| 10 Giugno 2024

Castelli 24H di Feltre, uno di noi nel grande gruppo

FELTRE – La tribù del pedale si è riunita a Feltre per un weekend di emozioni travolgenti. Stelle del ciclismo, amatori, campioni delle discipline olimpiche e paralimpiche estive e invernali, personaggi dello spettacolo, associazioni benefiche, neofiti: questo il melting pot che ha dato vita all’edizione 2024 della Castelli 24h

Il comune bellunese si è riempito di suoni e di colori per la festa delle due ruote scattata alle 21 di venerdì 7 e conclusasi alla stessa ora del giorno successivo. Quest’anno, ho avuto il privilegio e l’onore di essere “convocato” dal Team di Obiettivo 3, il progetto a supporto del ciclismo paralimpico fortemente voluto diversi anni fa dal mito Alex Zanardi. Come se non bastasse, sono persino stato eletto capitano della scatenata dozzina. C’erano i campioni paralimpici Christian Casiraghi, Cristina Nuti, Kevin Ferrari, Fabio Radrizzani, Giancarlo Masini, Michele Grieco, Massimo Salmaso, Francesco Fabbro, dalla medagliata olimpica dello short track Elena Viviani e completata da Andrea Pacifici e Gian Paolo Grossi.

L’organizzazione della squadra è partita qualche giorno prima con una chiamata su Zoom e una rapida scelta dei turni. C’è chi ha aperto le danze dalla prima sera, chi ha pedalato di notte, chi alle prime ore del giorno o nel cuore di esso. Poi abbiamo cercato di alternarci tutti nelle ultime tre ore per condividere ancora di più la magia della 24h. 

In griglia, si parte

L’adrenalina è già alta alla partenza e, tra un’intervista e l’altra, non so più da che parte girarmi vista la parata di stelle. Dopo lo spettacolo degli sbandieratori di Feltre e la sfilata delle mascotte dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, è arrivato il momento più atteso con il primo giro scortato dalla macchina dell’organizzazione prima del via lanciato dopo aver superato l’arco del traguardo. Approfittando del mio turno tra la mezzanotte e le tre, mi sono goduto le fasi iniziali da spettatore e ho cominciato a girare per i gazebo delle ottanta squadre presenti lungo il tracciato cittadino. Accanto al nostro, stazionavano i ragazzi della Nazionale italiana di short track, poi quinti nella classifica assoluta. Poco oltre, quelli della selezione azzurra di curling, molti dei quali alla primissima esperienza in tale contesto.

«Dal ghiaccio all’asfalto, in realtà cambia poco perché anche qui bisogna andare a tutta sempre», ci ha raccontato la scheggia dello short track Pietro Sighel, plurimedagliato olimpico, mondiale ed europeo nello short track. I colleghi del curling, invece, erano affascinati da questo nuovo mondo, con un altro campione della neve a fargli da chioccia: Mattia Casse.

«Dopo tante gran fondo, era la prima volta che partecipavo a una manifestazione di questo genere e devo dire che mi sono proprio divertito. Da rifare», ha aggiunto il discesista, abituato a sfrecciare giù dai bianchi pendii più famosi del mondo come Kitzbühel e Wengen. 

Alberto Doflin, all’esterno, durante uno dei suoi turni
Alberto Doflin, all’esterno, durante uno dei suoi turni

Il momento di partire

Bando alle ciance, bisogna prepararsi perché Elena sta già girando e Andrea è pronto a darle il cambio, dopodiché toccherà a me attorno alla mezzanotte e quaranta. Metto le lenti a contatto, perché gli occhiali da sole a quest’ora non servono, accendo le lucine e mi avvio in griglia, che ricorda un po’ i box della Formula 1.

Qui attendo il segnale di Andrea: appena lui alza il braccio e mi segnala che quello sarà il suo ultimo giro, stringo gli scarpini e mi preparo al suo prossimo passaggio. Quando, circa tre minuti dopo, lo vedo sfilare sotto l’arco e infilarsi nella corsia dei box, scatto verso la salita e comincio a dare il mio contributo a Obiettivo 3. 

La festa nel tendone

Arrivato in cima, cerco di accodarmi a qualche altro concorrente così poi da sfruttare la scia nella seconda parte del tracciato. Una esse, poi curva a gomito a sinistra e ci immettiamo nel lungo rettilineo dove essere in compagnia fa la differenza e ti fa guadagnare diversi chilometri orari. Nemmeno il tempo di pensarci e siamo già sul pavé che immette sull’arrivo.

Il primo giro è andato ora si ripete il canovaccio per altri 5 giri se le gambe reggono e poi si passa il testimone: questo il nostro piano. Io, Elena e Andrea ruotiamo così fino alle tre, dopodiché è ora di concederci un po’ di svago e ci rechiamo nel maxi tendone che costeggia la salita, dove cibo, bere e musica non sono mai mancate. Questo luogo è il cuore pulsante della Castelli 24h perché ci si rende conto che tutta la città sente l’evento, mettendosi al servizio della manifestazione che porta più di mille appassionati ogni anno a partecipare.

L’intervista a Paolo Kessisoglu, uno dei volti più richiesti della Castelli 24H
L’intervista a Paolo Kessisoglu, uno dei volti più richiesti della Castelli 24H

Chilometri e solidarietà

Qualche ora di sonno, mentre i compagni continuano a filare lesti sul circuito e poi tocca di nuovo a noi. Il mio cambio si scarica dopo il primo turno, ma grazie al meccanico Renzo e al pronto intervento della inesauribile Carla Pinarello che recupera un cavo di ricarica, nel pomeriggio torno a pedalare anch’io. Prima però, mi concedo qualche altro giro a conoscere le anime della 24h e mi perdo nella varietà di realtà e di cause benefiche che incontro.

Admo, Africa Athlethics, Cure Palliative Pediatriche, sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Sono tanti e nobili i motivi per pedalare qui a Feltre, facendo del bene divertendosi. Ed è questo il mantra dell’associazione C’è da Fare, ideata dal cabarettista e presentatore Paolo Kessisoglu.

«L’abbiamo costituita più di anno fa e l’evento della Castelli 24h è stato il primo che abbiamo fatto per raccogliere fondi. Diciamo che siamo nati qui e ci ha portato molta fortuna, per quello siamo tornati con una doppia squadra. Siamo un po’ ingombranti – scherza – ma diamo un bel servizio con il nostro stand di genovesi che ha deliziato tutti i palati con specialità liguri».

Se lo scorso anno nel roster c’era Jovanotti, quest’anno hanno risposto presente tra gli altri il fondista Federico Pellegrino, il Signore degli Anelli Yuri Chechi, il ct azzurro Daniele Bennati, il re di Roubaix Sonny Colbrelli e la showgirl Justine Mattera. «C’è da pedalare, ma anche da divertirsi» è il messaggio che il comico ligure lancia a chi sta pensando di iscriversi per il 2025.

Il Natale della bicicletta

«La Castelli 24h è il Natale della bicicletta, un appuntamento ormai fisso sul calendario di ogni appassionato», gli fa eco l’olimpionico di Atene 2004 Paolo Bettini, anch’egli portacolori del team C’è da Fare. «E’ una grande festa del ciclismo, che mischia agonismo e divertimento. Abbiamo cercato di fare più giri possibili per chi ne ha davvero bisogno».

Mi godo ancora queste vibrazioni positive e le porto con me negli ultimi giri che mi toccano poco prima delle 20. Tra uno stand e l’altro, saluto anche Magdalena Wierer (sorella della stella azzurra del biathlon Dorothea). Ha disegnato lei le divise della propria squadra e mi racconta della sua passione per la bici, affiancatasi a quella per gli sport invernali.

La 24H Castelli è finita: sul podio ci ci sente tutti vincitori
La 24H Castelli è finita: sul podio ci ci sente tutti vincitori

La festa del podio

Poi è tempo per la volata, per le vittorie, la festa del podio e le premiazioni di tutte le squadre più meritevoli, senza dimenticare i temerari only one, che hanno pedalato in solitaria per 1.440 minuti. Sul podio veniamo chiamati anche noi di Obiettivo 3 e allora, da capitano, il cuore si riempie d’orgoglio e ringrazio i veri campioni, i miei compagni di squadra, che hanno già nel mirino la prossima fatica in sella.

Quando l’affronteranno, si porteranno con loro nella mente, nel cuore e nelle gambe tutta la gioia di questo pazzo weekend a Feltre. Il comune bellunese, invece, si prepara a un’altra abbuffata di ciclismo con la Sportful Dolomiti Race (16 giugno) e tutti gli eventi collaterali connessi.

TUTTE LE CATEGORIE DEL MAGAZINE