versatilità: puoi utilizzare comandi da strada con cambio posteriore da mtb e di conseguenza utilizzare cassette molto grandi da 50 denti.

Insomma cassette da mtb…

Esatto. In questo caso puoi utilizzare anche corone grandi all’anteriore, tipo una 48 denti e sei comunque coperto su ogni fronte. O addirittura utilizzare la doppia corona. All’ultimo italiano gravel avevo una corona da 46 denti e il 10-44 posteriore. Ero leggermente duro in salita, ma mi sono trovato bene sul resto del percorso che era filante.

Ma tu sei un pro’. Un’amatore come dovrebbe orientarsi?

Se non si devono fare delle gare meglio sempre impostare le dentature sull’agilità. Essere più agili possibile, sia per non mettere il piede a terra, prima cosa, sia perché magari non si è costretti ad andare a tutta per salire. Con rapporti molto agili magari ci si riesce a gestire e di conseguenza a godersi di più l’uscita. Vi dico una cosa…

Da Sram la casetta XG-1299 Eagle 10-50. Questo componente ha un range di cambiata più ampio a quello che si avrebbe con una doppia corona. Shimano propone anche il 10-51
Da Sram la casetta XG-1299 Eagle 10-50. Questo componente ha un range di cambiata più ampio a quello che si avrebbe con una doppia corona. Shimano propone anche il 10-51
Vai…

La mia bici ideale da gravel avrebbe il 46-50, che all’occorrenza diventerebbe un 40-50, capite bene che siamo ben al di sotto di quel rapporto 1/1 che dicevamo all’inizio. Siamo a 0,8. E questo è ideale se vuoi fare del gravel “estremo”, o con più salita. Alla fine ti servono rapporti da mtb. Anche perché a parità di rapporti, una mtb ha più trazione, più grip rispetto ad una bici gravel. Con una mtb in qualche modo vai su, ma con una gravel alla prima slittata della ruota posteriore sei col piede a terra non vai più su. Poi comunque queste dentature consentono comunque di filare via in pianura a 40-45 all’ora.

Samuele, hai parlato spesso di monocorona, la doppia è da scartare?

No, anche la doppia può andare bene, ma la mono è più semplice. Ti consente di pensare meno e concentrarti di più sulla guida.

Senza contare che è una cosa in meno che può rompersi e questo è un fattore che nell’offroad va preso in considerazione. 

Vero, però è anche vero che con la monocorona la catena lavora parecchio storta quando si mulinano rapporti lunghi e richiede un po’ più di manutenzione. Va pulita e oliata costantemente, altrimenti è più facile che le maglie si blocchino, che si rompa… Ma in generale, per me, meglio la mono.

Ti porti mai dietro dell’olio?

No, ma ammetto che più di qualche volta soprattutto quando pioveva, mi sono fermato da qualche negozio di bici o da qualcuno che conoscevo per una lubrificata al volo.

La corona doppia è molto utile a chi viaggia e percorre tratti asfaltati e filanti: con combinazioni come 48-31 all’anteriore e cassetta 11-34 o 11-36, si va praticamente ovunque (foto Shimano.com)
La corona doppia è molto utile a chi viaggia e percorre tratti asfaltati e filanti: con combinazioni come 48-31 all’anteriore e cassetta 11-34 o 11-36, si va praticamente ovunque (foto Shimano.com)
Quali sono le cassette che vanno per la maggiore?

Dipende sempre da quello che vuoi fare. Le cassette 10-44 e 10-46 si adattano un po’ a tutto. In quel caso, se non si devono fare gare, meglio associarsi una corona anteriore abbastanza piccola, come dicevamo, quindi una da 38-40 denti. Campagnolo propone anche cassette 9-42, in quel caso davanti meglio una corona da 36-38 denti. Altrimenti c’è la doppia.

Trazione e rapporti, qualche giorno fa anche De Marchi su bici.PRO ci ha parlato di questo aspetto. I rapporti sono più determinanti che mai per la guida gravel?

Certamente sono importanti. Andare in gravel ti distrae dallo sforzo puro. Quando sei sulla bici da strada e stai facendo una salita o un tratto forte, sei sul tuo target di potenza per andare il più veloce possibile. Nel gravel la potenza è un fattore in più, la prima cosa è la guida: è dove metti le gomme, che traiettoria fai. L’imperativo è non slittare. Per questo devi avere il busto più basso, devi piegare i gomiti anche in salita. Guardare avanti serve anche per anticipare la cambiata. Non puoi cambiare sotto sforzo, aumenterebbe il rischio di perdere trazione e quindi di fermarsi.

Cambia tutto insomma…

La cosa più importante nel gravel, oltre ai rapporti, è la scelta delle gomme e la loro pressione. Questo fa davvero tanta differenza. E la fa sia per il grip che per la scorrevolezza. Come per i rapporti, dipende dal percorso ovviamente e dell’uso che se ne fa. Se devo fare una gara, serve il compromesso. Con una gomma troppo tassellata nei tratti scorrevoli rischi di staccarti. Ma se fossi un amatore vero, che non gareggia, opterei sempre per la gomma più tassellata possibile, così da non avere problemi di grip in salita. E pazienza se nei tratti di pianura andrò 2 chilometri orari in meno. E’ lo stesso discorso fatto per i rapporti agili.

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