| 1 Maggio 2024

L’Etape Parma apre le porte a nuove opportunità per il cicloturismo

Con trenta eventi in tutto il mondo, L’Etape by Le Tour de France è un circuito di manifestazioni in cui i partecipanti possono provare l’emozione di pedalare su strade completamente chiuse e frecciate come la più blasonata competizione francese. Lo scorso weekend, Parma è stata, per così dire, l’occhio del ciclone, inaugurando una stagione particolarmente intensa per l’Italia, che si prepara ad accogliere, per la prima volta nella storia, la Grand Départ del Tour de France 2024.

Abbiamo chiesto a Umberto Paolo Mancini, International Project Manager per L’Etape by Le Tour de France, di raccontarci la portata di questi eventi sul territorio nazionale. E anche di far luce sull’orizzonte delle stimolanti possibilità per tutto il comparto cicloturistico. 

Umberto Paolo Mancini è l’International Project Manager per L’Etape by Le Tour de France
Umberto Paolo Mancini è l’International Project Manager per L’Etape by Le Tour de France

L’Etape Parma, buona la prima!

«Lo scorso fine settimana è andato molto bene – ha spiegatp – complessivamente è stato tutto positivo. Eravamo fiduciosi delle competenze tecniche di ExtraGiro e devo dire che si sono dimostrati, ancora una volta, altamente professionali. Per noi era fondamentale trovare un organizzatore locale che riuscisse ad assorbire la portata dell’evento e che potesse garantire la chiusura totale delle strade, già dalla prima edizione. In pochissimi ci riescono. Io ero in macchina sul percorso e le chiusure, la frecciatura e la sicurezza sono stati davvero impeccabili, sembrava di essere davvero al Tour de France».

Con una commercializzazione di soli quattro mesi, la manifestazione è riuscita a portare in Italia duemila concorrenti con il quindici percento di stranieri provenienti anche da USA, Giappone e Filippine. Numeri molto importanti che danno un’idea di come la parte turistica sia stata promossa a livello mondiale, raggiungendo appassionati in ogni angolo del globo, inducendoli a prendere un volo e partecipare all’evento. 

Il richiamo del Tour e di Parma ha portato 2.000 partecipanti, anche dalle Filippine
Il richiamo del Tour e di Parma ha portato 2.000 partecipanti, anche dalle Filippine

Un percorso sfidante

Dal punto di vista sportivo, il tracciato, che avevamo provato in esclusiva, è stato sicuramente tra i punti importanti che hanno convinto gli utenti ad iscriversi. Chi guarda all’Italia come un punto di riferimento per la cultura ciclistica – montagne iconiche, passi storici – si aspetta un percorso esigente, che valga veramente il viaggio.

«Questo è stato studiato molto bene – ha puntualizzato Mancini – nel giro di 50-60 chilometri si poteva salire fino a 1.300 metri. Questo ci ha convinto ancora di più sulla validità della location», 

Parma, fra cultura e gastronomia 

Le granfondo sono prodotti in cui convivono turismo e agonismo. Mancini racconta che Parma – Capitale della Cultura nel 2020 – è stata scelta anche per il suo grande valore storico e culinario.

«Il Parco Ducale è un autentico polmone verde – aggiunge – uno scenario straordinario che ha accolto i partecipanti, facendogli scoprire le peculiarità del territorio. Oltretutto questa città è anche il cuore della Food Valley italiana: il Parmigiano Reggiano, il prosciutto, i vini Colli di Parma sono solo alcune delle eccellenze che rendono questo luogo unico al mondo».

Non solo gara

L’atmosfera del Tour de France è speciale anche per il pubblico che invade le strade, specialmente quelle di montagna, per una festa collettiva. Ecco perché L’Etape Parma ha pensato anche ad un evento collaterale, svoltosi sabato scorso, un giorno prima dell’appuntamento clou. Era dedicato completamente ai cicloturisti, attraverso la Food Valley e i ricchi ristori con prodotti del territorio. Un tour adatto a tutti per andare alla scoperta dei tesori locali, vivendo una bella giornata di divertimento e sport.

Il progetto di L’Étape Parma però non finisce qui, anzi: è nato per durare. L’obiettivo è quello di andare avanti, guardando al futuro, costruendo sempre di più per poter accogliere un pubblico maggiormente vario a vocazione internazionale.

«Come responsabile del brand – continua Mancini – posso dire che il prossimo step è quello di lavorare su una maggiore internazionalizzazione dell’Etape Parma. Abbiamo un anno per commercializzare l’evento, che comunque resterà a Parma, e per migliorare l’esperienza. Creeremo medaglie vere e proprie per i concorrenti, lavoreremo sul branding in loco e allestiremo un museo del Tour de France nel parco». 

Il trofeo celebra la Grand Depart del Tour de France: quest’anno il via sarà dato il 29 giugno a Firenze
Il trofeo celebra la Grand Depart del Tour de France: quest’anno il via sarà dato il 29 giugno a Firenze

Il tocco magico del Tour 

Trasmessa in 190 Paesi del mondo, la Grand Départ del Tour de France è un autentico investimento sul futuro per le location che vengono coinvolte. E’ il caso della Danimarca che, nel 2022, dopo il passaggio del Tour, ha sbloccato budget importanti per continuare a costituire la sua identità ciclistica che oggi è più forte che mai.

«Il Tour de France è come una lancia contro gli scudi, per usare una metafora calzante. Crea spazio ed interesse», conclude. «E’ compito degli enti poi lavorare nella giusta direzione per concretizzare le opportunità».

Una missione importante che potrebbe dunque portare l’Italia a compiere grandi passi in avanti per valorizzare il grande patrimonio turistico che, su due ruote, incanta ad ogni angolo.

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