| 2 Aprile 2024

TQ-System: quando uomo e macchina si fondono

Dall’agricoltura allo spazio, dai macchinari medici alla robotica… Nell’immensa aerea di applicazione dell’alta tecnologia TQ-System non poteva mancare la bici. Il brand tedesco è un vero colosso del settore e insistendo molto anche sulla mobilità elettrica si è lanciata con estrema qualità anche nel mondo e-Bike.

La sede di TQ-System si trova nei pressi di Monaco di Baviera. L’azienda è nata nel 1994 e presto è cresciuta fino ad arrivare ad avere 13 sedi in tre continenti e oltre 2.220 dipendenti. Trovando sbocco nell’alta tecnologia, TQ-System è attiva sia nel settore hardware che in quello software. Ed è da questo connubio che nasce il motore HPR50.

L’interno del motore HPR50. Osservando bene si nota l’ingaggio dei dentini: guardate quanti sono a fare presa (foto @mirrormedia.art)
L’interno del motore HPR50. Osservando bene si nota l’ingaggio dei dentini: guardate quanti sono a fare presa (foto @mirrormedia.art)

TQ, tecnologia futuristica

Entriamo subito nel dettaglio. Le caratteristiche principali del motore TQ-System sono certamente la sua leggerezza (peso record di 1,8 chili) e le sue misure ridotte.

Non a caso, oltre a trovarlo su alcune mtb di rango, il brand tedesco ha scelto delle e-Bike, gravel e strada, di altissima gamma per far montare il suo motore. Parliamo di Pinarello, Bmc (la bici che abbiamo provato noi), Simplon, Trek, Wilier….

La cura della sua costruzione interna e la scelta dei materiali utilizzati garantiscono altri due aspetti particolarmente apprezzati: la silenziosità e la naturalezza della pedalata. Durante la presentazione di BCA Road in quel del Cicalino, in Toscana, le rappresentati di TQ-System hanno insistito molto su questo secondo aspetto.

Il motore di TQ-System è davvero piccolo: neanche sembra di essere su una e-Bike (foto @mirrormedia.art)
Il motore di TQ-System è davvero piccolo: neanche sembra di essere su una e-Bike (foto @mirrormedia.art)

Silenziosità e pedalata naturale che sono date dal sistema d’ingranaggio detto “perno-armonico” e brevettato da TQ.

In pratica le pulegge interne sono eccentriche rispetto al perno delle pedivelle. Questo asse aziona una puleggia più piccola che a sua volta ruota dentro ad una puleggia più grande. Ma non girando in modo centrale, l’ingaggio dei dentini è estremamente efficiente.

Sono tantissimi i dentini che fanno presa, a tutto vantaggio di una trasmissione della forza maggiore e di una pedalata più rotonda. Al tempo stesso la rotazione del motore è più bassa: quindi componenti meno stressate e minor surriscaldamento.

Con la BMC il sistema TQ-System s’integra così. Ma volendo si può visionare il tutto anche sul Garmin (foto MirrorMedia)
Con la BMC il sistema TQ-System s’integra così. Ma volendo si può visionare il tutto anche sul Garmin (foto @mirrormedia.art)

Integrazione totale

Ma se questa è la parte hardware, TQ-System (ed è questa la novità maggiore) ha fatto passi in avanti anche sulla parte software e integrazione. In particolare l’integrazione con i sistemi di trasmissione e persino con i computerini.

E’ grande la collaborazione con Shimano. Per i gruppi Dura Ace e Ultegra è stato sviluppato un sistema grazie al quale si può gestire la potenza del motore direttamente dai comandi del cambio. Come accennavamo, si può anche collegare su alcuni computerini, tra questi i modelli Garmin. E’ necessario scaricare la App TQ e poter così gestire il tutto.

Ma certo l’idea di eliminare un secondo video sul manubrio e di avere due “corpi” differenti (cambio e motore) che dialogano e diventano un tutt’uno è davvero un enorme passo in avanti.

Silenziosità totale e anche una grande autonomia, a fronte delle ridottissime misure del HPR50 (foto @mirrormedia.art)
Silenziosità totale e anche una grande autonomia, a fronte delle ridottissime misure del HPR50 (foto @mirrormedia.art)

Il test

L’HPR50 ha tre livelli di potenza: basso, medio ed alto. Contestualmente variano le autonomie: che passano da 120 a 60 chilometri. Chiaramente in discesa è preferibile disattivare tutto. Sia per un risparmio energetico, sia per una questione di feeling. Può capitare infatti che se su sterrato ci si alza in uscita di curva, la potenza erogata possa essere “troppa” e magari ritrovarsi con delle scodate inaspettate.

Una cosa che ci ha colpito del motore TQ-System è l’assoluta silenziosità del suo HPR50: anche in modalità high, alta è assolutamente silenzioso. Incredibile.

Il motore è collegato ad un display, a sua volta integrato nel tubo orizzontale della BMC Kaius, la bici con cui abbiamo effettuato il test. Da questo si possono avere sotto controllo: carica della batteria, velocità, chilometri percorsi e le misurazione dei watt espressi, sia quelli erogati dal ciclista, sia quelli erogati dal motore.

Quando si arriva a 300 watt complessivi, per esempio 150 watt del ciclista e 150 del motore, il TQ “stacca”.

La pedalata con il motore TQ-System è molto naturale. Il ciclista resta al centro dell’attenzione (foto @mirrormedia.art)
La pedalata con il motore TQ-System è molto naturale. Il ciclista resta al centro dell’attenzione (foto @mirrormedia.art)

Ma quel che ci ha stupito in effetti è stata la naturalezza della pedalata. Noi l’abbiamo testata su una bici gravel. Forse anche per questo ci siamEo resi conto che il TQ HPR50 è davvero un propulsore di elite.

Insomma non è per i biker totalmente neofiti. Per esaltarlo serve la pedalata del ciclista. Con l’HPR50 il ciclista resta centrale più che con altri propulsori, proprio per questa profonda integrazione, questa volta tra “macchina e uomo”. 

TQ-Systems GmbH

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