| 10 Novembre 2024

Eventi meteo estremi sempre più frequenti e bici. Parla l’esperto

Il clima sta cambiando: che piaccia o meno, è un dato di fatto. Non siamo qui a far la lotta tra negazionisti e non, ma è evidente che gli eventi estremi siano sempre più numerosi. E questo, in qualche modo, ha anche ripercussioni sull’andare in bici.

Zone devastate, temperature sempre più elevate o improvvisi cali delle stesse. Per non parlare di eventi annullati, modificati o rimandati. L’ultimo caso lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle alla Castro Legend Cup, in Puglia. Era circa il 20 ottobre. Fino a tre giorni prima c’era chi faceva il bagno, poi ecco il maltempo: vento forte, pioggia. Risultato? Gara rimandata di un’ora e percorso lungo annullato.

Il professor Enirco Luigi Fagnani (classe 1955) ha oltre 50 Giro d’Italia all’attivo
Il professor Enirco Luigi Fagnani (classe 1955) ha oltre 50 Giro d’Italia all’attivo

L’esperto…

Di questo meteo in evoluzione, legato al ciclismo, abbiamo parlato con il dottor Enrico Fagnani, per tutti l’esperto meteo del Giro d’Italia. In realtà, il dottor Fagnani è un otorinolaringoiatra specializzato in audiologia, quindi un esperto di onde radio e, da lì, di comunicazione: quella tipica del ciclismo, che coinvolge sempre di più radiocorsa, le comunicazioni della Polizia, gli interventi in tv e tutta una serie d’informazioni legate alla gara, tra cui appunto il meteo. «La meteorologia – spiega Fagnani – è una passione che ben si legava all’altra mia passione di radioamatore. Ho a casa una stazione meteo e ad altre mi collego da remoto».

«Cosa succede a questo clima? E’ indubbio che sia cambiato. Non so dire se per eventi naturali o per colpa dell’uomo. Quello che lega il meteo e il ciclismo, in particolare per gli eventi in Italia, è che abbiamo degli ottimi mezzi per comunicare in tempi brevi e decidere cosa fare. Abbiamo sistemi LTE e ridondanza, quindi se un’informazione non arriva da un canale, arriva da un altro. Senza contare che c’è un bello spirito di squadra e una rete radar molto valida».

Una delle immagini della recente alluvione di Valencia
Una delle immagini della recente alluvione di Valencia

Meteo sotto controllo

Quando si ha a che fare con eventi ciclistici, nel 90% dei casi ci si trova all’aperto, e in caso di un evento improvviso è importante essere reattivi nelle scelte; per questo, avere la situazione sotto controllo è fondamentale.

«In tal senso gli svizzeri sono fantastici – prosegue Fagnani – hanno una rete di radar eccellente, e anche noi non siamo messi male. Poi l’importante è, una volta avute le informazioni, avere la capacità di sintetizzarle. Ricordo, per esempio, una volta al Giro a Matera: stava piovendo fortissimo, una cosa incredibile. Mi chiedevano come sarebbe andata e, in base ai nostri modelli, dissi che l’avremmo scampata. E infatti di lì a pochi minuti la cella nuvolosa deviò e la corsa arrivò quasi con il sole.
«Oggi le informazioni meteo sono facilmente reperibili. Anche alcune app comuni sono fatte veramente bene. Per esempio, 3B Meteo, che ormai è partner del Giro, si basa su informazioni valide provenienti dall’Aeronautica Militare, dal centro meteo europeo e altri dati… ed è affidabile. In più ha un mosaico radar buono, ideale per il “nowcasting”, ossia l’osservazione per il meteo a brevissimo termine. Con i commentatori Rai ci scherzavamo su: in pratica, era come guardare fuori dalla finestra!».

L’esperienza del dottor Fagnani è strettamente legata al mondo agonistico e i suoi aneddoti non mancano. Per esempio, spiega come ci si ricordi dei grandi giorni di meteo cattivo, come quando non si è potuto fare lo Stelvio quest’anno per la neve, ma non si sa quante volte la corsa abbia sfiorato temporali violentissimi o grandinate per pochi chilometri, se non centinaia di metri.

Oggi i radar e le immagini che ne scaturiscono sono facilmente fruibili ad un vasto pubblico
Oggi i radar e le immagini che ne scaturiscono sono facilmente fruibili ad un vasto pubblico

L’orografia conta

Oggi fare previsioni è più facile. Come detto, le informazioni a disposizione sono sempre più dettagliate, quindi si può intervenire prima. Poi molto dipende dalla natura dell’evento: è una gara professionistica? È un evento amatoriale? E su quale territorio si svolge? Oppure è una scelta individuale se uscire o meno? Informarsi non è mai sbagliato. Ma Fagnani ci dà qualche piccola ulteriore chicca.

«Spesso si parla di eventi estremi in montagna, in relazione al ciclismo, come le nevicate sugli alti valichi, ma tante volte i peggiori eventi si verificano in pianura, dove vento e celle nuvolose possono formarsi rapidamente. Un esempio in Italia sono le zone prealpine, specie del Nord-Est, dove non è raro che si formino temporali violenti», dovuti al forte sbalzo termico tra le montagne e la pianura, che sono ravvicinate e non hanno ostacoli nel mezzo.

Altre particolarità a cui stare attenti, e questo possiamo tranquillamente aggiungere noi, sono le isole di calore o di freddo. In virtù dell’orografia dei territori può succedere che alcuni punti siano caldissimi (di solito le città) e altri freddissimi, come curve in ombra e zone basse. Capita spesso, ad esempio, nelle colline toscane che, scendendo nella valle, la temperatura crolli e si trovi ghiaccio sulla strada; poi, magari risalendo un po’, la temperatura è decisamente più alta. Queste situazioni si verificano d’inverno e con alte pressioni, che in qualche modo “bloccano” l’aria.

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